Gaetano Di Meglio | 9 anni dopo il Francesco I, quando Del Deo fece il possibile (e l’impossibil€) per non far presentare le liste dell’opposizione “commissionando” ad Antonio Trofa il maxi errore nella presentazione degli atti della coalizione alternativa, il comune di Ischia arriva al rinnovo del sindaco e del consiglio comunale con il solo Enzo Ferrandino che si ricandida alla carica di sindaco.
Una situazione non solo locale ma che rispecchia, diciamocelo, anche l’andazzo nazionale dove, sempre di più, mancano alternative e candidature. Gli esempi di città importanti come Milano e Roma ci fanno ben capire che Ischia non poteva essere altrimenti. O forse no.
Gino Di Meglio e Luigi Boccanfuso hanno scritto e chiarito le loro posizioni che accettiamo per quelle che sono anche se, in verità, non ne condividiamo neanche una parola. Ma il processo a chi non partecipa non si può e non si deve fare. Soprattutto perché non è una prescrizione medica
Così come non possiamo fare le pulci a quelli che si presentano e che hanno colleziono sette liste. Sono stati più bravi. Si, sono stati al potere, hanno gestito la macchina amministrativa del potere, hanno fatto piaceri, raccomandazioni e tutto il catalogo delle politica locale, ma ciò non toglie che hanno portato a compimento il loro compito.
Vogliamo puntare il diro contro chi ha fatto il salto della quaglia? Beh, a Ischia molti devono tacere e sono pochi quelli che possono dire essere rimasti coerenti alla loro posizione Vogliamo puntare il dito contro Gianluca & company? Azione molto relativa. La verità, unica, è che Ottorino Mattera ha fallito il suo percorso politico. Esce con le ossa rotte sia politicamente perché gli hanno calpestato lo sport senza dignità, sia perché, scompare dalla scena della politica ischitana come un passante qualsiasi. Non importa che abbia incassato per cinque anni lo “stipendio” da presidente del consiglio comunale e che, anche se rimasto solo, non abbiamo fatto nulla di opposizione? Ad oggi importa molto poco. Davvero! L’occasione persa è importante; eppure, bisogna renderci conto che la politica è una cosa seria e che, soprattutto, l’opposizione è faticosa e difficile da portare avanti.
Come Forio, forse, ci troveremo a fare i conti con 14 consiglieri di maggioranza e 2, se Gennaro e Luciano riescono a capire che deve far votare la lista e non il suo nome, minoranza. Ma l’impresa è difficile perché la guerra civile che scoppierà (se non è già scoppiata) tra i 112 candidati di Enzo, sarà un massacro all’ultimo voto e questa onda lunga farà alzare il coefficiente per la “misurazione” del seggio.
Alle 12.00 di sabato, quando l’ufficio elettorale ha chiuso le sue porte, è iniziata questa campagna elettorale anomala. Una campagna elettorale già scritta e scontata. L’amarezza c’è ed è mista a quel senso di arresa che serpeggia ma che va accettato perché, anche questa è una circostanza che dobbiamo accettare: IL POPOLO È SOVRANO.