lunedì, Novembre 25, 2024

Ischia, il noioso consiglio comunale. I consiglieri sanno solo dire favorevole

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Chi ha definito il consiglio comunale di Ischia “soporifero” ha confermato la sua signorilità. Per il titolo ho scelto “noioso” non volendo usare termini diversi, ma il concetto napoletano dell’ernia, rende perfettamente il concetto.

Quasi puntuale, alle 17.30, la maggioranza di Ischia si è presentata in consiglio comunale e gli alzamanina erano tutti presenti. Una classe di scolaretti messi in riga da papà Enzo e da mamma Ottorino che fanno il bello e cattivo tempo. La pecora nera di Gigi Di Vaia cerca visibilità, la trova attaccando un ancora troppo tenero Antonio Mazzella, e per il resto sorrisetti, battutine e cose da ragazzini. Adolescenti accompagnati ad incontrare gli amici (la minoranza) e messi a colorare (almeno credo quello stesse facendo un assessore, mentre un’altra forse giocava a candy crush con il tablet avanti).

Dall’altro lato non spiccavano gli oratori e i grandi oppositori, ma l’opposizione non è chiamata ad amministrare. Ma fa tutto parte della strategia imposta da Ottorino. Ai consiglieri, infatti, è stato dato l’ordine di familiarizzare con la giunta (stare un po’ insieme, fare conoscenza, magari qualche cena o qualche pranzo o qualche gioco di società) e provare a stare tutti insieme d’amore e d’accordo. Guai a prendere iniziative politiche. Guai ad impegnarsi. Guai a metterci la faccia. Tutti buoni e zitti che poi, Mamma e Papà vi sistemano a tutti.

E, come il peggior manuale insegna, ieri erano tutto allineati e coperti (la torta è ancora sul tavolo e papa Enzo ha detto che hanno la loro fettina, ma devono prima votare tutto tutto…) a dire favorevole. Solo Carmen si è distinta con un “SI”. Gli altri “favorevole”.

Raccontare il consiglio comunale di ieri, è uno sforzo che non mi potete chiedere. Una noia mortale. E’ anche vero che viviamo in uno Stato che si avvolge, sempre di più, nel mantello ridicolo di se stesso. Il “comitato direttivo” dell’Ente si “auto dice” che è tutto ok ed esprime il suo parere. Ma questa è la legge.

Dai banchi dell’opposizione, in attesa che Domenico De Siano inizi anche a lui a dire qualcosa, Gianluca Trani ha toccato il tasto dolente. Non tanto quello dei rilievi tecnici al bilancio, ma soprattutto quello strutturale dell’amministrazione. L’assenza di un assessore dedicato alla materia (sentiamo la mancanza del buon Iannotta) può essere bypassato con la relazione del sindaco, ma l’assenza di un dirigente che potesse relazione no. Perché? Perché quelli appena eletti avevano la necessità di fare fuori il dirigente capace di poter rispondere in consiglio comunale (forse si dovevano chiudere gli occhi sugli accertamenti milionari di questa o di quell’altra azienda turistica?) e affidare quella poltrona ad un altro dipendente più malleabile.

Così, tra dirigenti assenti (nota messa in evidenza con costanza ed eleganza da Trani) e assessori nullafacenti (nel senso di deleghe aleatorie) il riequilibrio di bilancio e i debiti fuori bilancio sono stati tutti approvati con il voto contrario della minoranza. Tutto scontato e discusso sul ritmo di una partita di calcio di over 70! Un fraseggio da controra di quelli soporiferi, per davvero!

Sul terzo punto all’ordine del giorno, quello  relativo alla definizione agevolata delle controversie tributarie, Gianluca Trani segna il primo punto costringendo Enzo Ferrandino a rilanciare la sua proposta e approvare una delibera all’unanimità. Nei prossimi giorni, e prima del 31 agosto termine della legge, il comune di Ischia dovrà approvare le modalità con cui i cittadini del comune di Ischia potranno essere agevolati nelle controversie tributarie.

Un punto importante che Trani porta a casa e che potrà rivendicare come un successo condiviso con la minoranza.

 

 

 

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