Cristian Messina | Fare punti per allontanare le zone paludose della classifica e inanellare il quarto risultato utile consecutivo. Questo l’obiettivo dell’Ischia Isolaverde che alle 20.30 scenderà in campo al Marcello Torre per il derby campano con la Paganese. Per l’occasione, e dopo tempo immemore, il tecnico Leonardo Bitetto può fare affidamento su tutta la rosa, eccezion fatta per il lungodegente Ameth Fall, il cui ritorno è previsto per gennaio. L’allenatore barese riabbraccia così il laterale di difesa Francesco Bruno, ritornato ad allenarsi da lunedì e che in settimana ha dimostrato tutta la sua voglia di rientrare, con la caparbietà da lottatore che lo contraddistingue. L’ex Casertana sarà al 100 percento tra una settimana, per l’importantissima sfida con il Benevento dell’ischitano DOC Peppe Mattera. Chi invece è già pronto per stasera è il difensore Leonardo Moracci, uno che nelle scorse settimane – vittime di uno stiramento al polpaccio – è mancato come il pane al reparto arretrato gialloblu. Moracci è uno dei tanti ex della gara e, stando alla rifinitura di ieri, appare in ballottaggio con Matteo Patti, difensore che si è dimostrato all’altezza della categoria e capace di ricoprire più ruoli. Non è ancora da escludere, e questo dimostra che la difesa è ancora tutto un rebus, che proprio Patti possa essere spostato sulla fascia sinistra della retroguardia, con Moracci al fianco di Filosa e Armeno nel ruolo di interno sinistro di centrocampo. L’impressione, però, è che Bitetto sia intenzionato ad avere in campo un terzino di maggiore spinta come Armeno, optando magari per un modulo più difensivista a gara in corso.
A centrocampo appaiono ancora una volta intoccabili l’incursore Calamai e il mediano dai piedi buoni Izzillo, con Meduri che – preferito a Palma per il ruolo di playmaker davanti la difesa – potrebbe scivolare in panchina solo nel caso del ritorno di Armeno a centrocampo. In attacco, e non potrebbe essere altrimenti in assenza di alternative valide, spazio ancora una volta al trio formato da Nicola Mancino, Yaye Kanoute e Luca Orlando. Mancino è chiamato a ripetere la buona prestazione messa in campo nel primo tempo con il Foggia, prestazione sporcata dal rigore sbagliato malamente (il cucchiaio non sempre paga) ma comunque all’insegna di giocate di classe e assist che, però, non hanno trovato sempre pronti i compagni di reparto. Il riferimento è chiaramente a Luca Orlando, attaccante che si è reso protagonista di un inizio di avventura in gialloblu sorprendente, nonostante la forma fisica precaria, ma che adesso – a rodaggio ultimato – deve finalmente iniziare a fare il suo mestiere (il goleador) e sfruttare le occasioni che gli capitano tra i piedi. Diverso il discorso per Yaye Kanoute, che non deve fare altro che ripetere quanto fatto vedere nella ripresa di Andria e nel primo tempo al Mazzella con il Foggia: anche questa sera serve il repertorio al completo, tra giocate in velocità, scambi fulminei con il “compagno di fascia” Filippo Florio e, perché no, un bel golletto ché male non fa.
Questi, insieme al portiere Rino Iuliano, i protagonisti a cui si affiderà questa sera il tecnico Leonardo Bitetto, fedele come sempre al collaudatissimo 4-3-1-2. L’allenatore barese potrà fare leva anche sulla voglia di rivalsa, o comunque di dimostrare il proprio valore, dei tanti ex azzurrostellati che adesso vestono la maglia gialloblu. Tra questi, spiccano certamente Moracci e Calamai, protagonisti l’anno scorso di una stagione fantastica solo per metà e poi resa surreale nel girone di ritorno, quando la squadra di Sottil riuscì a vincere solo contro l’Ischia (un 4-0 che ancora grida vendetta). Diverso il discorso per Orlando e Palma – in azzurrostellato in tempi non recentissimi – e per l’estremo difensore Iuliano, paganese di nascita e speranzoso di finire la carriera con la sua squadra del cuore. Quale migliore modo per convincere pubblico e dirigenza avversaria se non mettere in campo una prestazione perfetta? Anche per questo ci aspettiamo una prova perfetta da parte del “Giaguaro” ex Messina.
Una sfida, dunque, dai mille significati, un derby che – almeno sulla carta – vede favorita l’Ischia, chiamata ad approfittare delle tante assenze della squadra di Grassadonia. Anche per questo i gialloblu sono quasi costretti a fare risultato: sono chiamati a vincere, per annullare il pesante -4 inflitto dal Tribunale Federale e per tornare a sognare un posto in paradiso. Perché è lassù, nelle zone alte della classifica, che l’Ischia merita di stare.