Nessuno striscione anti Lotito, ma qualche coro durante l’intervallo. A intonare “Lotito pezzo di merda” gli ultras dell’Ischia: dopo il caso della telefonata diffusa da “Repubblica”, il protagonista al Mazzella è il presidente di Lazio e Salernitana. La posta in palio in campo è altissima, e allora è meglio concentrarsi (si fa per dire) sul rettangolo verde, dove l’Aversa fa il colpaccio. Ma sugli spalti di Fondobosso serpeggiano teorie fantasione («Iodice? Chissà chi c’è dietro…») e si fa strada, nitido, il terrore che ora possa essere l’Ischia a pagare, in qualche modo, il coraggio del suo direttore generale.
Intanto, il rigore che porta in vantaggio gli ospiti c’era (contestato, semmai, un presunto fallo su Ioime), e i gialloblù perdono lo scontro salvezza non certo perché affossati dal sistema. C’è dell’altro, a cominciare da una squadra senza né capo né coda, priva di amalgama e di mordente e da un allenatore che non ha saputo trovare, sin qui, il bandolo della matassa.
Una squadra che viene aspramente contestata a fine partita. E stavolta Lotito, pure più volte evocato sugli spalti, non c’entra…
