La gara è di quelle da non sbagliare, ma anche questa volta l’Ischia Isoalverde rischia di partire con l’handicap di un’infermeria non piena, ma pienissima. E così, in vista della gara di domani con il Catanzaro, ci ritroviamo ancora una volta a fare i conti con notizie tutt’altro che rassicuranti: se si può tirare un sospiro di sollievo per Kanoute, che ieri ha ripreso a lavorare col gruppo, ma senza comunque forzare troppo, diverso il discorso legato ad Izzillo e a Mancino. Partiamo dal centrocampista ex Messina, sabato scorso – nella debacle con il Matera – uscito dal campo anzitempo per quella che poi si è rivelata una semplice distorsione alla caviglia. Infortunio meno grave del previsto per Izzillo, ma il giocatore ha passato la settimana tra terapie e pochi allenamenti: nonostante questo, e nonostante anche ieri abbia lavorato a parte, sembrano esserci delle seppur residue speranze per vederlo sin dal primo minuto in campo contro il Catanzaro. Più facile, comunque, che possa entrare a gara in corso.
Diverso il discorso per Nicola Mancino che – dopo il forfait di sabato scorso – sembrava destinato ad una gara da titolare in terra calabrese: per lui, vittima da 10 giorni circa di un affaticamento muscolare, le possibilità di vederlo in campo sono vicine allo zero. E pensare che ad inizio settimana i pronostici davano l’ex Casertana quasi sicuro di un posto in squadra per la trasferta di Catanzaro, a differenza dei compagni di squadra Izzillo e Kanoute che apparivano al contrario più in ritardo.
FORMAZIONE OBBLIGATA. Mister Bitetto, così, sarà costretto ancora una volta (e speriamo che sia l’ultima…) a friggere i pesci con l’acqua, ad inventarsi insomma una formazione in grado perlomeno di non sfigurare contro una squadra, il Catanzaro, in netta ripresa dopo un inizio stagione da choc. Senza Fall, Filosa e Orlando e con Izzillo e Mancino in forte dubbio, la formazione sembra per certi versi obbligata, almeno in fatto di uomini (il modulo merita discorso a parte). Tra le seconde linee, così, dovrebbero trovare spazio i vari Patti, Porcino, Palma e Meduri; non è da escludere nemmeno l’impiego del giovanissimo, e fino ad adesso tutt’altro che convincente, Giuseppe Manna, ma questo solo in caso di utilizzo “part-time” di Yaye Kanoute, tornato a lavorare in gruppo ma comunque ancora alle prese con qualche problemino di troppo al flessore della gamba destra. Per il resto, a Catanzaro, scenderanno necessariamente in campo quelli che potremmo definire i senatori della squadra gialloblu: da Iuliano (che nelle ultime due uscite è parso in fase calante dopo una serie di prestazioni super) passando per i difensori Bruno e Moracci, entrambi chiamati al riscatto, fino ai centrocampisti Armeno e Calamai, anche loro in calo rispetto agli inizi di stagione e dunque vogliosi di dimostrare il loro (grande) valore. Tra i senatori, a cui aggiungiamo ovviamente Kanoute, c’è anche chi avrebbe bisogno di rifiatare e le prestazioni degli ultimi tempi lo hanno dimostrato ampiamente: c’è però da fare un ultimo sforzo prima della sosta natalizia, anche perché l’organico gialloblu – e ci ripetiamo – non offre alternative all’altezza. Per questo il mercato di gennaio sarà fondamentale.
Se non ci sono dubbi sugli uomini che Bitetto schiererà in campo (sperando sempre, ovviamente, nei recuperi di Izzillo e Mancino), diverso il discorso legato al modulo. La logica imporrebbe il ritorno al 3-5-1-1 visto nel primo tempo con il Matera, con uno tra Armeno e Calamai a giostrare da trequartista alle spalle di Kanoute. L’unica alternativa possibile, guardando gli uomini a disposizione, sarebbe il 4-4-1-1, con Florio e Calamai a destra, mentre Bruno e Porcino agirebbero a sinistra. La netta impressione, però, è che Mister Bitetto voglia confermare la difesa a tre vista al Mazzella sabato e che ha subito 2 gol e non 5 dal Matera. I gialloblu, per quanto possa sembrare assurdo dopo un’imbarcata di quelle dimensioni, devono ripartire dai primi 40 minuti con i lucani, quando sono riusciti a contenere una delle squadre più in forma e sbarazzine del momento. A Catanzaro ci vuole dunque una prova ordinata e gagliarda, come quelle di Messina e in casa con il Benevento, gare entrambe terminate sul pari. E adesso, per questa Ischia, un punto in terra calabrese sarebbe d’oro.