Fumata bianca in arrivo, finalmente. Questa mattina scopriremo una volta per tutte chi guiderà l’Ischia Isolaverde in questo delicatissimo finale di stagione. Dopo l’esonero di Antonio Porta, ufficializzato ieri e di cui parleremo a parte, la squadra gialloblu dovrebbe affrontare i play-out
con gli ischitanissimi Enrico Buonocore e Gianni Di Meglio nel ruolo di allenatori (e timonieri, aggiungiamo noi). Dopo i primi sondaggi del martedì, quando sembrava in poleposition Nello Di Costanzo, nella mattinata di ieri le due bandiere isolane hanno nettamente superato il tecnico ex Messina, che – è bene ricordarlo – aveva dato la sua disponibilità a ritornare in gialloblu, lui che era stato esonerato a marzo. Niente da fare, però, con la società che ha virato prepotentemente verso il duo tutto ischitano, favorendo così una più serena permanenza della squadra sull’isola. Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, infatti, a partire da oggi Armeno e compagni alloggeranno presso il centralissimo Hotel Atlantic, situato al Porto d’Ischia e precisamente a 700 metri dallo stadio Mazzella, dove si terranno gli allenamenti. Permanenza più serena e tante adesioni da parte di sportivi che quest’anno non hanno seguito l’Ischia in protesta contro la società: tutto questo grazie al duo di tecnici ischitani che, però, non sono riusciti a convincere i gruppi organizzati Yellow Blue Lions e Ultras Liberi a tornare al Mazzella. Nel pomeriggio di ieri, infatti, Buonocore e Di Meglio hanno incontrato gli ultrà gialloblu, che hanno ribadito la loro intenzione di disertare lo stadio Mazzella, in aperto contrasto con il sodalizio isolano.
L’appuntamento decisivo per siglare l’accordo del caso è previsto per la mattinata di oggi, quando Buonocore e Di Meglio si incontreranno con i vertici societari gialloblu. I presupposti per la riuscita della trattativa ci sono tutti, con i due tecnici ischitani che si sono detti pronti a salvare la squadra di cui sono tifosi e che li ha visti protagonisti in passato, consapevoli dell’impresa ai limiti dell’impossibile che li attende. Bandiere gialloblu pronte ad esporsi con tutti i rischi e pericoli del caso, ma che certamente chiedono anche delle garanzie: secondo prime indiscrezioni, i due chiederebbero alla società, in caso di salvezza sul campo, un ruolo di primo piano nel settore giovanile dell’Ischia Isolaverde in vista della prossima stagione. Una richiesta più che legittima, vista la portata della posta in palio, e in linea con i ruoli ricoperti dai due nelle ultime stagioni.
Se accordo ci sarà, Buonocore e Di Meglio guideranno la prima seduta di allenamento al Mazzella, in programma nel primo pomeriggio di oggi. Per quanto riguarda le gare ufficiali, invece, come vi abbiamo spiegato sul giornale di ieri, Gianni Di Meglio non potrà sedere sulla panchina al fianco di Buonocore perché già tesserato con la Paganese.
LE POSSIBILI ALTERNATIVE. Chi è attento alle vicende gialloblu sa che quando si parla di Ischia Isolaverde, di questi tempi, bisogna andarci assolutamente con i piedi di piombo. Il duo tutto isolano sembra ormai vicino all’ufficializzazione del caso, ma non sono da escludere sorprese: se tutti gli altri tecnici isolani contattati hanno declinato l’offerta, rimangono in piedi le ipotesi che portano al ritorno di Nello Di Costanzo e all’approdo del toscano Archimede Graziani. Per l’ex Messina non c’è bisogno di presentazioni: il tecnico acerrano tornerebbe sulla panchina gialloblu dopo l’esonero del marzo scorso, arrivato al termine del pareggio contro la Fidelis Andria (paradossalmente, l’ultimo risultato utile dell’Ischia). Diverso, invece, il discorso legato a Graziani, un’idea che si è sviluppata nel pomeriggio e che poi non ha conosciuto sfogo: parliamo di un allenatore che non ha mai guidato una squadra in terza serie (al massimo ha guidato Aquila e Poggibonsi in C2) e che viene ricordato solo per un campionato di Serie D vinto con il Mantova. Per il resto solo risultati tutt’altro che memorabili e qualche esonero di troppo: insomma, una scelta che avrebbe poco senso, vuoi per il passato di Graziani, vuoi perché il tecnico toscano non conosce l’ambiente isolano. E questo a differenza di Buonocore e Di Meglio, che dell’isola sanno vita, morte e miracoli.