Gaetano Di Meglio, Francesco Fiorillo | È il minuto 86 al San Francesco: Chiariello commette fallo in area su Marquez, l’arbitro non ha dubbi e assegna il rigore sventolando il cartellino rosso al centrale. Per gli ospiti sembra concretizzarsi una vera beffa, ma sale in cattedra l’uomo meno atteso che ipnotizza l’attaccante e gli chiude lo specchio sulla ribattuta. In pieno recupero fa un altro intervento prodigioso, questa volta su Ferrari, e consegna alla sua squadra una vittoria che mancava a Nocera da 26 anni.
L’Ischia Calcio vince di nuovo in trasferta e conquista l’accesso alla fase successiva della Coppa Italia di categoria, l’impegno del mercoledì restituisce all’ambiente un Tommaso Zandri in una forma spettacolare. L’estremo difensore torna ad indossare i guantoni per una partita ufficiale dal primo minuto e risponde con una prestazione di grande personalità. Diventato il vice di Gerardo Iannaccone, l’ex Pescara è tra i migliori in campo per i gialloblu. Nel quartier generale isolano, tuttavia, resta attuale il discorso sul reparto arretrato. L’analisi da fare però è ampia.
Il club, con l’ok ricevuto da mister Enrico Buonocore in estate e in virtù della norma sugli under da rispettare, decide di affidare il pacchetto dei portieri alla classe 2006. Uno arriva dal vivaio abruzzese, l’altro dalla vicina Avellino. Una scelta chiara, che spinge il direttore sportivo Mario Lubrano ad operare sul mercato, scegliendo giovani di movimento di età diversa. Zandri debutta in Coppa contro l’Acerrana e fa una partita nel complesso giusta, a Brindisi invece c’è l’esordio di Iannaccone che tiene la porta inviolata. Poi un’altra alternanza tra i pali con il primo che subisce sette gol e commette più di una leggerezza contro il Martina e la Virtus Francavilla. Due goleade incassate, quelle a Casalnuovo e alla Nuovarredo Arena, che lo fanno scivolare nelle gerarchie. Buonocore e i preparatori rivoluzionano ancora la batteria dei portieri, con il calciatore proveniente dall’Irpinia che diventa titolare inamovibile. Gli errori dell’altro diciottenne non tardano ad arrivare, ultimo in ordine cronologico in occasione del pareggio del Nardò.
Di mezzo l’intervento della società sul mercato degli svincolati con l’ingaggio di una vecchia conoscenza, Mirko Gemito. Il progetto 2006 inizia a scricchiolare, il periodo difficile sul piano dei risultati alimenta il malcontento e l’Ischia si ritrova in un momento di riflessione. Nel “caos” generale il mister dice: “La continuità per un portiere è importante”.
Una frase che spiega tanto, ma che va anche analizzata. Zandri e Iannaccone, che alternano interventi spettacolari ad ingenuità frutto della giovanissima età (diciottenni entrambi, ndr), si stanno misurando con una realtà differente, lontano da casa e alla prima esperienza tra i grandi. Gli errori individuali ci stanno e fanno parte del processo di crescita, ma lo status italiano obbliga i calciatori ad essere perfetti. Non sono ammessi sbagli, altrimenti l’insulto – perché critica non è – spunta dietro l’angolo e si rischia di essere etichettati.
L’Ischia ha avuto il coraggio di affidarsi a due ragazzi giovanissimi e dal potenziale interessante, adesso vanno aspettati e messi nelle condizioni di rendere al massimo. In questa situazione un aiuto deve arrivare anche dall’esterno, mostrando pazienza quando un errore può costare un gol.
La chiamata a Gemito e l’innesto successivo, d’altra parte, hanno aumentato le incertezze attorno al ruolo e, di conseguenza, reso più difficile la “convivenza”. Le difficoltà dei due 2006 vanno attribuite anche al momento no della squadra sul piano tattico.
Buonocore passa dalla difesa a quattro ad una linea a tre, i gialloblu ritrovano compattezza e maggiore copertura, ma anche i giocatori più esperti e con un passato importante nella categoria continuano ad essere protagonisti di errori marchiani che complicano le gare. Certo, se un portiere sbaglia, il problema viene evidenziato immediatamente. Eppure le prestazioni degli over non stanno contribuendo ad una maggiore sicurezza. Ci sono due esempi nelle ultime gare: la doppia ammonizione di Florio contro il Nardò e l’espulsione di Chiariello contro la Nocerina, che costringono il reparto e, di conseguenza, Iannaccone o Zandri a fare gli straordinari.
Il coraggio della proprietà si scontra con la realtà, ovvero attribuire una responsabilità così grande a due profili emergenti nel calcio nazionale. La scelta presa in estate va di pari passo con la calma di aspettarli, gli under sono chiamati ad affrontare un percorso differente rispetto ai giocatori più strutturati.
È mancata una “protezione”, una figura forte e di polso, pronta a difendere pubblicamente e in maniera decisa i ragazzi. Nessuno ha rotto il silenzio o messo un freno alle numerose critiche piovute, alla prima avventura nel calcio che conta. Il tecnico isolano ha lanciato un messaggio qualche giorno fa, ma nelle settimane precedenti c’è stato un vero e proprio silenzio. Adulti e professionisti avrebbero dovuto metterci la faccia in difesa dei due diciottenni, in virtù della crescita che stanno affrontando?
Poi c’è la questione stadio e la pressione di vestire una maglia storica. Giocare al Calise, a pochissimi metri dalla Curva e dal tifo incessante, stare almeno 45’ con il “rumore” alle spalle e avere i riflettori puntati può essere un’altra attenuante da tenere in considerazione.
Infine un appunto va fatto altresì all’aiuto dato dallo staff tecnico. La preparazione va avanti da agosto, i ragazzi sono sull’isola dall’estate. Parlare di calciatori impreparati andrebbe contro il lavoro svolto, così come la decisione di virare su Gemito potrebbe gettare ombre su quanto fatto negli ultimi mesi. L’Ischia deve riportare armonia su questo tema e dare maggiori certezze ai suoi giovani. Gli errori dei portieri sono attuali, dalla Serie A all’estero, passando per le competizioni internazionali. Se anche i campioni commettono leggerezze, perché a Zandri e Iannaccone non è concesso sbagliare?
Intanto Buonocore, a poche ore dalla sfida contro il Nardò, aveva risposto così in merito: “La scelta dei portieri è passata da me in estate. Negli anni abbiamo sempre fatto bene con i calciatori. Quest’anno abbiamo profili giovani, di buona qualità, ma con poca esperienza. Anche a livello personale, di tutta la squadra, non sono stati “aiutati”. Negli anni passati subivamo due o tre tiri in porta, quest’anno è stato diverso subendo tante conclusioni e qualche errore c’è stato. Non hanno sbagliato solo loro, ci sono stati gli errori di tutti. In questo momento è importante la tranquillità dei nostri portieri. Li vedo allenarsi, sono tre calciatori importanti. Gli errori ci hanno portato via dei punti, quando un portiere sbaglia è diverso da un giocatore di movimento. C’è bisogno di serenità, hanno la massima fiducia da parte mia e della squadra”.
Con l’arrivo di Gemito e non sappiamo se dopo Nocera sarà titolare contro la Fidelis Andria si allarga, ancora, la parentesi 2006. Schierare tra i pali Mirko Gemito sarà la slinding door che getterà nella mischia della Serie D, stando alle ultime convocazioni, Mollo, Desiato e Pelllino. Altri tre giovani che si trovano a vivere il casino (indecente!) del settore giovanile dell’Ischia. Un coacervo di dilettanti allo sbaraglio con tanto di Uefa B a cui, difficilmente, un adulto di media intelligenza affiderebbe qualcosa.
E con l’arrivo di questi “altri” 2006 (anzi, di due 2007), siamo certi che si riaccenderanno le polemiche e le tesi – spesso strampalate e da invasati senza ragione – su chi e come deve essere un giovane calciatore. Questa non è una “Excusatio non petita” ma la semplice realtà con la quale dobbiamo fare i conti. Questa Ischia, quella che disputa il campionato 2024-25 non è stata in grado di consolidare i rapporti con i più giovani del panorama ischitano. Il Forio, il Barano e il Lacco Ameno hanno avuto più appeal della maglia gialloblù, quella della squadra più importante, quella di un blasone che fa cilecca sullo scoglio senza appello.
La regola degli Under non verrà cancellata e per gli anni prossimi (perché questa Ischia concluderà il campionato in un Mazzella che sarà il campo più nuovo della serie D con un’altra posizione da miracolo, almeno come lo scorso anno!) avremo lo stesso problema di sempre.
Oggi mettiamo il petto da fuori come il piccione in amore (cit. Pierangelo Pesce) quando dovremmo pensare che dopo Ciccio Brienza, non siamo riusciti a formare un calciatore che sia tale. Riannodiamo il nastro concedendo a questi 2006 e 2007 la possibilità di crescere.
Zandri e Iannaccone hanno commesso degli errori? Si! Ma hanno commesso degli errori anche Peppe Mattera, Filippo Florio, Pasquale Chiariello e Luigi Buono. Che sia chiaro a tutti.