Una missione ai limiti dell’impossibile, di quelle che piacciono a Leonardo Bitetto. L’Ischia Isolaverde dopo Catania si ritrova ancora una volta ad incrociare destini e sogni con una nobile decaduta del calcio italiano, quel Lecce che appena cinque giorni fa si è affidato all’esperienza e all’acume tattico dell’allenatore Piero Braglia. I gialloblu, così, saranno chiamati ad un’impresa in un Via del Mare che si preannuncia una vera e propria bolgia: i supporter giallorossi sono vogliosi di voltare pagina, soprattutto dopo lo choc del derby pugliese, con il Foggia capace di umiliare i cugini con un roboante 4-0. Il risultato, però, non tragga in inganno, perché anche quello era un Lecce di tutto rispetto, sfortunato negli episodi (un paio di occasioni clamorose non sfruttate e altrettante decisioni dell’arbitro tutt’altro che incontestabili). E Braglia, nonostante le intenzioni di imporre nel tempo una difesa a tre, sembra proprio intenzionato a ripartire dal testamento rilasciatogli da Antonio Asta (e non potrebbe essere altrimenti visto il poco tempo a disposizione per eventuali cambi tattici). L’ex Juve Stabia, rispetto al collega, avrà però la possibilità di schierare in campo due pesi massimi come Moscardelli e Curiale, con il primo che dovrebbe partire dalla panchina e il secondo chiamato sin da subito a bucare la retroguardia guidata da Filosa e Moracci.
Proprio i due centrali gialloblu, come già accaduto a Messina, saranno chiamati alla classica gara della vita: Bitetto, forte del nuovo modulo, magari oggi non avrà alcuna intenzione di (ri)fare barricate, ma è certo che il reparto arretrato gialloblu sarà costretto agli straordinari al cospetto di una squadra vogliosa di mostrare le proprie potenzialità e di tornare in corsa in chiave promozione. Per i salentini, però, non sarà una giornata facile, chiamati non solo a scalfire un muro che ha trovato in Rino Iuliano l’ultimo (e finora imbattuto) baluardo, ma anche a difendersi da una squadra sbarazzina, confermata in blocco dopo la convincente prestazione di domenica contro il Melfi. Una squadra capace di cambiare pelle in meno di una settimana, di abbandonare l’ormai collaudato 4-3-1-2 e di approdare ad un più avvolgente modulo con due trequartisti come Armeno e Calamai, calciatori moderni in grado tanto di attaccare quanto di ripiegare e stroncare sul nascere il gioco avversario. Ancora una volta ad agire lì davanti ci sarà il solo Luca Orlando: la sua prova sarà osservata con grande attenzione, perché l’attaccante ex Paganese ha prima dimostrato a Messina di essere un infaticabile, poi contro il Melfi ha mostrato progressi sorprendenti, mettendosi a disposizione della squadra e sfiorando la rete in due occasioni; adesso, insomma, ci si aspetta un’ulteriore crescita sul piano fisico e, perché no, il primo gol in gialloblu.
Conferme in attacco, conferme anche a centrocampo: intoccabile l’ex Messina Nicolas Izzillo, che quest’oggi dovrebbe essere riproposto come interno sinistro dopo l’ottima prova messa in campo al Mazzella contro il Melfi. Dall’altro lato spazio a Giuseppe Palma, chiamato a dare continuità all’ultima prestazione, per ribadire così che le voci che giravano fino ad un paio d’anni fa sul suo conto non erano campate in aria. Al centro spazio ancora a Fabio Meduri, forse l’unico della mediana a non convincere fino in fondo nella sfida con il Melfi, ma comunque bravo in una serie di disimpegni e di cambi di gioco. Confermati, infine, anche i laterali Bruno e Florio, sempre più a loro agio nel ruolo che gli ha disegnato addosso mister Bitetto, che al primo chiede maggiore attenzione in fase di contenimento e al secondo di proporsi con grande insistenza in attacco. Questi i protagonisti che scenderanno quest’oggi in campo al Via del Mare, stadio adatto a scenari come la Serie A o la cadetteria. Un tempio del calcio in cui l’Ischia è chiamata a confermarsi sorpresa della terza serie. Per stupire di nuovo e rimanere lassù, a sognare ancora un po’.