“La politica estera è politica interna. Ogni accordo che sigli, ogni viaggio che fai, se hai questo punto di vista, se lo vuoi fare concretamente, apre opportunità.” Lo ha dichiarato la Premier Giorgia Meloni commentando a XXI Secolo, su Raiuno, le intese siglate recentemente con gli Emirati Arabi per investimenti in Italia da ben quaranta miliardi di euro, che porteranno un aumento fatturato del 30% per le aziende coinvolte e fino a 100.000 posti di lavoro complessivi. Tale dichiarazione fa eco ad una tematica che ho più volte affrontato nei miei editoriali: la necessità di superare l’idea, ancora troppo diffusa tra gli ischitani, che il mondo finisca all’imbarco degli aliscafi, ignorando o facendo finta di ignorare l’importanza del confronto con persone e realtà della terraferma e, perché no, di altri paesi.Questa prospettiva si applica perfettamente anche a Ischia. Troppo spesso la nostra comunità si è chiusa in una visione insulare, quasi autarchica, come se l’isola potesse autosostenersi senza necessità di guardare oltre il Golfo di Napoli se non per far ricorso ad un assistenzialismo che tappasse le falle della sua scarsa resilienza e spirito d’iniziativa all’insegna della crisi. Eppure, la storia e l’economia ci insegnano che nessuna realtà può crescere senza connessioni con il resto del mondo. L’accordo tra Italia ed Emirati è un chiaro esempio di come gli scambi internazionali possano trasformarsi in opportunità concrete per le imprese e i cittadini. Allo stesso modo, Ischia deve imparare a cogliere le occasioni che derivano da una maggiore apertura ai mercati esterni, sia in termini di turismo che di investimenti, ma anche di semplici relazioni interpersonali.Un’isola che si chiude in sé stessa rischia di stagnare, così come potrebbe rifiorire proiettandosi maggiormente verso l’esterno. Pensiamo alle potenzialità di partnership strategiche con altre realtà turistiche internazionali, allo sviluppo di progetti congiunti in settori come la sostenibilità ambientale, il benessere termale, l’enogastronomia di eccellenza. L’apertura al mondo non significa perdere la propria identità, ma al contrario, rafforzarla attraverso il confronto e lo scambio.È tempo che anche gli ischitani abbandonino l’idea che il proprio destino sia limitato dalla condizione disagiata dell’insularità, adagiandosi sulla solita rivendicazione dei pur legittimi diritti mai sufficientemente riconosciuti. Il futuro di Ischia dipende dalla capacità di pensare oltre il confine del porto, di guardare alle opportunità offerte dal mondo con spirito imprenditoriale, capacità relazionale a tutto tondo e visione altamente strategica. Così come la politica estera si traduce in politica interna, anche l’apertura verso nuove prospettive può e deve tramutarsi in crescita per la nostra terra, alimentando senza soluzione di continuità quella capacità di stare insieme che fin troppo spesso risulta carente e, a tratti, inesistente.
Ischia, open your mind! | #4WD

Daily 4ward di Davide Conte del 5 marzo 2025