giovedì, Gennaio 16, 2025

Ischia, ecco il funerale del depuratore. Al via lo sgombero del cantiere!

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Siamo arrivati al capolinea. Diciamocelo senza mezzi termini: questo è il fallimento della Regione Campania di Domenico De Siano e Stefano Caldoro, del Comune di Ischia di Giosi Ferrandino e di Isidoro Di Meglio, dell’Arcadis, del Ministero e dell’intera comunità isolana. Conoscendo bene come vanno certe cose dalle nostre parti: il cantiere del depuratore di San Pietro resterà uno scandalo ancora per molti molti anni e, senza ombra di dubbio, ce troveremo irrealizzato “sine die”.
I balletto di comunicati stampa, di dichiarazioni alla vienetenne, di ragionamenti vari sono terminati.
Con una nota brevissima, la ATI SLED scrive alla Arcadis: «Impianto di depurazione a servizio dei comuni di Ischia e Barano di Ischia – sgombero aree di cantiere».
La ditta va via. Con la rescissione del contratto tra l’ATI e la stazione appaltante ora ci troveremo a fare i conti con la dura legge italiana. Ora bisogna trovare i fondi, rifare la gara e sperare che chi vince il prossimo affidamento sarà capace di poter proseguire con le opere già realizzate. Altrimenti abbiamo buttato al vento tutti questi anni.
«Con riferimento all’oggetto si comunica che, a seguito di richiesta formulata dall’Ente appaltante ARCADIS di consegna delle opere e delle aree di cantiere, dal giorno 04 marzo p.v. avranno inizio le attività di sgombero e di disimpianto di cantiere. Le predette attività verranno svolte dalla società consortile ISCHIA s.c. a r. l. e coordinate dal geom. Vincenzo La Marca, il quale provvederà altresì a contattare gli Enti in indirizzo per ogni eventuale permesso o autorizzazione necessaria per il transito dei mezzi sia terrestri che marittimi per il trasporto di quanto sgomberato. Distinti saluti»
E’ questa l’ultima parola scritta di una storia che avrebbe dovuto significare sviluppo e progresso e che, invece, ad oggi, è sinonimo di abbandono, di opere incompiute, di colline sventrate, di cemento messo al sole e di soldi sprecati
L’ A.T.L Sled Costruzioni Generali s.p.a. lascia il cantiere di San Pietro. Recupera gli attrezzi, le carcasse di mezzi edili ormai buoni solo per scasso, qualche ferro arrugginito e a noi resterà, invece, solo lo scandalo sulla spiaggia di San Pietro.

7 COMMENTS

  1. ……questo spazio è dedicato ai commenti….. ma in questo caso nn riesco proprio a trovare una, dico UNA parola per commentare!!!!!! Dico solo: SIAMO ALLA FRUTTA!!!!!

  2. Questa è la fine che fanno la maggior parte delle opere publiche italiane o forse opere fatte nel meridione.Forse sarebbe stato strano il contrario,che il depuratore sarebbe terminato in tempo .Ľennesima scofitta .

  3. adesso deve prendere in mano la situazione lo “sceriffo”…solo l’il rigote del Gpvernatore de luca puotrá risolvere la situazione.

  4. Ischia senza il Depuratore non ha futuro: era la speranza per il nostro Comune, ora anche questa sembra svanita… Chi ha interesse a tale abbandono ? Chi ha perseguito questo obiettivo ? Perchè l’amministrazion di Ischia rimane in silenzio innanzi ad un fatto così grave ?

  5. non c’è da sperare nello “sceriffo” viste le condizioni in cui siamo con il trasporto Caremar, nè c’è da sperare in qualche altro ” personaggetto ” che si affaccerà alla vita politica isolana e regionale. La soluzione sta nella lotta per far fuori gl’intrallazzi, i mangioni, gli arrivisti, i collaborazionisti, la gomorra isolana e nel far avanzare una nuova cittadinanza che sia d’impegno e non di delega; sta nella costruzione di una nuova progettualità politica che nasca e si sostenga nel confronto pubblico, nella democrazia diretta

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