Ida Trofa | La situazione dei pazienti del centro di Emodialisi di Ischia si fa sempre più complicata e difficile. Non è solo la tragica faccenda del COVID-19 e la caratterizzazione dell’assistenza sanitaria sull’isola la questione contrasto del virus, ma soprattutto una pessima gestione del sistema di sostegno e cura ai pazienti affetti già da patologie gravi e bisognosi di cure specifiche.
L’ASL ha fallito e continua ad indugiare dei suoi drammatici errori. Come stiamo raccontando da giorni, i dializzati isolani stano vivendo gradi disagi e incorrono in gravi rischi per la loro stessa sopravvivenza a causa della impossibilità di accedere in maniera degna e sicura alle cure salvavita.
Nel merito è di queste ore una petizione popolare che i sottoscrittori e promotori intendono inviare ai quotidiani “Il Dispari”, “La Repubblica”, a “Il fatto Quotidiano” e ancora al Ministro della Sanità Roberto Speranza, al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, all’ On. Giosi Ferrandino, al Direttore Amministrativo e Sanitario dell’Ospedale A. Rizzoli e ai Sindaci dell’Isola d’ischia.
L’obbiettivo della raccolta proposta è portare l’attenzione delle autorità competenti, della politica e della società civile, sulla necessità di prevedere luoghi di circa sicuri in relazione al contagio da Coronavirus, ma anche sotto l’aspetto sismico, principalmente dopo il terremoto del 21 agosto 2017. In ballo viene tirato anche l’ampliamento dell’ospedale Anna Rizzoli paventato dal governo Regionale.
Ma andiamo con ordine e leggiamo insieme il drammatico appello lanciato: “I sottoscritti pazienti ed operatori medico-sanitari e ausiliari presso il Centro di Emodialisi di Ischia, con la presente intendiamo sollecitare un vostro intervento al fine di garantire per il futuro una maggiore sicurezza della struttura anzidetta sia sul piano della funzionalità che della sicurezza antisismica. E’ importantissimo e indispensabile che la struttura di Emodialisi sia sicura al 100% dal punto di vista antisismico soprattutto qui ad Ischia notoriamente soggetta a movimenti tellurici come ultimamente avvenuta tre anni orsono. Poiché la struttura di Ischia risale a molti decenni fa, allorquando non vigevano le norme antisismiche, presumiamo che essa non goda di sicurezza antisismica; pertanto non ci sentiamo al sicuro in caso di eventi sismici, a meno che la struttura non sia stata posta in sicurezza negli anni passati. Noi sottoscritti pensiamo che la suddetta struttura debba essere dotata di impianti di emergenza energetica e funzionale. Segnaliamo che nell’estate dello scorso anno l’impianto andò in tilt e occorsero due/tre giorni per riparare il guasto e rimetterlo in funzione; pertanto un nuovo impianto dovrà essere costruito per funzionare in modo continuo attraverso attrezzature di sostituzione immediata, di pompe e/o di quant’altro. Quel guasto, avvenuto durante la dialisi già avviata, di sabato, costrinse alla sospensione della dialisi e a ricorrere dopo due giorni al Centro Dialisi di Procida e dell’Hotel Continental, con aggravio di spese ed eventuali pericoli per gli ammalati e disagi per il personale medico sanitario e per i pazienti, la maggior parte dei quali anziani ed ultrasettantenni. Riteniamo, quindi, che una struttura di Emodialisi dovrebbe essere innanzitutto antisismica e dotata di adeguati ed efficienti impianti di emergenza, come ad esempio un gruppo elettrogeno di emergenza nel reparto elettrico ed idraulico, per garantire la sicurezza dei pazienti e del personale ,
medico infermieristico ed ausiliario.Nel discorso tenuto il 29/07/2020 dal Presidente della G.R.C. Vincenzo De Luca troviamo l’impegno da parte della Regione Campania per l’ampliamento dell’Ospedale Rizzoli.
Ebbene, poiché siamo sicuri che il nuovo Padiglione dovrà obbligatoriamente essere realizzato con criteri antisismici (L. n. 1684 del 1962 e L. n. 64 del 02-02-1974), questo fatto ci offre l’occasione per suggerire ai tecnici e alle autorità politiche e sanitarie isolane e regionali, di spostare la UOC di Nefrologia ed Emodialisi dall’attuale sede di Via A. de Luca al nuovo costruendo padiglione che verrà realizzato in ampliamento dell’Ospedale Rizzoli. Qui, in questo nuovo padiglione Rizzoli, secondo noi, dovranno essere allocati gli ambienti per le categorie dei pazienti più a rischio perché impossibilitati a muoversi per mettersi in salvo in caso di terremoto o altre emergenze. Secondo noi, le categorie di pazienti più a rischio sono quelle dei reparti di Emodialisi, Ortopedia, Rianimazione, UTIC e sala operatoria. Pensiamo che lo spostamento del reparto Dialisi presso l’Ospedale Rizzoli, con padiglione adibito a Nefrologia ed Emodialisi, consenta la disponibilità di servizi sanitari, quivi già esistenti, di anestesia, di rianimazione, di chirurgia con competenze generali e vascolari, di cardiologia, di radiologia convenzionale e presenza di competenze trasfusionali; tutto ciò attualmente non è garantito in quanto l’attuale Centro Dialitico si trova ad una distanza dal Rizzoli di oltre 8 km e rappresenta un grave inconveniente ai fini della sicurezza e della logistica. Ci permettiamo, infine, di suggerire di realizzare gli alloggi per il personale medico e paramedico nello stesso ambito del progetto di ampliamento dell’Ospedale Rizzoli, in questo modo si incoraggerebbe detto personale a prestare servizio presso l’Ospedale Rizzoli, considerata l’attuale cronica carenza di medici e di infermieri».
Una situazione molto delicata che merita la massima attenzione ed un cauto rispetto per quanto lottano quotidiane per la vita. L’auspicio è che anche questo sforzo, il grido di dolore dei nostri concittadini e la sottoscrizione lasciata abbia l’eco necessario ed il supporto istituzionali con il giusto apporto di interlocutori validi in grado d rispondere alle istanze dei malti e della comunità.