venerdì, Dicembre 27, 2024

Ischia, l’isola che non ha servizi. Una lettera con nome di fantasia sui disservizi ai bambini con disabilità

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Pubblichiamo questa lettera anonima (meglio dire con un nome di fantasia) perché, nonostante ci siano dentro tante circostanza falsamente rappresentate o comunque posizioni che non ci sentiremmo di sostenere – c’è uno spaccato di realtà e di verità che merita di essere diffuso. Una lettera educata, senza eccessi un po’ piena di luoghi comuni, populismo e demagogia che racconta una parte della verità sulla direzione che stiamo per prendere. Eccola.

Genitori ritenetevi fortunati se avete una figlia/o sano e pregate tutti giorni affinchè resti così e cresca in salute e capacità intellettive, perchè se così non fosse vi trovereste a fare i conti con una realtà ottusa e senza servizi. Ischia l’isola bellissima, fonte di relax, turismo, cure termali ed estetiche non ha servizi e non ha persone interessata a crearli. Sei solo, non interessa, non sono problemi loro!
Tre, quattro anni di lista d’attesa per accedere a cure logopediche, di psicomotricità presso centri convenzionati, cure prescritte con urgenza dall’Asl, ed intanto sostenute dalla famiglia privatamente a costi di circa 20/25 € a prestazione (che dura 45 minuti) a seconda se richiedi o meno la fattura….Allora ti consigliano di andare a Napoli o Procida per ridurre l’attesa….ma avere il comma 3 articolo 3 della L 104 è avere una gravità seria e spostare una bambina/o per 45 minuti di prestazione dove in condizioni ottimali né lavora 20, significa fare una faticaccia e perdere tempo e denaro. (in verità, spesso, a Ischia non ci sono neanche le professionalità giuste. Si comprende il disagio evidente, ma forse questa riflessione può essere allargata.)

Inoltre l’isola d’ischia non ha un neuropsichiatra, e chi dovrebbe farti quindi i controlli? Seguirti, partecipare alle riunioni scolastiche? Il nulla, siamo nel nulla, vergognoso, un’isola dove ci sono più di 70000 abitanti ed un’alta percentuale di bambini
con disabilità rispetto alla terraferma. Genitori, lo ripeto ancora, ritenetevi fortunati perché noialtri siamo soli, in tutto! I diritti sono solo sulla carta! Per non parlare delle terapie con il metodo ABA, per disturbi del comportamento, rientranti nelle linee guida
del Ministero della Salute e tuttavia non riconosciute dall’asl Napoli stessa…..e quindi pagate a proprie spese dai genitori. Ebbene sì, per i bambini con disturbo del comportamento non ci sono medicine ma solo terapie ed è quello che dovrebbero fare anche per 20/30 ore settimanali….Cure consigliate da piccoli, ma come è possibile se arrivano a cifre eccessive e solo i più benestanti possono permettersene tante? E perché solo a
napoli non sono concesse dall’Asl e nelle altre province campane si? Un bambino con disturbo del comportamento non è uguale a Napoli come a Caserta, come a Benevento? Perchè alcune Asl riconoscono queste cure ed altre no? Dove vanno a finire i soldi sottratti a queste prestazioni? (Siamo sicuri che la scelta più saggia non sia quella della nostra ASL? Di genitori che si inventano esperti ce ne sono tanti. Forse è meglio affidarsi ad esperti in attesa che lo Stato non emani una sola linea guida e renda tutto meno opzionale e a discrezione della singola ASL)

Vergognoso! Parliamo di diritti dei Gay, delle bambine e non aiutiamo i nostri stessi figli, una società che non aiuta chi né ha bisogno adesso concedendo qualche sussidio in più, un aiuto anche da parte dei comuni che fanno magie con i bilanci, soldi pubblici finiti chissà dove…ovunque tranne che per aiutare chi ne ha bisogno.

Nidi, campus estivi, ma quando mai! Un bambino con disabilità non lo vogliono, dice che occorre il rapporto 1:1 e loro non lo hanno perché ogni educatrice deve seguire tipo 8/9 bambini, come potrebbero….certo, nonostante i costi sostenuti come potrebbero?!?….ed allora se vuoi che tua figlia/o stia in un campus con gli altri devi pagare un tuo educatore (20 € circa all’ora) e la permanenza alla struttura stessa…… Allora mi
domando… voglio che stia con gli altri bambini ma ha un costo eccessivo, come posso fare? Niente, non ci sono soluzioni, non interessa agli altri. Certo andiamo al mare, in pineta, ma stare in un club prevede delle regole ed è completo ed utile anche per
la scolarizzazione. Ma chi lo capisce… (questa sarebbe una bella sfida. Cessare quella scemità delle classi primavera e avviare percorsi estivi inclusivi e con sostegni economici).

Chi parla di disabilità ed inclusione non ha idea del significato vero delle parole che per i più sono vuote e solo facili da ripetere…

Inoltre l’assistenza specialistica a scuola, necessaria per la corretta permanenza, per allungare i tempi di permanenza, per diversificare le attività, inizia a febbraio/marzo di ogni anno e viene concessa non a chi l’ha indicato nella diagnosi funzionale e nel profilo di funzionamento bensì a chi non ha ottenuto tutte le ore di sostegno dal provveditorato, snaturando quindi la natura stessa di tale figura che non è un’insegnante ma un educatore ed arrivando al paradosso che se una bambina/o che ne ha bisogno e diritto ha per sua fortuna/sfortuna tutte le ore di sostegno date dal provveditorato non le viene quindi attribuito. Una stupidaggine che si realizza solo qui, ore concesse a pioggia non a che né ha realmente bisogno bensì a che pur non avendone necessità non ha tutte le ore di sostegno ….ora mi domando e fino a febbraio marzo quelle stesse ore mancanti di sostegno come sono state coperte? Ed è giusto attribuire l’assistenza specialistica a chi non ne ha diritto sulla carta e negarla a chi ha tutte le ore di sostegno ma né avrebbe diritto sulla carta
perché trattasi di due figure diverse, due ruoli diversi, con specifiche caratteristiche? (Santa verità!. Stop!)

Mi domando ancora perché solo ad Ischia tutto questo? Perchè deve iniziare a febbraio marzo e non con l’inizio della scuola cioè
a metà settembre come ovunque… Perché? Chi si assume la responsabilità di queste mancanze? E perchè i genitori si sono rassegnati ad un sistema che non funziona? Perchè gli insegnanti ti dicono il bambino non regge e dopo due ore devi andarlo a prendere e ritirarlo da scuola prima invece di mettere in campo tutte le opportunità fornite dalla legge stessa e non realizzate ad Ischia? Un’isola davvero isolata come i cervelli delle persone che non arrivano a capire che le loro mancanze si riversano sui più piccoli, sulle loro autonomie mancate, sui genitori che si fanno in quattro per lavorare e pagare le terapie stesse!!! Ignoranza, ignoranza, ignoranza!!! (

Chi ha la fortuna poi di avere un genitore statale può rientrare nei programmi Inps- poche ore mensili concesse a chi ha un reddito basso per un semplice sollievo, per stirare, fare qualche servizio intanto che un educatore domiciliare bada a tua figlia/o….poche ore mansili che al momento sono sospese perché il Comune
non ha adempiuto in tempo a stipulare convenzione con l’Inps…Ma la programmazione esiste? Esiste un settore dedicato a questi bisogni? Ci sono persone che conoscono le scadenze e programmano a riguardo? Un altro paradosso, un diritto che non puoi realizzare per mancanze statali…ma dove viviamo? Ma la festa di Sant’Anna la stanno progettando? Quella si, si programma perché siamo un’isola turistica e gli interessi in
gioco sono tanti, ed il resto? Ed i servizi? E le pinete con i giochi tutti rotti? Vogliamo iniziare a ragionare sui
servizi, siamo nel 2022, facciamo pena!!!! (qui la punta di populismo, demagogia e scemità tocca punte da record!)

E non parliamo delle scuole, esternamente sono tutte uguali, tutte inclusive….ma la realtà la conosce solo chi ci passa e sa che solo alcuni comuni hanno scuole inclusive e cioè Barano e Casamicciola… Ischia neanche a parlarne. I numeri lo dimostrano, i trasferimenti lo dimostrano, la voce del popolo lo rappresenta.
Io auguro a chi legge queste righe di passarsi una mano sulla coscienza ed agli altri genitori di ritenersi fortunati di avere bambini sani e di pregare per chi invece lotta con menti ottuse (Verità assoluta! Ischia è un disastro)

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