Gaetano Di Meglio | Da Manzoni a Leopardi il passo è breve. Da “Don Abbondio” alla “donzelletta” anche. Enzo Ferrandino attende sabato mattina quando, finalmente, la “commissione” libererà la sala del consiglio comunale e passerà alla convalida degli eletti.
Un tempo lungo, questo, che ha sorpreso solo i poco attenti. Negli anni, infatti, le operazioni che hanno portato alla convalida sono stati anche molto più lunghi e lo stesso Enzo Ferrandino e Carmine Barile ricordano quei giorni in cui il primo “entrò” e il secondo no.
Comunque, tanto o poco, è cambiato poco. Anzi è stato meglio per Enzo che si è messo alla “finestra” e ha guardato come il “suo” popolo reagisse alle urne. Un’elezione che ha fatto vittime eccellenti e meno eccellenti, che ha eletto chi doveva essere eletto e che, purtroppo, in alcuni casi ha fatto arrivare “terzo” chi proprio non doveva arrivare.
Nel frattempo, potete già scommettervi quello che volete che Enzo non chiederà a Ciro Ferrandino di dimettersi. Così come lo sottolineerà a Carmen Criscuolo e Massimo Trofa. Si sono alcuni non eletti che devono restare non eletti (magari un posto in qualche inutile CdA, ma nessun ruolo con il governo principale).
Stando ai rumors di Via Iasolino, Enzo Ferrandino ha già chiare le due giunte possibili. Si, perché, solo dopo sabato, inizierà il giro di consultazioni a due. Ida De Maio e Gianluca Trani: gli altri non hanno voce in capitolo e peso specifico. Quel che potrà cambiare è solo la necessità della quota rosa.
Se Gianluca Trani accetterà di amministrare Ischia da vicesindaco, allora Ida De Maio sarà presidente del consiglio comunale. Non c’è altra via. Una scelta, questa, che piacerebbe ad Enzo perché porterebbe in consiglio un’altra candidata “sua”: quella Titti Lubrano Lobianco che non gli dà pensieri.
Con Gianluca in giunta andrebbero sicuramente Antonio Buono (Sciarappa) e Paolo Ferrandino che restano fermi anche se sarà Ida De Maio a dimettersi da consigliere comunale (che, a sua volta, liberebbe la poltrona da consigliere comunale per Adriano Mattera). In questo caso, però, a Enzo servono due donne. Una dal gruppo di Gigi Mattera, un’altra dalla sua “con Enzo”. Come già vi abbiamo detto sia Vivere Ischia (troppa parlare male del sindaco durante la campagna elettorale e troppo voto disgiunto su Savio) sia Nuova Isolaverde non avranno rappresentanza in giunta e, se vogliono, possono anche accomodarsi nei posti che pensavamo fosse vuoti: quelli della minoranza. Sembra sia questa la litania che canta Enzo…
Per i “Bambeniell” e per gli Sciupy, infatti, in questa tornata non c’è spazio. La voce più insistente è che Enzo Ferrandino voglia annunciare la giunta già martedì prossimo senza attendere troppo tempo e senza intalliarsi tra pensieri e contro pensieri di chi fa le strategie. Sembra tutto chiaro.
Altro aspetto, interessante e da verificare, è che il sindaco ha intenzione di potenziare la Festa di Sant’Anna che andrà in scena tra venti giorni. Nessuna sovrastruttura come nelle ultime, fallimentari edizioni. I danni e le ferite da Ronga sono ancora vivide e dolorose. Eppure, qualcuno giura che questa volta, Enzo avrebbe un colpo in canna a favore della Festa che farà molto parlare. Per ora, però, sono ancora solo parole. Quello che è certo è che sarà una festa minimal ma con molta attenzione alle barche, ai fuochi e all’incendio senza disastrarsi troppo in frizzi e lazzi. Tra 20 giorni vedremo.
Mi sento incluso tra i poco attenti, caro Direttore, visto che per primo ho espresso disappunto sui tempi lunghissimi dei lavori della commissione prima di indire la proclamazione di oggi.
Ma so bene di non esserlo! E specialmente sulla vicenda Ferrandino-Barile del 2002 sono estremamente preparato, al punto da poterne non solo sancire l’assoluta diversità dal lavoro toccato all’attuale commissione (lì c’era in gioco l’elezione di un consigliere al posto di un altro, stavolta nulla del genere), ma dal ricordare episodi che dovrebbero provocare più di qualche rimorso all’attuale sindaco.
Mi fermo qui e aspetto di scoprire se le mie previsioni sulla Giunta e sulla Presidenza del Consiglio, anticipate in più di un’occasione qui sul nostro giornale, erano azzeccate.