È tutto da scrivere il futuro dell’Ischia Isolaverde. Tra qualche sogno perverso e irrealizzabile e un’ipotesi di ripescaggio che – a meno di miracoli in Lega e in società – si presenta ai limiti dell’impossibile, lo scenario in casa gialloblu è tutt’altro che tranquillizzante. Se l’Ischia “napoletana” è chiamata ad un’altra serie di summit per chiudere la stagione da un punto di vista burocratico (si incontreranno venerdì), sullo scoglio si registra ancora un certo immobilismo. Si parla di interessamenti e di incontri carbonari in salsa ischitana, quando in realtà il momento imporrebbe di agire, subito e senza perdersi in chiacchiere. Lo abbiamo scritto e lo ripetiamo oggi: è arrivato il momento per gli isolani di riprendersi l’Ischia, ma c’è bisogno di un’unione di intenti che negli ultimi tempi non si è vista, in tutti i settori, partendo dai tifosi fino ad arrivare agli imprenditori. È arrivato, dunque, il momento di fare quadrato, per evitare un’altra stagione da film horror come quella che abbiamo appena archiviato.
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Non credo che esistano imprenditori (dentro e fuori dell’isola)disposti a tirar fuori quattrini soltanto per “apparire”;se si impegnano,sperano in contropartite solide.E i tifosi isolani non sono teneri nei riguardi di chi cerca un tornaconto sostanzioso.
Dal canto loro,i tifosi dichiarati sono persone che notoriamente non hanno sufficienti disponibilità da mettere in campo.E allora non pretendano chissà quali traguardi;non facciano guerra a qualcuno che,come loro,non ha i mezzi,ma mette un pò di passione nel passatempo preferito.