Un campionato oscillante tra la parte sinistra e quella destra della classifica, con la discontinuità come fattore dominante del lungo viaggio stagionale. Il ritrovato entusiasmo però ha riacceso il carattere e l’Ischia Calcio ha ripreso la propria corsa. In una gara importante, e per nulla scontata, la squadra ha fatto il suo dovere, chiudendosi in una bolla ed evitando che le pressioni potessero condizionare la domenica pomeriggio. Meno chiacchiere e più fatti: gli uomini di Antonio Foglia Manzillo hanno schiantato l’Ugento, in uno scontro diretto quasi decisivo, e hanno ritrovato la vittoria.
I gialloblù si sono sbloccati, a distanza di oltre due mesi, perché l’ultima gioia era arrivata in trasferta, a Palma Campania. Dopo settanta giorni il pubblico ha esultato in casa: lo scorso 8 dicembre, contro l’Acerrana, il teatro era il Calise, davanti a 200 sostenitori isolani, raccolti nella limitata capienza dell’impianto di Forio. I tifosi gialloblù, rientrati finalmente tra le mura amiche e in 500 ad occupare gli spalti dei Distinti, hanno festeggiato per la prima volta in stagione al Mazzella (nelle due gare precedenti si erano registrati altrettanti pareggi).
Finalmente il bottino pieno messo in cassaforte e una gara convincente, dopo due beffe consecutive. L’1-1 con l’Angri non era stato accolto benissimo, a margine di una prova di squadra da dimenticare, e aveva portato Simone Corino a rassegnare le dimissioni. Poi la sfortunata autorete di Errico ha cancellato l’impresa di Matera e ha tolto due punti in classifica, con l’Ischia che si sarebbe avvicinata ulteriormente alla salvezza. Il successo ottenuto contro i pugliesi è stato prezioso: il club isolano ha allungato sulla zona playout, ha scavalcato tre avversarie e si è ripresa l’ultimo posto disponibile nella parte sinistra della classifica.
Una posizione tutt’altro che solida, ma importante in termini di fiducia. L’arrivo di Foglia Manzillo ha restituito conferme ai gialloblù. Sembra un controsenso: un nuovo allenatore che ha rispolverato certezze pregresse. L’ex trainer del Gladiator ha puntato sul 3-5-2, modulo utilizzato più volte nel corso del campionato, e ha scelto la linea della continuità, inserendo nelle formazioni titolari gli stessi interpreti. Scelte che hanno certificato altresì la crescita del feeling in campo tra i calciatori.
Slancio quindi importante per l’Ischia che ha fatto un altro passo verso l’obiettivo e si sta avvicinando alla quota salvezza. Lo scorso anno bastarono 41 punti a Fasano, Manfredonia e Gravina per conservare direttamente la categoria, senza passare dai playout, complice l’ampio vantaggio (11 lunghezze) sulla terzultima. Due stagioni fa toccò al Gladiator agguantare la permanenza in Serie D con 37 punti, mettendo alle spalle sei squadre. Nel campionato 2021/22, con venti compagini impegnate nella competizione e quattro gare in più da giocare, servirono 47 punti (Mariglianese, Casarano e Altamura) per tagliare il traguardo. La vittoria contro l’Ugento ha aggiornato anche le statistiche. Sono 32 i gol segnati, ovvero il settimo miglior reparto offensivo del girone; 38 restano quelli subiti e soltanto Costa D’Amalfi, Angri e Manfredonia hanno un rendimento peggiore. Per la quarta volta in campionato (su otto successi) l’Ischia ha vinto una partita con tre reti messe a segno. L’ottimo lavoro difensivo ha consentito a Rizzuto di blindare la porta nei 90’, l’ultima imbattibilità del portiere si è registrata contro la Virtus Francavilla il 19 gennaio, con Gemito tra i pali. In totale in sette occasioni i gialloblù hanno conquistato un clean sheet.
Al Mazzella si è abbattuto l’uragano polacco, Filip Piszczek. L’ultima volta aveva lasciato lo stadio tra critiche e dubbi, per un clamoroso errore a porta vuota, nell’attesa sfida contro l’Angri. Due settimane dopo si è riscattato. Doppietta, premio di migliore in campo e prestazione al top. Gli sono bastati tredici minuti per rifarsi, con una deviazione da posizione ravvicinata dopo una punizione di Onda respinta dal portiere. Ad inizio ripresa ha raccolto il suggerimento di D’Anna dalla corsia e ha chiuso i giochi con il tris. Due reti che hanno eguagliato già l’ultima esperienza del ventinovenne: con gli irlandesi del Bohemian Football Club, tra Premier Division e FAI Cup, aveva collezionato due gol in ventiquattro presenze. Per l’ultima doppietta invece bisogna tornare addirittura all’ottobre 2021, quando indossava la maglia del Cracovia II. Con il supporto del collega di reparto e grazie alla sua bravura nel proteggere il pallone, Piszczek ha mostrato la sua abilità anche fuori dall’area di rigore: si è staccato spesso dalla difesa dell’Ugento e ha svolto il ruolo di rifinitore, premiando gli inserimenti dei centrocampisti. Sta migliorando la condizione e al Mazzella si è visto un calciatore diverso rispetto alle prime settimane, più determinato e sempre nel vivo della manovra.
L’analisi va completata con una nota di merito per Nicola Talamo. Nei momenti felici o in quelli difficili dell’Ischia, nei suoi periodi di lungo digiuno o nelle fasi clou della sua esperienza isolana, c’è sempre stato. Quando qualcuno ha abbandonato la compagnia, lui ha scelto di restare e ha spinto per guidare ancora il reparto offensivo. Il ventottenne ha totalizzato già nove gol in ventitré apparizioni in campionato: otto squadre diverse colpite, soltanto l’Angri ha dovuto fare i conti con la bravura realizzativa dell’attaccante all’andata e al ritorno. I numeri evidenziano la leadership del classe ’96 nel corso di questa stagione: eguagliato lo score avuto con la casacca del Corigliano, nel mirino c’è l’obiettivo personale di battere il record di undici gol, segnati ai tempi della sua avventura con la maglia della Nocerina. Il campionato che sta disputando Talamo non passerà inosservato. Il calciatore è legato all’isola e al club, tuttavia in estate arriveranno richieste per un centravanti nel pieno della sua carriera e ormai profilo di grande valore in Serie D. L’Ischia pensa di blindarlo perché, oggi, è un elemento insostituibile nello scacchiere gialloblù.