martedì, Dicembre 24, 2024

Ischia, pareggio fortunato contro gli Stregoni

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Ci è andata bene. Al cospetto di un Benevento mai domo, l’Ischia soffre maledettamente, ringrazia la dea bendata e si inchina ad un insuperabile Rino Iuliano. Gli isolani conquistano un punto d’oro, lo fanno al termine della classica giornata storta e al cospetto di un’avversaria superiore in tutto. La squadra di Bitetto raccoglie il massimo al termine di una prova incolore: raramente i gialloblu si sono fatti pericolosi dalle parti di Gori, dimostrandosi incapaci di costruire gioco, di fare filtro a centrocampo (dove il predominio dei beneventani è stato netto) e di proporre le ormai proverbiali combinazioni in velocità, segnate dall’estro di Mancino e dalla vivacità di Kanoute. Peculiarità che non si sono viste ieri a Fondo Bosso, a dimostrazione che il punto conquistato contro i cugini giallorossi è di quelli benedetti dal cielo, e questo nonostante una classifica che si fa sempre più allarmante alla luce del successo di un Catanzaro ritrovato e che per la prima volta in stagione lascia la zona play-out.

La classifica non lascerà dormire sonni tranquilli, ma l’Ischia vista ieri di più non può fare. Tenuta in piedi da una difesa stoica, la compagine gialloblu si ritrova a fare i conti con una squadra che merita lo status di favorita per la promozione in Serie B. Lo merita nonostante le tante, pesantissime assenze: parliamo di gente come Mucciante, Bianco, Vitiello, Campagnacci e Marotta, giocatori tutt’altro che di poco conto. Proprio le tante defezioni costringono Auteri a mettere in campo una formazione inedita: i sanniti scendono in campo un 3-4-1-2 atipico con Cruciani a svariare lungo tutto il versante offensivo, con i laterali tuttofare Melara e Mazzarani e con quest’ultimo che – in fase di non possesso – si schiera sulla linea dei difensori per formare un reparto a quattro con Pezzi, Mattera e Lucioni. Una mossa, questa, che sorprende addetti ai lavori e osservatori, ma che nei primi minuti non sembra incidere più di tanto: nel primo quarto d’ora, infatti, solo tanta confusione e gioco noioso.

Alla lunga viene fuori la maggiore tecnica del Benevento: in grande spolvero proprio la sorpresa di giornata Michel Cruciani, dato in panchina alla vigilia, e che invece si dimostra a suo agio nel ruolo di “falso nueve”. Proprio il piccoletto ex Casertana mette in grande difficoltà la difesa isolana, tra giocate di fino e conclusioni insidiose. I gialloblu si fanno vedere raramente dalle parti di Gori, surclassati dagli ospiti: fortuna per gli isolani che i sanniti facciano tutto bene in fase di costruzione del gioco e meno quando si tratta di finalizzare, dimostrandosi troppo frettolosi e propensi principalmente alle conclusioni dalla distanza. Non è un caso che, almeno nel primo tempo, la squadra di Auteri si dimostri particolarmente pericolosa soprattutto in situazioni di palla inattiva, con i vari Lucioni, Mattera, Di Molfetta e Mazzeo che mettono veramente paura.

Nella ripresa l’Ischia sembra volersi proporre con una prova diversa, ma è solo un fuoco di paglia che si spegne intorno al 55′. Da quel momento in poi la pressione degli ospiti si fa sempre più insistente e i gialloblu, piano piano, sembrano letteralmente uscire dal campo. Ancora una volta a togliere le castagne dal fuoco ci pensa il solito Iuliano, protagonista di una prova superlativa che però non può nascondere i limiti di una squadra che ieri ha deposto le armi come mai fatto al Mazzella. Mentre il Benevento prende sempre più campo, stazionando con insistenza nell’area avversaria, l’Ischia si dimostra troppo lenta e letteralmente spaccata in due, con il centrocampo che proprio non riesce a reggere la forza d’urto della compagine sannita, sempre più convinta di poter fare bottino pieno. In questa fase della gara, siamo al 70′, Bitetto è abile a rimpinguare la linea mediana con un giocatore fisico come Meduri, in campo al posto di uno stremato Francesco Bruno (reduce da settimane di stop). Con questa mossa il tecnico isolano riesce a mettere una diga davanti ad una difesa, quella guidata da Moracci, stoica e da lodare: non è un caso che negli ultimi 15 minuti i beneventani si facciano sempre meno pericolosi. Proprio nei minuti finali l’Ischia avrebbe anche la possibilità di pungere in attacco, ma Kanoute all’85’ cincischia con il pallone e – nel pieno di un contropiede che poteva essere letale – non serve Izzillo liberissimo a sinistra. Ma sarebbe stato troppo: i gialloblu non possono che godersi il quinto risultato utile consecutivo, un pareggio senza dubbio immeritato ma che fa morale. Occhio, però, alla classifica, ché forse da stasera – Matera permettendo – ci ritoccherà fare i conti con incubi che pensavamo appartenere solo al recente passato.

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