Le vicende societarie dell’Ischia, almeno quelle recenti, dopo la fase transitoria del dopo D’Abundo fino al tonfo Bigi, le abbiamo sempre raccontate con puntualità e dettagli, anche con mesi di anticipo. Come accade spesso, tuttavia, abbiamo riscontrato una certa difficoltà di parecchi nel comprendere l’italiano scritto e, questo, ha procurato diverse reazioni scomposte. Soprattutto da parte dei somari da compagnia gialloblù.
Da ieri, con una comunicazione social, il gruppo dei tifosi “Gente di Mare” (quello più popoloso e composto da tifosi più adulti), ha preso le distanze da alcune decisioni della società gialloblù che, come abbiamo ascoltato e capito, è ripassata nella gestione diretta del presidente Lello Carlino.
Nonostante gli sforzi economici importanti e vitali di Lello Carlino che consentono all’Ischia di vivere e di andare avanti, come Dispari non possiamo mai dimenticare le ingiurie, le offese, le discriminazioni e tutti gli altri torti che abbiamo subito e sopportato da “questa” Ischia che si ripropone. La storia ci ha dato ragione su tutto e, proprio alla luce di questa circostanza non del tutto scontata, oggi affrontiamo il nuovo corso con la coscienza pulita e, soprattutto, con la consapevolezza di come si svolgono certe dinamiche.
L’ATTACCO DEI TIFOSI A CRISANO
“Abbiamo sempre ritenuto che alla base di tutto ci debba sempre essere la libertà di pensiero e di espressione, dato che il nostro ideale si basa proprio su queste fondamenta riteniamo giusto dire la nostra su due aspetti che riguardano la nostra amata Ischia”, si apre così il lungo comunicato firmato Gente di Mare, reso pubblico nelle ultime ore. Con la squadra impegnata a Bastia Umbra, sede del ritiro, i tifosi gialloblù annunciano una presa di posizione: “La presenza (anche se in maniera indiretta) del Signor Nicola Crisano nelle scelte e decisioni della Società non troverà mai la nostra approvazione. Potremmo stare qui a scrivere pagine e pagine sul signore in questione, ma preferiamo racchiudere il nostro pensiero in tre semplici parole. Ischia non dimentica”.
L’AFFONDO A LUBRANO
Poi il comunicato si sposta sulla questione direttore sportivo e il dirigente procidano finisce nel mirino: “L’altro aspetto che probabilmente è ancor più grave è la presenza del Signor Mario Lubrano. Sappiamo bene tutti che il signore in questione non era più nei piani della società e troviamo disgustoso il modo utilizzato da questo soggetto per imporre la propria figura ancora una volta nello staff”. La nota dei sostenitori isolani prosegue, rimarcando l’amore per la maglia e la visione di un calcio diverso da quello attuale: “Se è vero che gli Ultras non devono entrare nelle dinamiche societarie, riteniamo allo stesso tempo che sia giusto che tutti sappiano il nostro pensiero. Siamo amanti del calcio “romantico”, del calcio di una volta fatto di amore e passione. Ci ha sempre disgustato invece il calcio di oggi, fatto di interessi economici di Ds e Procuratori. Siamo decisamente amareggiati anche dal comportamento di chi si professa una nostra bandiera e invece sceglie di sedersi al tavolo con chi utilizza i nostri colori per ricavarne qualcosa per il proprio tornaconto personale”.
“SALVATO” CARLINO
programma: “Esprimiamo massima stima e rispetto per il Presidente Carlino con il quale è in programma un incontro settimana prossima e ci teniamo a ringraziare chi fino ad oggi ha dato tutto per l’Ischia e si è ritrovato escluso dal progetto. Dopo aver espresso la nostra opinione, torneremo a fare quello per cui siamo nati ossia sostenere i nostri colori sempre, ma sia chiaro a tutti che chi usa l’Ischia Calcio per i suoi sporchi interessi da noi riceverà soltanto ostilità”.
LA RISPOSTA DI CARLINO
Alle 14.29 di ieri è arrivata la risposta del presidente Carlino alla polemica dei tifosi: “La maglia si Ama non si discute solo uniti si vince tutto il resto è noia sempre e solo Forza Ischia”. E con queste parole, è evidente, la polemica per chi “mette i soldi” è chiusa.
NESSUNA DIFESA, SOLO SEMPLICI VALUTAZIONI
Credo che le parole usate dai tifosi del gruppo “Gente di Mare” meritino un commento. Chi scrive, per quanto detto in apertura, non ha nessun interesse specifico, non nutre simpatie, è leggermente tifoso dell’Ischia (il calcio non mi piace!) ma è un attento osservatore (e conoscitore) di quello che accade sullo scoglio: dalla politica allo sport, dall’economia alla salute, dalla giustizia alla cronaca. Un osservatorio ad ampio raggio che consente una valutazione libera e schietta.
Senza riannodare troppo il nastro della storia, l’Ischia è passata dalla gestione dei “direttori” (ed Enrico Scotti è il testimone vivente) a quella dei “padroni”. Una differenza che sembra non essere chiara a tutti. Enrico Scotti (e tutti gli altri) erano espressione di una collettività di sostenitori (e non stiamo qui a ricordarci il come e il perché) che investivano nell’Ischia. Carlino prima, D’Abundo poi e Carlino ora, invece, rappresentano la fonte primaria di sostentamento economico dell’Ischia. Ovvero, mettono i soldi. Questa differenza va ben chiarita. Questa differenza va inquadrata con attenzione e ci porta ad una considerazione: chi mette i soldi li spende come vuole. E si circonda di chi vuole. Anche di Nicola Crisano e di Mario Lubrano.
Non sarò certo io a difenderli, però, vorrei che tenessimo tutto collegato su un solo piano: Carlino decide. E queste decisioni, alcune negative (e basta guardare la improvvisata comunicazione che sta portando avanti l’Ischia) e alcune positive (credo che il mercato d’estate abbia dato buone indicazioni) non possono essere scisse perché vivono su un solo piano. E, senza scendere in altri particolari (che, tra l’altro, conosco!) credo che l’unica cosa che i tifosi debbano chiedere a Carlino sia la riappacificazione in casa Ischia. Una pace che superi le antipatie dei singoli, le strategie dei singoli, le ambizioni dei singoli, gli interessi (di qualsiasi natura) dei singoli. Anche perché, sia chiaro, quello che fanno i sottoposti è sempre diretta conseguenza di quello che fanno i dirigenti. Come in azienda, come in politica, come in ogni società (e non solo calcistiche).