Mentre proprio di recente il Commissario Legnini ha approvato gli interventi per il Monte Vezzi a Ischia, stanziando 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza e nominando il Comune soggetto attuatore, lo stesso Ente deve ancora provvedere all’accoglienza degli sfollati che vivono in container nell’area del “Camping Internazionale” di via Foschini. Moduli abitativi provvisori che sono ancora lì a 18 anni dalla frana del 30 aprile 2006, quando persero la vita quattro persone.
Il responsabile del Servizio 9 ing. Marco Minicucci ha provveduto al rinnovo della concessione in uso dell’area in favore del Comune per un ulteriore anno, fino a settembre 2025. In attesa di una soluzione definitiva per la quale ora si intravede solo una luce all’orizzonte.
Minicucci ripercorre la storia. A seguito del tragico evento il presidente del Consiglio dei Ministri autorizzò il Commissario delegato per l’emergenza idrogeologica «ad assegnare ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abitativa e continuativa era stata distrutta in tutto o in parte, ovvero era stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità, un contributo per l’autonoma sistemazione, o, laddove non fosse possibile l’autonoma sistemazione, a disporre per il reperimento di una sistemazione alloggiativa alternativa». Tra i soggetti attuatori venne individuato il sindaco di Ischia, «conferendogli la responsabilità delle specifiche competenze di cui all’art.3 dell’O.P.C.M. n. 3521 del 2.5.2006 per assicurare l’assistenza ai cittadini interessati dall’evento franoso».
Come è ben noto, «dei nuclei familiari evacuati dalle proprie abitazione ritenute a rischio, alcuni sono riusciti a trovare un alloggio alternativo, altri non sono stati in grado di provvedere ad un’autonoma sistemazione ed hanno chiesto il reperimento di una sistemazione alloggiativa alternativa».
All’epoca su richiesta del Comune la signora Adriana Villari concesse in uso «un’area di circa 650 mq. all’interno dell’ex struttura “Camping Internazionale” in Via Foschini, di sua proprietà, di ettari 1.30.88, situata nell’angolo sud-ovest a confine con il parcheggio pubblico di Via Michele Mazzella e la stessa Via Michele Mazzella, per installare strutture provvisorie destinate all’accoglienza di famiglie evacuate».
Una concessione prorogata di anno in anno con l’aggiunta di ulteriori porzioni di area. Fino ad arrivare alla scadenza del 9 settembre scorso. Nel frattempo la signora Villari è deceduta e la proprietà è passata agli eredi, i fratelli Lanzillo.
Ma la situazione non cambia e l’Amministrazione comunale di Ischia intende «continuare a garantire l’accoglienza e la sistemazione, benché provvisoria fino alla individuazione di una nuova e diversa soluzione alloggiativa, dei nuclei familiari sfollati».
Fra i Lanzillo e il Comune verrà dunque sottoscritta una nuova concessione con decorrenza dal 10 settembre 2024 e fino al 9 settembre 2025. Il canone annuale è stato determinato in 35.000 euro ed è prevista ancora la possibilità di rinnovo, «anche di anno in anno, con formale Determinazione del Responsabile del Patrimonio del Comune di Ischia». In attesa di una «soluzione alloggiativa» definitiva…