venerdì, Settembre 20, 2024

Ischia, la lezione del Bto di Firenze Social fondamentali, l’isola li sottovaluta

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Il futuro del turismo è già iniziato. E Ischia è maledettamente indietro. In costante affanno, neanche a dirlo. E’ bastato assistere all’avvio dell’edizione numero 8 del Buy Tourism Online, la grande fiera del turismo 2.0 di Firenze, per fare i conti con i classici ritardi di un’isola che ancora non ha pienamente compreso come puntare con forza sul web per esplorare le illimitate potenzialità di un territorio ricchissimo.
Da come sviluppare una storia via Instagram al ruolo dello smartphone nel turismo, dall’inserimento nel quadro normativo italiano di colossi come Airbnb al ruolo della felicità nella scelta di una meta turistica: ieri e oggi, esperti a confronti davanti a una folta platea di addetti ai lavori, ivi compresa una nutrita rappresentata ischitana capeggiata dal presidente di Federalberghi, Ermando Mennella, e da una parte del gruppo storico di #iloveischia, la campagna social avviata due anni fa per garantire un sottile filo rosso all’isola d’Ischia su Facebook, Instagram e Twitter.

IL RITARDO DELL’ISOLA
Nella giornata inaugurale dell’evento molto interessanti, in particolare, gli interventi relativi all’utilizzo dei social network: Francesca Capobianchi, responsabile italiana per Facebook in merito al rapporto della piattaforma con le PMI, ha illustrato ai presenti tutte le potenzialità del social con alcuni casi aziendali di successo nel settore alberghiero. Impietoso il raffronto con un territorio, il nostro, che inizia a muovere i primi passi nell’utilizzo intelligente e realmente attento delle potenzialità dei social network, la cui gestione nella stragrande maggioranza dei casi è affidata – nei tempi morti – ad assoluti profani della materia.
Importante anche lo scambio con altre società di consulenza che operano nel Centro-Nord Italia sulle modalità di approccio strategico con le strutture alberghiere del posto: al centro del dibattito la centralità di un sito web capace di competere con le OTA, facilmente fruibile dal mobile e continuamente, aggiornato secondo le parole chiave più in voga del momento.
E da registrare anche le novità di Trivago che da poche settimane lancia la possibilità di comparare i prezzi presenti sul proprio software di prenotazione con quelli presenti sui più importanti portali internazionali. “Ischia si mostra ancora poco ricettiva verso queste tematiche, alla luce di modelli di business decisamente più avanzati rispetto a quelli presenti nella nostra isola” commenta Pierpaolo Ciannelli di Hotel Revision, presente a Firenze con Alessio Raicaldo.

I NUMERI DEL BOOKING ONLINE
Ma quella di ieri è stata anche la giornata dei numeri, presentati in particolare da PhoCusWright. E sui quali Ischia dovrebbe riflettere, eccome: nel 2015, il valore del booking online del settore travel ha raggiunto 500 miliardi di dollari, con una crescita annuale dell’11%. In buona sostanza, il 37% di tutto il travel mondiale è prenotato sul web. Tre dei principali player globali insieme (Expedia, Priceline e TripAdvisor) sono in grado di raggiungere i 90 miliardi di capitalizzazione di borsa.  In Europa i personal computer continuano a dominare le ricerche di destinazioni (80%), degli acquisti (80%) e delle prenotazioni (79%) per quanto riguarda il booking sul web, ma smartphone e tablet stanno rapidamente erodendo questo primato: il 27% degli intervistati ha dichiarato di fare ricerche per la selezione di una destinazione da smartphone e il 25% da tablet e le due tipologie di dispositivi mobile si trovano a pari merito quando si tratta di acquisti legati a viaggi e vacanze (travel shopping, entrambi al 22%) e booking (entrambi al 14%).

PER I GIOVANI I VIAGGI SONO UNA PRIORITA’

Ma non finisce qui. Secondo ka ricerca intitolata “Millennials in fuga? No, in viaggio” effettuata da Episteme, illustrata ieri dalla presidente Monica Fabris, il 33,3% degli under 25 in Italia considera il viaggio come una delle priorità della vita, dopo gli affetti (51,9%). La ricerca, effettuata nel corso del 2015, ha preso in considerazione 4000 casi, rappresentativi della popolazione italiana. Secondo lo studio, quindi, il 33,3% degli under 25 considera il viaggio come una delle priorità della vita, dopo l’affetto (51,9%), il desiderio di arricchire le proprie conoscenze (40,6%) e il sentirsi al riparo dai pericoli (38,8%). Secondo la ricerca il 66,4% dei giovanissimi (under 25) e il 53,4% dei giovani (25-34 anni) cercano ogni anno di organizzare un viaggio per visitare un posto in cui non sono mai stati (per il totale popolazione il dato si assesta sul 51,7%). Entrambe le generazioni sono alla ricerca di situazioni nuove, stimolanti e in cui sia presente il gusto del rischio e dell’avventura (64,3% dei giovanissimi e il 63.5% dei giovani). Il 54,7% dei giovanissimi e il 52.8% dei giovani amano trovarsi in situazioni sconosciute e circondati da persone nuove (per il totale popolazione questo dato scende al 51,5%). Restare sempre connessi a Internet durante i propri spostamenti è un bisogno quasi primario per i giovanissimi, ben l’83,5% infatti è molto o abbastanza d’accordo con questo item, mentre la percentuale scende al 57,5% dei giovani 25-34enni e scende ulteriormente se si considera il totale popolazione (50,3%). Per il 35,3% degli under 25 «è fondamentale condividere le esperienze personali e le proprie opinioni sui social network», mentre la percentuale scende al 31,8% se si considerano i giovani di 25-34 anni e scende al 27,7% se si considera il totale della popolazione italiana. Il rovescio della medaglia di questo stretto rapporto con la tecnologia è una maggiore dipendenza dai nuovi strumenti. Infatti ben il 38% degli under 25 dichiara di essere molto o abbastanza d’accordo con la frase: «Mi sento in ansia quando non sono connesso a Internet»; percentuale che si assesta sul 35,9% quando si considerano i 25-34enni e scende al 29,7% per il totale della popolazione. Secondo i giovani e i giovanissimi la Rete rappresenta un modo per scegliere e informarsi con maggior consapevolezza: secondo il 69,2% dei giovanissimi «L’informazione presente su Internet è più libera e veritiera rispetto a quella offerta da TV e stampa» e la percentuale sale al 75,6% per i 25-34enni contro il 68,4% del totale della popolazione. Il 66,8% dei giovanissimi e il 62,9% dichiara anche di fidarsi di un prodotto o di un’azienda che non conosce ma di cui si parla bene sul web, contro il 52% del totale della popolazione.

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