I controlli sono partiti a Febbraio. Sigilli per lo “Scungillo”
Dolori da suolo pubblico. Dolori per diverse attività che, dei loro spazi esterni, avevano fatto la fortuna dei propri business. E’ necessaria una premessa. Chi scrive crede che la politica abbia l’obbligo di favorire il commercio e lo sviluppo. Debba far rispettare le regole e le leggi, ma soprattutto, debba fare in modo che le “sue” aziende possano lavorare con serenità. Purtroppo questo non accade e, ad un anno dalle elezioni ci troviamo, ancora una volta, catapultati nella dimensione del “ti tengo per le palle”. Ovvero, scopro l’irregolarità, la evidenzio, ti faccio vedere la cura e creo una nuova condizione instabile. E, una volta fatto incidere sulla lama della ghigliottina il miglior motto: “tra un anno si vota”, ti trovo anche la soluzione.
Una premessa che racconta i cuore della vicenda che ha, comunque, bisogno di essere raccontata nel dettaglio.
Nei giorni scorsi, dopo alcuni controlli avviati nello scorso mese di febbraio, i vigili urbani del comune di Ischia hanno iniziato a rastrellare il territorio comunale su e giù alla ricerca dei “suoli pubblici” caldi o meglio, quelle opere autorizzate a restare “su” 4 mesi più 2 mesi.
Un controllo minuzioso, fatto di accesso agli atti e controlli incrociati che hanno portato i pizzardoni del Comune di Ischia a procedere e fino ad arrivare a mettere i sigilli.
Il tutto, stando a quanto si racconta ad Ischia Ponte, parte dalla denuncia di uno dei primi costretti a smontare che, ha dovuto ripiegare con un simpatico ombrellone al posto di un’accogliente struttura. Dove si vedeva e dove si cecava, fino a qualche giorno fa. Almeno.
Con l’ultima “missione” dei vigili urbani, infatti, alcuni sono riusciti a smontare, altri no.
E’ questa la storia di “Boccia” che ha salvato il salvabile giusto in tempo e non è incorso in sigilli o sequestri, ma si è beccato solo una denuncia penale. Meno fortunato, invece, il pub Scungillo. Per lui, infatti, sono arrivati i fatidici sigilli. Nelle foto si vedono alcuni tavolini installati all’esterno del dehor. E’ una nuova concessione e un nuovo “pagamento” con il quale il piccolo pub della “chiazze” prova a lavorare.
Poco più in la, e per adesso ancora salva è la pedana del ristorante da Ciccio. Una pedana cje vanta una raccomandazione di quelle pesanti. L’assessore di fatto Ottorino Mattera, infatti, scavalcando l’allora vicesindaco Luigi Boccanfuso impose al primo cittadino e agli altri della maggioranza l’installazione della pedana che, volendo, è al limite anche col codice della strada.
Nel mirino del comune ci sono, come avrete compreso, le strutture stagionali, quelle che hanno la concessione di soli sei mesi. Se per Ischia Ponte c’è una lista di controllo stesso sta avvenendo sia per il corso che per la Riva Destra.
Anche li, infatti, c’è qualche furbo che ha ricevuto l’autorizzazione semestrale ma continua a tenere installato il proprio spazio esterno come se fosse titolare di un’autorizzazione permanente.
Il problema per chi ha avuto i sigilli, cosa da evitare, è complesso. Stando ad una prima analisi, infatti, sembra che con il “precedente” si chiudano le porte anche a successive autorizzazioni. Una situazione difficile che, la politica, dovrebbe sbrogliare.
Paolo Ferrandino, Gigi Mollo e Gigi Di Vaia, con l’interventi esterni di Giovanni Sorrentino e le decisione di Giosi Ferrandino sono i partecipanti a questa ipotetica “royal rumble”. C’è chi protegge la pedana come Ottorino Mattera (Luigi Boccanfuso è vivo e vegeto per raccontare i fatti e mostrarci gli atti e i pareri negativi concessi alla pedana!) e chi, invece, prova a garantire questo o quello. C’è una sola realtà che vale la pena sottolineare: la politica avrebbe dovuto garantire tutti. E non lo ha fatto.
Pensate un po’. I due ristoranti su Via Luigi Mazzella hanno già da tempo “smontato” baracca e burattini e installato gli ombrelloni, ovviamente rinunciando al periodo invernale, qualche altro, invece, arriva ad oggi e, solo oggi, si trova il “problema”.
C’è bisogno di chiarezza. Certo, c’è anche bisogno di giustizia e di regole chiare.
finalmente la politica si sveglia ma sopratutto si comincia a credere in una leale e sana e limpida giustizia sociale….
le attivita che chiedono degli ampliamenti stagionali oppure temporanei dovrebbero smontare appena terminato il periodo dovuto…ma se non succede cio ……questa e camorra mafia …..dove ogni regola e parola e vana ….ritorno alla pietra….cari ischitani ragguagliatevi
Caro Direttore, avremo mai sull’isola normative chiare, semplici, e uguali per tutti?
E’ mai possibile che, anzichè concentrarci sul come creare maggiore ricchezza, dobbiamo scervellarci sul come “rapportarci” coi signorotti che dominano l’isola in maniera feudale?
Sogno un’isola libera dalla mentalità mafiosa, in cui si possa dispiegare le proprie
potenzialità senza sottostare ai ricatti di questi dinosauri: prima o poi saranno
spazzati via, e dovranno farsi la valigia per andare a trovarsi un lavoro vero altrove!
L’irregolarità dov’è se sono autorizzati? Basterebbe d’ufficio,quando non smontano, inviare una richiesta di pagamento tramite i vigili urbani cosi nessuno viene danneggiato. Invece di semplificare si perde tempo e si danneggia il libero commercio. I comportamenti politici, quando le regole non sono chiare, potrebbero sfociare in una presunta corruzione visto che nell’articolo si parla di: ti tengo per le palle, fra non molto si vota? Siamo un paese che non ha eguali nel mondo, visto che ci definiamo civili e democratici.
P.S. Porfirio se dopo i 6 mesi hanno bisogno di occupare il suolo pubblico lo si deve concedere, ma la mafia e camorra forse la possiamo vedere al contrario, dove un diritto del cittadino viene scambiato per piacere di chi concede la cosa pubblica.Noi cittadini siamo vittime di questo sistema.
È semplicemente camorra autorizzata!attenzione non c’è l’ho con i vigili urbani!, anzi questi poveri cristi purtroppo ricevono ordini e per mille euro al mese rischiano di prenderle di santa ragione! Chiusa questa parentesi io c’è l’ho con l’ente in questione ovvero il comune che invece di agevolare i commercianti li rompe il cazzo! si deve cambiare mentalità come Napoli città metropolitana! E de magistris ! Il grande sindaco che afferma e conferma che il popolo e sovrano è il popolo che comanda!ed è giusto che sia così!invece a Ischia il popolo è succube da chi li dovrebbe proteggere e rappresentare,!ma la colpa è nostra che ci mettiamo all’angolo e subbiamo!ci dobbiamo svegliare!