Ora basta alibi, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e mi auguro che sia stato toccato il fondo”, dichiarazioni dirette quelle rilasciate da Simone Corino al termine della partita dello Stadio Vitiello. L’Ischia Calcio cade in trasferta, viene eliminata dalla Coppa Italia di categoria e ferma il suo cammino ai sedicesimi di finale della competizione. A volare agli ottavi è la Scafatese di Franco Fabiano che vince con un punteggio tennistico, in un match senza storia. La sconfitta fa parte del calcio, ma sulla terraferma va in scena una partita pessima da parte della squadra, a poche ore dalla rivoluzione gialloblu.
Dopo le dimissioni del direttore sportivo Mario Lubrano e dell’allenatore Enrico Buonocore, a margine del ko in campionato contro il Manfredonia, ci si aspettava una voglia di riscatto. E invece al Vitiello il gruppo ischitano mette in campo una prova anonima contro una corazzata della quarta serie. Quattro gol subiti nel primo tempo, altri due nella ripresa: un 6-0 che alimenta i malumori attorno all’ambiente che vive il momento più delicato di questa stagione sottotono.
Una difesa che non esiste, un centrocampo che fa tutto fuorché il compito di dare supporto nella doppia fase di gioco, un attacco evanescente. Una prestazione inaccettabile e preoccupante, una disfatta che rischia di pesare anche in vista dei prossimi impegni. Lo spirito dell’Ischia, quello combattivo e grintoso, sembra essersi dissolto e non c’è un solo colpevole. Tutti sono responsabili del crollo verticale: dalla società, chiamata a sostituire le figure uscenti, alla squadra, che non può avere giustificazioni per una gara così brutta. E domenica c’è una nuova sfida in programma al Calise di Forio, sull’isola arriverà il Gravina, quinta forza del campionato. Servirà una svolta, decisa e immediata, per mettere alle spalle il periodo negativo e per riprendere a fare seriamente l’Ischia Calcio.