Non si cambia. Dopo un sabato rovente, la notte porta consiglio: l’Ischia conferma il tecnico Leonardo Bitetto, protagonista di un inizio stagione sfavillante e di un prosieguo tutt’altro che indimenticabile. A dimostrazione che il matrimonio va avanti, il summit che si è tenuto ieri sera tra il tecnico pugliese, il presidente Rapullino e il direttore sportivo Ciro Femiano: si è parlato del futuro della squadra gialloblu e di una salvezza diretta che, nonostante le recenti tre sconfitte consecutive, non sembra una missione impossibile.
Si va avanti con il tecnico del Melfi dei miracoli, uno che – nelle stagioni precedenti all’exploit dell’anno scorso – era stato messo in discussione anche in Lucania, e poi sappiamo tutti come è andata a finire. La speranza è che Bitetto riesca a ripetersi, che riesca – come già successo in altre occasioni in carriera – a risalire la china e conquistare gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. Parliamo della salvezza diretta, obiettivo che senza quei maledetti quattro punti di penalizzazione sarebbe certamente meno lontana: anche questo, ovviamente, avrà pesato nella scelta della società, consapevole che sul campo la squadra ha conquistato 18 e non i 14 punti che adesso la mettono a 3 lunghezze dalla salvezza diretta. Una distanza tutt’altro che incolmabile, nonostante tutto, nonostante un progetto che è stato ridimensionato, sul piano tecnico ed economico, per i noti problemi societari riscontrati a stagione iniziata.
Assieme alla penalizzazione – colpa della società (vecchia o nuova che sia), certamente non di Bitetto o dei calciatori – nelle valutazioni dei vertici gialloblu avrà pesato anche l’incredibile numero di infortuni che letteralmente ha costretto il tecnico a schierare giocatori fuori ruolo e, in taluni casi, a snaturare un sistema di gioco che ad inizio stagione stava dando i suoi frutti. Qui, chiaramente, il discorso si interseca con il mercato invernale, mercato che dovrebbe vedere l’Ischia in prima fila per potenziare l’organico e che invece vede al momento i gialloblu protagonisti solo di scambi e di operazioni low cost. Un basso profilo, insomma, che potrebbe non bastare ad una squadra che magari non deve essere rivoluzionata, ma che certamente ha bisogno di alternative valide, in maniera tale che gli infortuni e le squalifiche non gettino nello sconforto lo staff tecnico. Oltretutto, non bisogna dimenticare che Bitetto ha schierato in più occasioni una squadra fortemente deficitaria in difesa e, in altri casi, in attacco: le assenze in serie di Fall, Mancino, Filosa e Orlando avrebbero condizionato anche squadre con organici più competitivi. Anche questo avrà pesato nelle valutazioni della società, quella società che nella serata di sabato sembrava invece intenzionata a mettere fine al rapporto con il tecnico barese. Proprio nelle calde ore dopo la sconfitta con il Cosenza, aldilà della voce su Benny Carbone, si sono candidati per la panchina gialloblu non pochi allenatori a spasso (soprattutto ex calciatori di Serie A e B). Le varie alternative, però, non sembrano avere convinto i vertici: per la serie meglio tenersi un tecnico che avrà anche fatto i suoi errori (ma che ha delle attenuanti), che mettersi nelle mani di allenatori che potrebbero non essere all’altezza. D’altronde le ultime due partite, nonostante i zero punti collezionati, hanno mostrato un’Ischia in ripresa: a Catanzaro i gialloblu non demeritarono aldilà dello sconcertante black-out nel secondo tempo; contro il Cosenza, inutile girarci intorno, il pari poteva starci. Per questo, e per altri mille motivi, si continua con Leonardo Bitetto: l’allenatore del Melfi dei miracoli, che anche in Lucania venne messo in discussione. Adesso è il momento di un’altra impresa.