Le riflessioni di Sandra Malatesta | Foto facebook.com/Lorenzo Jovanotti Cherubin | Una sera mi capitò, girando canale di fermarmi a guardare il programma BELVE condotto da Francesca Fagnani, era il 17 Dicembre e lei intervistava Lorenzo Jovanotti. Lui è apparso subito tranquillo, sorridente perché non conosce la rabbia, lui preferisce il perdono. Senza un minimo di esitazione, ha risposto sorridendo e con una luce bella che colpiva quel suo viso già luminoso, a tutte le domande senza mai avere esitazioni e dicendo quello che sentiva.
Si sa che la Fagnani cerca di mettere in difficoltà per rendere viva e vera l’intervista, si sa che tanti non hanno ottenuto un gran successo nelle risposte e che altri addirittura hanno lasciato il programma usando tono e parole che non mi sono proprio piaciute. Lorenzo invece sorrideva e raccontava persino dei periodi più duri, più dolorosi per lui e non solo fisicamente come dopo il grave incidente del 2023 a Santo Domingo. Quando Fagnani gli ha chiesto se sono stati più intensi i dolori che le gioie, lui ha risposto: “Più intensi i dolori, ma sono stati pochi, mentre le gioie tante, infinite.”
È attraverso il dolore però che ha imparato tante cose, perché il dolore insegna. Jovanotti non ama far vedere agli altri i suoi momenti no, che anche lui come tutti vivono, non gli piace vederli negli altri e quindi non vuole mostrare nemmeno i suoi. Ricorda che il padre non credeva che potesse diventare famoso nel campo che aveva scelto, perché lo vedeva portato per altra arte. Di suo fratello maggiore morto anni fa e che era istruttore, di arei leggeri, lui ha risposto: “Mio fratello era cattolico credente, non bigotto ma un vero cattolico, aveva sempre la Bibbia con sé, la leggeva, la studiava, sottolineava alcune frasi. E quando dopo la sua morte ho avuto io la sua Bibbia la prima cosa che ho letto è stata resistere e lottare” E ha sorriso quasi commosso perché si è trovato per mesi e mesi in condizioni dolorose in seguito a quel grave incidente.
Ma lui si è aperto come chi non vuole nascondere cose che sono naturali e che succedono a tanti. Un uomo innamorato di sua moglie Francesca da anni, racconta che forse lui non piace alle donne e si sentiva spesso un eunuco, ma piace a sua moglie. Ecco un altro momento che lo rende un uomo tenero e innamorato. Parla di sua figlia e lo fa con quel sorriso e quegli occhi brillanti, anche quando racconta della malattia di Teresa che ormai è stata superata. Una grande stima lo lega a Teresa non solo quel bene che lega un padre a una figlia. Si nota mentre parla, una grande serenità che viene dall’ essere in pace con sé stesso. Una pace che non significa non essere legato alla vita e a tutto ciò che essa porta con sé, anzi, una pace che lo rende vitale attento, curioso. Le sue canzoni sono poesie d’amore. Parole semplici che da sempre si dicono gli innamorati, parole che non si vogliono risparmiare, perché chi ha la fortuna di amare, di trovare un amore forte, deve esserci e difendere quello amore, perché non capita a tutti.
Quando giunge a parlare di sua madre lo fa raccontando che, quando morì suo fratello, lei non riuscì più a piangere si seccarono le sacche lacrimali. Smise per sempre di piangere e ogni giorno metteva gocce di collirio per non fare seccare gli occhi. Cioè, il pianto che è emozione, che esprime dolore, non riuscì a uscire, forse non volle uscire, non era abbastanza per sopportare un dolore così grande. Una cosa incredibile che mi ha emozionata quasi come se le lacrime stesse non si sentissero pronte a coprire un dolore che va al di là, e che sua madre volle provare senza mostrarlo, ma vivendolo. La cosa però che mi è piaciuta di più è stata la delicatezza nel descrivere quel piccolo flirt che gli attribuirono con Valeria Marini anni e anni fa.
Da vero signore, sorride dice che vuole tanto bene a Valeria che più che una storia ci fu una bella intesa e che ancora oggi lui pensa a Valeria come a una persona che gli è cara, e alla domanda se si fossero baciati, lui dice che di queste cose non si parla lì in TV o in pubblico. Ed ecco che in un tempo in cui si fa quasi la conta di quante donne ogni uomo ha avuto, Jovanotti difende la sua privacy e quella della donna che si dice possa essere stata con lui. Un uomo elegante un uomo che guarda negli occhi, un uomo gentile, un uomo d’amore come lo avrebbe definito Luciano De Crescenzo