La cittadinanza onoraria conferita nel 1923 dal Comune d’Ischia a Benito Mussolini (per motivi all’epoca più che ovvi…), non è stata mai revocata, forse perché caduta nel dimenticatoio… A distanza di 101 anni e in occasione dell’anniversario del varo delle Leggi Razziali, l’associazione “Pan Assoverdi Salvanatura” interviene «per rimarcare la distanza dalle ideologie liberticide e dagli spettri del passato» chiedendone ufficialmente la revoca. Portando ad esempio l’analoga iniziativa già adottata dal Comune di Procida.
In premessa, si precisa che «Per “par condicio” va rammentato che, dal 2019, l’associazione “P.A.S. Pan Assoverdi Salvanatura”/E.T.S. di Ischia, ha chiesto, al Governo Italiano, la revoca del titolo di “Cavaliere di Gran Croce”, conferita, nel 1969, al dittatore jugoslavo Josip Broz, detto “Tito” (1892-1980) corresponsabile del massacro delle Foibe e delle persecuzioni, contro gli italiani che vivevano a Pola, Fiume, Istria, Zara».
La richiesta protocollata l’11 novembre dal presidente Rino Romano e indirizzata al sindaco e al presidente del Consiglio comunale ha appunto ad oggetto «Proposta di revoca – in occasione dell’86mo anniversario del varo delle “leggi razziali” (10-11-1938) – dell’inopportuna cittadinanza onoraria, del Comune d’Ischia, al Duce Benito Amilcare Andrea Mussolini, conferita il 4-8-1923, per le stesse considerazioni svolte dal Comune di Procida, nell’agosto scorso».
ISCHIA SIMBOLO DI PACE E LIBERTA’
Il documento evidenzia: «Premesso che tra i fini statutari della scrivente organizzazione ambientalista-culturale, di volontariato, portatrice d’interessi collettivi – apolitica, apartitica, aconfessionale – “P.A.S. Pan Assoverdi Salvanatura” (Ente del Terzo Settore – rep. n. 86962 – ai sensi del D.L.vo 117/17) campeggia “L’educazione, l’istruzione, la ricerca scientifica… propugnare la pace ed i diritti umani”.
Considerato che il sommo Giuseppe D’Ascia, nella sua monumentale “Storia dell’Isola d’Ischia” (1864), così descrive Pithecusa (“piccola Atene del golfo partenopeo”, prima colonia greca Occidentale, “emersa dal fondo del mare”): Leggendaria dimora – di alto pregio archeologico – di Venere e Apollo. Scenario delle mitiche gesta di Enea, Ulisse, Nausica. Citata nell’Iliade, Eneide, Odissea. Decantata da Omero, Virgilio, Ovidio, Plinio, Strabone, Pindaro, Tacito, Esiodo (per non parlare di Petrarca, Boccaccio, Pontano, Sannazzaro, Ariosto, Vittoria Colonna, Berkeley, Lamartine, Guy de Moupassant, Regaldi, Renan, Ibsen, Garibaldi, Croce, Auden, Bakunin, Guttuso, Truman Capote, Werner Gilles e tanti altri). Da tempo immemore, famosa nel mondo, per le miracolose acque termali. Tempio di rilievo positivo, che affascina la mente, riscalda l’anima. Simbolo di pace, umanità, bellezza, poesia, libertà, benessere, prosperità”».
Si richiama quindi quanto attuato nell’Isola di Graziella: «Ravvisato che la condivisibile decisione, nell’agosto scorso, avallata dall’Assoc. Naz. Partigiani, del vicino Comune di Procida, su proposta dei consiglieri Matilde Carabellese, Luigi Primario (sull’esempio di Roma, Napoli, Firenze, Torino, Modena, Giulianova, Capaci, Aulla, Borgo San Lorenzo, Bovezzo, Fossombrone, Rivoli, ecc.) – di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, concessa, dall’isola di Arturo, nel 1924 – ha notevolmente scosso l’opinione pubblica locale.
Tra le motivazioni della delibera: “Perché la figura del Dittatore, nato a Predappio (FC) il 29 luglio 1883, appare in contrasto coi valori democratici costituzionali, a cui tutti i comuni italiani si ispirano, che non tollerano la soppressione delle libertà politiche, sindacali, sociali (in primis, la libertà di espressione e lo svilimento dei diritti umani)… Lo scellerato accordo con la Germania Nazista, la persecuzione agli ebrei e la dichiarazione di guerra a Francia, Gran Bretagna (1940) e persino agli Stati Uniti (1941) causarono il martirio non solo dell’esercito regolare italiano, ma stravolse la quotidianità della popolazione civile, ridotta alla miseria… Bisogna dissociarci, anche dopo un secolo, da tutti i fenomeni che privano i cittadini dell’autodeterminazione”».
L’ISOLA BOMBARDATA
Quindi si rimarca che, «in linea col vigente diritto amministrativo, la revoca è un provvedimento di secondo grado, con efficacia (ex nunc) non retroattiva di un atto inficiato per “vizi di merito” (inopportuno, inadeguato, non conveniente) – nella fattispecie per riaffermare i valori di pace, libertà, dignità, prosperità, solidarietà, insiti nel D.N.A. degli ischitani – in base ad una riconsiderazione degli interessi in gioco, alla luce di “elementi nuovi e sopravvenuti” (Due tragici bombardamenti, durante la seconda guerra mondiale, colpirono Ischia: il primo, ad opera degli anglo-americani, l’8-9-1943 – che distrusse il centro storico di Forio e San Vito – ed il secondo, più lieve, alla Pagoda, il 17-9-1943, per mano dell’aviazione tedesca).
Rilevato che, come si evince alle pagg. 24, 25, 26, 27 del libro, di Benedetto Valentino, “Ischia, l’isola di Mussolini”, Ed. Valentino (2017): “Il 4 agosto 1923 – un anno prima della visita, sull’isola verde, del “Duce Invitto”, nel settembre 1924, a bordo di un idrovolante – il Consiglio Comunale d’Ischia, riunito in seduta straordinaria, sotto la presidenza del Sindaco Salvatore D’Arco, deliberò la cittadinanza onoraria a S.E. On. Benito Mussolini” (finora mai revocata, eccetto l’intitolazione, nel 1944, di “Piazza Mussolini”, attuale Piazza Antica Reggia)».
LA “SVOLTA DI FIUGGI”
Il documento rimarca «che, a dispetto di qualsiasi pretesa di compulsare una tardiva opera di revisionismo storico, caccia alle streghe o demonizzare il “Comune Unico” dal 1938 al 1945 (senza trascurare le opere di pubblica utilità, realizzate, ad Ischia, dal regime fascista, tra cui: l’ex Maternità; la Scuola Elementare Marconi; il Palazzo Dux al Paradisiello; la litoranea Ischia-Forio; le famose “briglie” sull’Epomeo, la cui omessa manutenzione ha contribuito alla tragedia del 26-11-2022) occorre ricordare che persino “per la destra liberale italiana” – come teorizzato dall’ex Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini (cosiddetta “svolta di Fiuggi” – 1995): “l’approvazione delle Leggi Razziali (di cui ora ricorre l’86mo anniversario) costituì il punto di rottura con le nostalgie filo-mussoliniane”».
Per tutti questi motivi chiede «previa acquisizione del parere di regolarità tecnica ex art. 49 e 147bis, D.L.vo 267/2000, di valutare – nel delicato clima socio/politico attuale – in ossequio ai suddetti principi di pace, libertà, democrazia, tolleranza, prosperità, welfare – la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, concessa nel 1923, altresì come auspicio, rivolto alle nuove generazioni, teso a contribuire al consolidamento di un futuro giusto e florido per il popolo italiano, nonché per non turbare i tanti illustri personaggi (antifascisti) e loro eredi, del mondo dell’arte, cultura, scienza, finanza, insigniti, dal Comune d’Ischia, nell’ultimo quarantennio, della medesima onorificenza».
La “palla” passa a Enzo Ferrandino e Gianluca Trani.