La classifica si fa sempre più difficile per l’Ischia Isolaverde, con i play-out che sembrano ormai una certezza e il penultimo posto che si avvicina sempre di più. Dietro il ‘momento no’ dei gialloblu, che dura ormai da dicembre, ci sono chiaramente dei limiti in fatto di uomini e di gioco, limiti che si stanno facendo sempre più evidenti adesso che il campionato è entrato nella fase cruciale e i punti pesano tantissimo. Per questo, basta guardare le prestazioni scialbe messe insieme negli ultimi mesi (a salvarsi solo le prove tenaci, ma certamente non perfetet, contro Catania e Foggia).
Per delimitare i bordi della crisi gialloblu, a venirci incontro sono anche i numeri dell’ultimo periodo: se la difesa è chiaramente il reparto più debole degli isolani, centrocampo e attacco non sembrano certamente dare le giuste garanzie in un campionato di spessore come la Lega Pro (se si guarda, almeno, alle prime otto in classifica del girone meridionale). I numeri, se si guarda dalla cintola in su, sono chiari: appena 9 gol realizzati nelle ultime 11 partite, con ben 5 partite dal 14 febbraio al 12 marzo senza realizzare nemmeno un gol. I gialloblu hanno realizzato in totale appena 26 gol, ritrovandosi in compagnia di Martina Franca, Melfi e Fidelis Andria, e facendo meglio solo di Lupa Castelli Romani e Catanzaro. L’attacco sterile gialloblu mostra i limiti di tutto il gioco isolano, con gli elementi del centrocampo che non riescono ad imporsi: parliamo soprattutto dei calciatori più tecnici, gli Spezzani e i Di Vicino che ancora non hanno messo in campo doti che li hanno fatti apprezzare anche in Serie B. Se sulla mediana non si macina gioco, a pagarne le conseguenze, così, è soprattutto il reparto offensivo, con il solo Yaye Kanoute – 7 gol in stagione – a portare avanti la baracca: il senegalese non è quello che può definirsi il classico rapace dell’area di rigore, ma si sta dimostrando l’unico elemento del reparto offensivo in grado di pungere. Cosa che non riescono a fare i vari Gomes, Manna e Barbosa, elementi che certamente non riescono ad incarnare la figura del bomber alla Saveriano Infantino, giocatore che sta facendo la differenza anche a Matera e che l’anno scorso si è rilanciato al Mazzella.
LA DIFESA. Se l’anno scorso l’Ischia poteva fare affidamento su un giocatore del calibro di Infantino e dunque su un attacco di grande spessore (vedi Ciotola, Schetter, Millesi), qualche differenza si nota anche se lo sguardo si sposta in difesa. La retroguardia gialloblu finora ha subito la bellezza di 48 reti in stagione, facendo meglio solo della cenerentola Lupa Castelli. Un dato che fa riflettere e spiega i motivi di un’Ischia ancora attiva sul mercato, in cerca di quel Vandam che potrebbe colmare l’assenza di Filosa. Guardando ai numeri, e facendo proprio un raffronto con l’anno scorso, la difesa guidata allora da Sirignano ed Impagliazzo subì 55 gol in tutto il campionato, con due avversarie in più in lizza. Non erano certamente numeri da capogiro, ma quella difesa – che veniva aspramente criticata e che qualche batosta l’ha subita – dava certamente più garanzie rispetto all’attuale reparto arretrato gialloblu. Adesso, con un attacco che non segna, un centrocampo che non fa gioco e una difesa non all’altezza, siamo certi che questa squadra possa salvarsi?