Gaetano Di Meglio | Enzo Ferrandino, da solo, come avevo scritto l’8 maggio scorso, ha corso in questa campagna elettorale e ha collezionato 16 consiglieri di maggioranza (credo il primo caso in Italia nella storia della seconda repubblica con l’elezione diretta del sindaco).
Ha definitivamente cancellato dalla scena politica tutti gli altri contendenti. Chi si è fatto da fuori da solo come Davide Conte rinunciando a lanciare la sua candidatura e chi come Gino Di Meglio non imbracciando le armi della lotta e chi come altri, tipo Ottorino Mattera, che ha preferito scegliere il miglior candidato di maggioranza (magari un geometra!) e provare a restare, in qualche modo, collegato con la maggioranza. Di fatto, è stata cancellata un’intera generazione di politici attivi o almeno potenzialmente attivi, il disegno iniziato da Giosi Ferrandino con il famoso “strike” è stato completato, nei fatti, con l’elezione del secondo mandato di Enzo Ferrandino.
Figure sempre più lontano dalla scena politica che hanno perso la migliore occasione possibile per riavere un posto al solo: questa tornata elettorale.
Una selezione puntuale e precisa, quasi ad uno ad uno, che ha segnato il lento agire del sindaco. Si salvano Luigi Telese e Ciro Ferrandino, si scarica Luigi Boccanfuso, si salva Pasqualino Migliaccio, si scarica Luca Spignese e così via fino a Ottorino Mattera. Un’operazione “scientifica” che si legge nel voto dei candidati e nei risultati di alcuni.
Nel frattempo si inizia a capire l’importanza della doppia preferenza di genere e il risultato è chiarissimo. Ida e Alessandro, Gianluca e Raffaella, Pasquale e Giustina, Carmen e Massimo, Antonio e Mariarosaria. Poi ci sono i solisti Luca Montagna e Paolo Ferrandino. Ischia inizia a capire come giocare in lista e Gianluca Trani, tornato nel girone dei consiglieri (non si sposterà più) ha dimostrato di essere il più bravo. 1079 preferenze sul nome “Trani” sono una dimostrazione di forza. Che si aggiunge a quella di tenere unito il suo gruppo e di averlo allargato. La lista di Gianluca ha tenuto l’impatto con la nuova posizione e il gruppo si è consolidato, prendendo, addirittura un consigliere in più (ma questo è un effetto della competizione poco equilibrata!).
UN’ELEZIONE SENZA NULLA DI NUOVO
Già l’ho scritto, però è opportuno ripeterlo. Per la società ischitana, per la collettività del comune di Ischia non cambia assolutamente nulla. Stamattina, parlando, con gli ottimi tassisti del mare di Sant’Angelo (la cooperativa è un orgoglio per tutta l’isola: offre un servizio eccellentissimo!) ci siamo chiesti cosa sia successo a Ischia dopo il voto. La risposta è stata semplice: nulla di diverso. Ischia non si trova a fare i conti con nessuna nuova situazione. Le urne hanno solo confermato, approvato e promosso il passaggio in maggioranza di Gianluca Trani e Giustina Mattera. Entrambi eletti ed entrambi con performance rispettate.
Quello che poteva sembrare “inciucio” o tradimento è stato visto, dal popolo sovrano, come un’azione a “favore”. Certo, io sono persuaso che il popolo ischitano se ne sbatta i c***o dell’isola e della cosa pubblica e abbia chiesto l’impossibile a Trani e compagni, ma sono in estrema minoranza.
Ci possiamo indignare quanto vogliamo, ma quei voti nessuno potrà mai far finta di non vederli.
Da oltre un anno e mezzo il consiglio comunale di Ischia è già tutto maggioranza. Questa tornata elettorale ha solo confermato gli accordi e “perdonato” certi passaggi strani.
ABSENS HERES NON ERIT
Sono estremamente convito che il “non” votare non sia una dimostrazione di bocciatura verso la maggioranza che viene eletta. Questa è un po’ la tesi che usano quelli che stanno fuori o quelli che perdono. Eppure, nessuno di loro, però, invita ad annullare la scheda o votare in maniera contraria. A Ischia ha votato il 63% dei votanti e ha ragione. Purtroppo “Gli assenti hanno sempre torto”.
Nessuno mai ci dirà se quell’assente avrebbe votato in un modo o in un altro. Sappiamo solo che non ha votato. Perché? Beh, per 6500 motivi diversi. Lavoro, residenze false, disattenzione, disaffezione, dimenticanza e chissà per quanti altri motivi.
Però, in questa elezione del 2022, dobbiamo fare una riflessione leggermente diversa.
Questa tornata elettorale è molto simile alle ultime due di Barano: questa e quella di cinque anni fa.
Facciamo un salto nel 2012. Il 6 maggio 2012 Barano e Ischia andarono al voto. A Ischia votò il 74,70 %. A Barano il 68,89%.
Sia a Barano sia a Ischia, nel 2012, però, c’erano in campo 4 candidati sindaci. Paolino Buono, Maria Grazia Di Scala, Giovanni Migliaccio e Mario Goffredo a Barano con relative liste e Giosi Ferrandino, Salvatore Mazzella, Antonietta Manzi e Domenico Savio con 13 liste in totale. 328 candidati in lotta tra di loro.
L’11 giugno del 2017, invece, a Barano si candidato Dionigi Gaudioso contro Clotilde Di Meglio. Va a votare il 58,38 %. A Ischia, invece, si candidato Enzo Ferrandino, Gianluca Trani e Gennaro Savio. Va a votare il 70,26%. 16 liste, 256 candidati che si muovono e si danno battaglia l’uno contro l’altro.
Domenica 12 giugno 2022, si sono candidati a Barano Dionigi Gaudioso contro Maria Grazia Di Scala. 32 candidati.
A Ischia si è candidato Enzo Ferrandino contro Gennaro Savio e ha votato il 63,77. Ci vogliamo dire che tra i 6500 motivi per cui non andare a votare c’è anche il risultato scontato e la mancata sollecitazione del “parente”. Ci vogliamo dire che l’assoluta assenza di campagna elettorale sia uno di questi di motivi? Ci vogliamo dire che l’assenza di una parte in gioco ha fatto il resto? Siamo sempre quel popolo che vuole il posto da vigilino, che si fa assumere come ausiliario del traffico, che chiede il piacere per far fare al figlio un po’ di “servizio civile” e mi fermo qua con le contumelie… Chi non è andato a votare ed è rimasto a casa ha torto. Ha fatto un danno ai valori della democrazia e non ha dimostrato assolutamente nulla. Certo, c’è poi chi ci legge la Divina Commedia nell’assenza, ma questo è un altro caso. Vi prego, lasciate che solo Gianni Vuoso rivendichi l’astensione come “volontaria”. Tutti gli altri, su, fate i bravi, scendete dai “sandali” di Vuoso.
Che goduria…
MANUÈ E CUMU IAMU : NA MEDDD