Il primo evento che apre il calendario degli appuntamenti primaverili dell’associazione culturale IncontrArte, in collaborazione con l’associazione Parco Culturale Ischia e con il patrocinio del Comune di Forio, si terrà sabato 1 marzo alle ore 18:30 presso il Bar Internazionale, sul corso principale di Forio. L’incontro sarà dedicato al ricordo del compianto Giorgio Buchner, a vent’anni dalla sua scomparsa.
Dopo i saluti istituzionali dei presidenti delle due associazioni, Umberto Lucio Amore e Caterina Mazzella, interverranno la dottoressa Mariangela Catuogno e la dottoressa Maria Lauro, entrambe archeologhe e profonde conoscitrici della vita professionale e dell’immenso patrimonio culturale lasciato da Buchner.
Un uomo, una scoperta: Giorgio Buchner e la storia antica di Ischia
Chi era Giorgio Buchner? Era, è e rimarrà per sempre lo scopritore di Pithekoussai. Un nome che, purtroppo, la nostra isola sembra aver dimenticato, nonostante a lui si debba la riscoperta della sua storia più antica. Da bambino, Buchner trascorreva le vacanze a Ischia insieme ai genitori e si lasciò affascinare dalle storie ascoltate in giro e dalla lettura di Storia e topografia antica di Napoli e dintorni di Julius Beloch, in cui si menzionava l’esistenza di una necropoli greca nella località di San Montano, a Lacco Ameno.
Giorgio Buchner si laureò a Napoli con una tesi dedicata alla preistoria e all’archeologia di Ischia. Nel 1949 divenne funzionario della Soprintendenza Archeologica di Napoli, con delega proprio per l’isola. In quegli anni, mentre Pompei, Cuma e Pozzuoli erano al centro di importanti scavi, dell’isola d’Ischia si conosceva ancora poco. Tuttavia, le annotazioni di Tito Livio e di Strabone, insieme agli scritti di Don Francesco De Siano, nel suo Brevi e succinte notizie di storia naturale e civile dell’Isola d’Ischia, lasciavano intuire la presenza di antiche tracce di civiltà sulla collina di Monte Vico.
Spinto da queste suggestioni, Buchner iniziò nel 1952 la campagna di scavi nella valle di San Montano, proseguendo negli anni ’60 verso Monte Vico. Fu lui a riportare alla luce reperti di valore inestimabile, che proiettarono Ischia al centro della ricerca archeologica mediterranea.
La scoperta più celebre resta la Coppa di Nestore, ritrovata nel 1955, che presenta uno dei più antichi esempi di scrittura greca. Sui suoi frammenti si legge: «Di Nestore questa è la coppa da cui si beve bene, ma chi beve da questa coppa sarà subito preso dal desiderio di Afrodite dalla bella corona». La coppa, insieme ad altri preziosi reperti come il cratere del naufragio, è oggi custodita al Museo Archeologico di Villa Arbusto.
L’eredità di Giorgio Buchner è immensa: non solo per i contributi alla conoscenza della storia di Ischia, ma anche per aver insegnato a preservare e valorizzare un patrimonio che appartiene alle generazioni future. L’evento del 1° marzo sarà l’occasione per rinnovare la memoria di questo straordinario archeologo, che con passione e dedizione ha riportato alla luce le radici più antiche dell’isola verde.