I derby si giocano e si vivono in campo ma anche in panchina e in tribuna. I protagonisti sono quelli che sudano e lottano sul rettangolo verde ma anche quelli che, con il loro sostegno a qualsiasi livello, rendono possibile la disputa di un campionato dove una stracittadina rappresenta un appuntamento particolare.
Chi per tanti anni ha sostenuto le cause di Ischia e Forio è Peppe Di Costanzo, il patron dell’“Aenaria” che fin da giovane non ha mai smesso di collaborare e contribuire soprattutto alle sorti della società gialloblù. Presidente in C/1 dopo un periodo di assenza di Roberto Fiore, così come dopo la rifondazione (1998) e nella parentesi Goveani, Peppino ha come si suol dire il “sangue gialloblù”. «Ventinove anni non si dimenticano dalla sera alla mattina, prima come vettore della squadra, poi come dirigente, vice presidente e presidente – dice Di Costanzo –. Sono andato d’accordo con tutti i presidenti: da Fiore a Basentini, da Buono a Varriale, da Goveani a Carlino. Sono state varie epoche, il calcio è cambiato ma i colori sono sempre gli stessi così come la passione».
Alla fine degli Anni ’80, Peppe Di Costanzo fece parte della società foriana in cui spiccavano le figure di Vito Iacono e Saverio Presutti, con il d.g. Luigi “Mastino” Lombardi che allestì una squadra di tutto rispetto, guidata da un giovane Ciro Bilardi. Non solo vettore della squadra tanto cara al compianto Ciro Giugliano, ma vera e propria anima di un gruppo che, come accade nelle migliori famiglie, ad un certo punto non si ritrova più. «Quando sono stato a Forio, fui l’artefice del trasferimento dal Barano presieduto dall’indimenticato Benito “Zeppino” Buono degli ex calciatori dell’Ischia “Negretto” Esposito, Cuomo, Vuoso, Pilato. Con quei rinforzi, il Forio vinse il campionato, trascinato dal grande bomber “Vampiro” Calise», ricorda Di Costanzo.
Ma la parentesi ischitana è stata di gran lunga più importante e duratura. «I ricordi sono tantissimi, ricordo come se fosse ieri la salvezza di Brindisi, ma l’impresa di Monopoli con Villa allenatore è memorabile. E che dire della salvezza di Chieti, la coppa Italia vinta con l’amico di sempre “Carosello” Migliaccio, fortemente voluto da me. Così come la gara-spareggio al “San Paolo” contro il Portici».
Peppe Di Costanzo ha sempre evitato di fare un torto all’una e all’altra piazza. Quando era a Ischia, il Forio militava in almeno una o due categorie inferiori. «Infatti, quando sono stato dirigente dell’una o dell’altra sponda, mai i due club hanno militato nello stesso campionato. Non me lo sarei mai perdonato».
L’attualità dice che Ischia e Real Forio sono nella stessa categoria. Ma Di Costanzo è fuori dalla mischia. «L’Ischia deve vincere, dopo due anni di Eccellenza deve venire fuori e spero che attraverso i play-off sia l’anno giusto. La squadra si sta comportando bene, anche se si tratta di un gruppo giovane – prosegue l’ex presidente gialloblù –. Intanto faccio i complimenti all’amico presidente della Puteolana, Di Costanzo, per il primo posto del girone».
Real Forio bisognoso di punti, ma l’Ischia deve vincere per forza. «Indipendentemente dal risultato del derby di domenica pomeriggio (in campo alle 16.00, ndr) penso che il Real Forio abbia le carte in regola per conquistare la salvezza diretta o quanto meno un play-out in casa. Agli amici sportivi do appuntamento a domenica pomeriggio al “Mazzella”. In mia compagnia ci sarà un amico che è stato nell’Ischia così come nel Forio: Gianni De Vivo».