Agenore Maurizi bacchetta, ma con stile, la precedente gestione («Se si vuole giocare con una difesa a tre, non si possono avere in organico quattro difensori…»), annuncia che venerdì arriveranno altri due volti nuovi e che col mercato di riparazione si alzerà l’asticella. «Quando sono arrivato qui – dice il tecnico romano – il nostro principale obiettivo era evitare l’ultimo posto, adesso siamo in piena zona play-out e dobbiamo batterci per la salvezza diretta».
È trascorsa una settimana dalla storica affermazione sul Lecce che ha determinato il rilancio dell’Ischia nella zona “calda” della classifica e l’acuirsi della crisi dei salentini che da ieri sono guidati da Pagliari, che ha preso il posto dell’esonerato Lerda. Mister Maurizi come ha trascorso questa settimana di vacanze natalizie? «Con l’influenza – attacca il tecnico –. Dopo due-tre giorni, ero già proiettato al prossimo impegno col Barletta del 6 gennaio ma soprattutto alle operazioni di mercato. Con il direttore Basile e con la società ci siamo visti a Roma, mettendo in chiaro i piani da attuare». Mister Maurizi parla della capitale perché, oltre che risiedere a pochi chilometri, lì opera Zavaglia che, come confermato in tempi non sospetti dallo stesso operatore di mercato (presente in occasione di Aprilia-Ischia, partita spartiacque tra la vecchia e la nuova guida tecnica), in queste settimane di mercato darà una mano dall’esterno. Un mercato aperto per oltre tre settimane ma l’Ischia ha urgenza di piazzare qualche affare, di colmare soprattutto la lacuna a centrocampo che dura dal 22 luglio. In cinque mesi è apparso evidente che non basta la buona volontà da parte dei giovani gialloblù, il più “anziano” dei quali è Wagner che quando stava per prendere idealmente la squadra per mano, si è di nuovo infortunato e dovrà stare fuori per almeno altre tre settimane.
«Battere il Lecce è stata una impresa storica quanto importante per noi – dice Maurizi, al termine della seduta caratterizzata dai test a gruppi di sei svolti dai gialloblù sulla pista, sotto lo sguardo attentissimo del prof Albarella – ma non ci siamo cullati su questo successo e ci siamo messi al lavoro per migliorare la squadra in termini tecnico-tattici. L’arrivo del portiere Ioime? Indipendentemente dalle scelte fatte, dico che Ioime rientrava da subito nei nostri piani. A differenza degli altri calciatori che arriveranno, lui era svincolato (a luglio era con Maurizi all’Esperia Viareggio, poi esclusa dalla Lega Pro, ndr). Per rispetto dei ruoli, abbiamo continuato a giocare con un portiere bravissimo come Giordano in porta e con Gigi Mennella che è stato esemplare nello spogliatoio. La scelta del portiere era già stata fatta con il mio arrivo a Ischia, non era condizionata ai risultati, al pari degli altri rinforzi. Non dobbiamo farci prendere dagli umori».
Idee chiare anche per le uscite?
«Sì, nella fattispecie questo dipende molto dal direttore – sottolinea Maurizi – Purtroppo non è il mio lavoro. Ho le idee chiare sulle operazioni da effettuare in entrata, o quanto meno penso di averle chiare. Quattro portieri in rosa? Sono quattro ottimi calciatori ma è normale che qualcuno andrà via. In testa ho delle gerarchie ben chiare, così come ho ben chiari i calciatori che verranno nei ruoli che secondo me sono deficitari per raggiungere la salvezza. Ci siamo dati una scaletta. Quando siamo arrivati, visti i problemi della squadra e dell’ambiente, l’obiettivo era di evitare l’ultimo posto; dopodichè conquistare la migliore posizione possibile nei play-out. Adesso alziamo l’asticella, cercando addirittura di evitarli. Vogliamo rinforzare la squadra per raggiungere questo obiettivo».
Maurizi come ha ritrovato la squadra dopo una settimana di stop?
«Avevamo l’esigenza di effettuare un test di potenza aerobica, in relazione a quelli fatti dallo stesso prof Albarella ad inizio stagione. Abbiamo ritrovato i calciatori come ci aspettavamo, qualcuno in condizioni migliori rispetto a qualche altro, ma sappiamo che questo è un periodo dell’anno particolare. Sono proiettato alla partita di Barletta, il direttore al mercato, i calciatori devono stare con i piedi per terra. Spero che tutti pensino già alla prima trasferta del nuovo anno».
Ci sarà qualche esordio il 6 gennaio al “Puttilli”?
«Spero di sì – risponde Maurizi –. Sappiamo che il 2 gennaio dovrebbero arrivare questi calciatori, vediamo dal 2 al 6 se faranno parte della rosa. Trattative già chiuse? In linea di massima sì, ma sono argomenti che potranno chiarire meglio la società e il direttore. Parlo di aspetti tecnico-tattici. I calciatori che sono qui sono validissimi, però secondo me la rosa è da rinforzare con degli innesti. Vediamo se sono pronti per giocare. Eccetto Ioime che era svincolato, gli altri stanno giocando e non giocando nelle squadre d’appartenenza».
Prevista qualche novità in attacco? In questi giorni sono circolati diversi nomi, i più gettonati Di Piazza e Perna.
«In questo momento, come diceva il vecchio Trap, “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Sicuramente ci servono dei calciatori perché a mio avviso, e specifico in maniera chiara e netta che questo è solo il mio pensiero e non frutto di verità assoluta, l’Ischia va rinforzata con l’arrivo di calciatori in determinati ruoli. Non possiamo avere la difesa a tre se ci sono solo quattro difensori, non possiamo giocare con due esterni di centrocampo quando ce ne sono solo due di ruolo. Non ci possono essere in rosa due centrocampisti interni se si gioca con un centrocampo a tre. Con l’infortunio di Wagner certe deficienze sono ulteriormente venute fuori. Bisogna fare degli acquisti perché ci sono troppi doppioni in determinati ruoli e una carenza in altri. La rosa va completata per coprire più ruoli. Faccio un esempio. Se Finizio è indisponibile – chiosa l’allenatore dell’Ischia – non c’è un ricambio di ruolo. Questo per me non è possibile». Per oggi è prevista una doppia seduta. Maurizi è pronto a riprendersi la scena. Pardon, il campo.
G.S.