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venerdì, Luglio 5, 2024

Ischia Film Festival, Alessandro Gassmann: “La bellezza di Ischia si vede negli occhi di chi la visita per la prima volta”

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Quest'isola sarebbe un luogo ideale dove vivere, se non fosse per i requisiti del mio lavoro. È una bellezza che si riflette nei volti dei visitatori alla loro prima esperienza qui, come una famiglia americana incantata oggi, che non poteva credere ai propri occhi di fronte alla magnificenza di un posto così meraviglioso e unico sotto molti aspetti

Metti il “tavolo 5” de La Lampara di Anna e Ciro Calise, aggiungici una tartara dello Chef e la magia per conquistare chiunque è servita. Ed è proprio questa la magia che ha rapito Alessandro Gassmann e la moglie. Tutta la bellezza di Ischia a portata di mano, lì, proprio dove inizia!
Ed è stato proprio Alessandro Gassmann ad aprire la ventiduesima edizione dell’Ischia Film Festival, il festival diretto da Michelangelo Messina, dedicato alle “location” che, anno dopo anno, conquista sempre più spazio e rilevanza internazionale.

Nella serata inaugurale, sul set immaginario più bello di Ischia, la Cattedrale dell’Assunta del Castello Aragonese di Ischia, Alessandro Gassmann ha ritirato dalle mani del presidente onorario del Festival, Gianni Canova, l’Ischia Film Award per il suo impegno artistico e sociale. L’occasione giusta per ricordare lo spot girato da Gassmann per Regione Campania, nell’ambito del FUNT che ha provato a rilanciare Ischia e la Campania Culturale, all’Ischia Film Festival si è tenuta anche la presentazione di “Io e i Green Heroes” il libro di Alessandro Gassmann dedicato alle tematiche ambientali.
Nonostante l’infamante comportamento dell’ufficio stampa del Festival curato da Antonella Bartoli, Alessandro Gassmann ha risposto alle nostre domande durante il punto stampa al quale, evidentemente, Il Dispari non era gradito.

Alessandro, qual è la tua Ischia e quella anche di tuo padre Vittorio?
“Frequentavo questa isola fin da quando ero piccolo. Mio padre era molto legato a quest’isola e adorava le terme Poseidon, per cui conservo dei ricordi meravigliosi. Da bambino ho condiviso momenti indimenticabili con una persona davvero amata da tutti. Di recente sono tornato qui per girare uno spot pubblicitario per la Regione Campania, dove abbiamo filmato principalmente a Ischia, tra il Porto e il Castello. Ritornare ora per un festival così storico è un vero piacere. Ischia è un luogo incantevole. Solo ieri sera ho avuto una cena splendida con mia moglie, godendoci la vista del Castello. Che altro aggiungere su Ischia? È semplicemente stupenda”.

Per tornare allo spot della Regione Campania, hai girato con alcuni personaggi di Ischia, cittadini semplici, non attori. Qual è stata la sensazione?
“Quando si arriva a Ischia, si è immediatamente pervasi dalla sensazione di essere su un’isola. Dopo un mese e mezzo di intense riprese a Napoli per un progetto cinematografico impegnativo, approdare qui ha rappresentato un deciso cambio di passo, con una qualità della vita e livelli di stress sensibilmente minori. Quest’isola sarebbe un luogo ideale dove vivere, se non fosse per i requisiti del mio lavoro. È una bellezza che si riflette nei volti dei visitatori alla loro prima esperienza qui, come una famiglia americana incantata oggi, che non poteva credere ai propri occhi di fronte alla magnificenza di un posto così meraviglioso e unico sotto molti aspetti.”

Nello spot che ti si vede passeggiare sulla spiaggia al tramonto verso il Castello Aragonese. È una scena sicuramente cinematografica, ma tu che l’hai vissuta?
“Considerando che il periodo era tra aprile e maggio, la primavera era già avanzata. C’era una temperatura piacevolmente fresca e l’atmosfera chiara contribuiva a esaltare la bellezza di questo luogo, che potrebbe essere persino maggiormente apprezzabile rispetto all’estate. Personalmente prediligo il clima fresco piuttosto che quello caldo. Ho pianificato con mia moglie un ritorno in questa località durante la stagione invernale perché credo che Ischia possa rivelarsi ancora più incantevole.”

Sappiamo che hai un rapporto particolare con il Castello Aragonese?
“Si, il legame con il Castello Aragonese è subito stato forte. Quando siamo saliti in occasione delle riprese dello spot di Regione Campania, ho subito capito che era uno dei posti più belli di quest’isola. Quella è stata anche l’occasione per conoscere il proprietario, che è una persona gradevolissima, di grande cultura e sono contento che il Comune e il Festival abbiano accesso in quel luogo meraviglioso. Non credo ci siano luoghi più belli per proiettare film”

Prima dello spot per Ischia, hai diretto il remake di “Questi Fantasmi”. Che avventura è stata
“Ho voluto suscitare il maggior numero di emozioni e divertimento. ‘Questi fantasmi’ è una commedia eccezionale che esplora la doppia faccia delle persone, la solitudine e i non detti, tipici di Eduardo, con eccellenti attori diretti nell’adattamento di Massimo Gaudioso. Credo che ne sia risultato un film che avrebbe reso Eduardo pienamente soddisfatto.

La tua presenza al Festival però è legata al “Il Grande Silenzio” e al libro “Io e i Green Heroes”
“Il grande silenzio” è ispirato a un’opera teatrale di Maurizio De Giovanni, che è stata scritta per me e successivamente trasformata in un film che stimo particolarmente. Sono contento di averlo presentato in questo festival, in una location straordinaria. Effettivamente, abbiamo anche introdotto “Io e i Green Heroes”, un’opera letteraria significativa per me. Questo libro, pubblicato più di un anno fa, è il frutto del mio impegno contro i cambiamenti climatici. È stato scritto con la collaborazione di Roberto Brancaleone e sotto la supervisione di Annalisa Corrado, che era presente con me al Castello Aragonese di Ischia. Mi lega a questo libro il fatto che tutti i miei diritti d’autore sono destinati alla piantumazione di alberi da frutto su terreni di associazioni che assistono persone in difficoltà.

Abbiamo realizzato piantumazioni a Roma presso associazioni che aiutano donne vittime di violenza e presso il carcere di Taranto. Più copie del libro vengono vendute, più alberi potremo piantare. Per me rappresenta un piccolo contributo ma lo offro con ferma convinzione, soprattutto in un periodo cruciale per la lotta contro i cambiamenti climatici e l’impegno delle generazioni future per la salvaguardia del pianeta. I giovani si stanno facendo avanti sempre di più, mentre i governi, incluso il nostro, agiscono meno di quanto sarebbe necessario. Gli attuali sforzi, secondo gli esperti, sono insufficienti e simili a distrazioni in una sfida così critica. Ogni giorno assistiamo a catastrofi globali senza precedenti. In India, ad esempio, intere regioni non possono più essere coltivate. Considerando la popolazione dell’intero continente, se dovessero sorgere ulteriori problemi nel sostentamento alimentare, le ripercussioni potrebbero essere severe. Con un unico pianeta e un solo ecosistema disponibili, se vogliamo assicurare ai nostri discendenti un futuro su questa Terra, è richiesto uno sforzo maggiore rispetto a quello finora intrapreso.

Torniamo a “Questi fantasmi” che è stato uno dei capolavori anche di tuo Padre? Una storia che, in parte, si ripete
“Ci sono curiose coincidenze, come il fatto che ‘Il grande silenzio’ sia stato girato nello stesso edificio di ‘Questi Fantasmi’, film con mio padre e Sofia Loren. Il nome del personaggio di Eduardo è ‘Giuseppe Lo Iacono’, che è anche il mio cognome nella serie ‘I Bastardi di Pizzofalcone’. Inoltre, lavorare nel palazzo dove fu girato ‘Questi Fantasmi’ con Maurizio Casagrande, figlio di un celebre attore Napoletano che aveva lo stesso ruolo anni prima, mi ha emozionato molto.”

Qual è il tuo rapporto con Napoli e con le città in generale
“Recentemente, mi sento sempre attratto da questa città e torno con piacere ogni volta. Ho persino avuto l’onore di ricevere la nomina a ‘cittadino onorario’ di Napoli; il motivo non mi è chiaro ma ho accettato con grande orgoglio. Con questo film spero di mantenere e rafforzare i miei legami con Napoli e la Campania. L’ho già detto: attualmente, Napoli rappresenta la capitale culturale essenziale per il nostro Paese sotto molteplici aspetti. Penso alle istituzioni museali, al settore cinematografico, ai rinomati registi, ai film in produzione, alle serie televisive e alla scena musicale, che è stata sempre al centro della nostra eredità musicale nazionale – ed io non sono certo il primo a notarlo. Rifletto su opere come Gomorra, che hanno illustrato una faccia della città ormai ampiamente riconosciuta e forse troppo esplorata.

Credo che Napoli meriti di essere narrata compiutamente, dalla sua stupefacente storia e bellezza fino alla ricchezza umana dei suoi abitanti. Ciò che apprezzo di Napoli, rispetto a Roma — la città dove sono nato e che frequento assiduamente — è che ha conservato quella prossimità umana e quel sorriso che sembrano scomparsi dalla capitale. I romani moderni si sono allontanati dall’immagine che ricordavo nella mia giovinezza, mostrandosi spesso indifferenti al futuro della propria città. Roma sta vivendo una realtà travagliata a causa di una serie di pessime gestioni, talvolta frutto di incompetenza, altre volte… beh, recenti eventi e scoperte ci hanno mostrato quanto fosse disonesta l’amministrazione capitolina. Napoli, d’altro canto, dimostra un orgoglio impareggiabile ed eccelle in cultura rispetto a Roma. Me ne rendo conto specialmente attraverso le interazioni con i tassisti locali: oltre a riconoscermi, cosa che ovviamente mi gratifica, mostrano un fiero desiderio di condividere le storie dei loro magnifici palazzi.

Questo spirito a Roma si è perso, forse a causa dell’intenso flusso turistico degli ultimi anni, che ha leggermente alterato l’autenticità dei nostri centri storici. Per darvi un esempio, nel palazzo dove abito a Roma siamo rimaste solo in due: gli altri appartamenti son tutti diventati B&B. A Roma, adesso si trova una cucina di qualità superiore nelle zone periferiche rispetto al centro storico. Le trattorie con gestione familiare, non potendo sostenere gli alti affitti del centro, si sono trasferite ai margini della città dove i costi sono più accessibili e la buona cucina è garantita. Durante le riprese del film “Questi fantasmi”, abbiamo lavorato nel centro storico. A Napoli alloggiavo vicino Piazza Bellini e ho notato chiaramente un incremento nel numero di persone che frequentano la zona, arrivando a ciò che sembra essere il culmine. Spero non aumenti ulteriormente. Mi è difficile figurarmi come città storiche e complesse come Napoli, Roma o Venezia possano tollerare ulteriori ondate.

E per quanto riguarda il futuro di Alessandro Gassmann
“Sto per iniziare le riprese di “Mani nude”, un film di Mauro Mancini per il quale speriamo di partecipare al Festival di Venezia. È un progetto a me molto caro. Poi ci sarà una serie basata su un romanzo di Carofiglio, ambientata a Bari e diretta da Gianluca Tabarelli, con cui ho già avuto il piacere di lavorare. E non dimentichiamo “Un Professore 3”, che mi costringerà a rituffarmi negli studi. Divertente è che quando mi fermano per strada, alcuni mi chiedono persino consigli filosofici. Io scherzosamente rispondo di potermi limitare a suggerire un buon film o libro, perché la mia conoscenza della filosofia deriva solo dal mio ruolo nella serie”.

Piattaforme on demand o cinema?
“È davvero incoraggiante vedere il pubblico ritornare nelle sale cinematografiche. Non c’è niente come l’esperienza di guardare un film al cinema. Le piattaforme streaming ci hanno aiutato durante il periodo del Covid, permettendoci di godere di varie tipologie di film stando comodi a casa, quando uscire non era possibile. Ritengo che sia necessario che il cinema e le piattaforme coesistano. Ognuna offre qualcosa di unico: la vasta gamma di serie internazionali delle piattaforme ha raggiunto elevati livelli in termini di scrittura e produzione, spesso superiori ai film proiettati in sala. Penso che possano continuare a lavorare insieme e soprattutto dare ai giovani talenti più opportunità di quanto il solo cinema potesse offrire in passato. Molti registi emergenti ora possono mostrare il loro valore, magari con budget minori, e dimostrare il loro talento”.

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