La pronuncia finale contro Claudiu Balika per la violenza sessuale per violenza sessuale commessa il 21 settembre 2020 in danno di una minorenne ischitana sulle scale che da via Pendio del Gelso a Testaccio, arriva mentre il calendario segna la data del 25 novembre. Una data simbolo. Una data che ci permette di parlare di violenza contro le donne. Una data che non deve passare inosservata.
Oggi abbiamo la prova che lo Stato c’è. E che sa dare le sue risposte. Contro Balika, infatti, l’intero processo è terminato in poco più di due anni, covid compreso. Ed oggi è ancora più facile (ci si permetta di usare questo termine) dire “Denunciate”
“Sono ovviamente soddisfatto – ci ha detto l’avvocato Antonio De Girolamo – sia dell’esito processuale (che ha sancito senza ombra alcuna la verità di quanto denunciato dalla vittima di un reato così odioso) che dei tempi celeri nei quali si sono celebrati due giudizi di merito ed uno di legittimità.
Anche la Giustizia ha premiato il coraggio di una giovane ragazza che ha saputo difendersi (evitando che il reato potesse essere consumato con modalità ancor più abiette) e della sua famiglia che è stata sempre al suo fianco tutelandola sia nella fase delle indagini che in quella dibattimentale.
Da ultimo sento di dovere un pubblico riconoscimento ai carabinieri della stazione di Barano (all’epoca coordinati dal compianto comandante Gennaro Bonavoglia) che hanno agito con rapidità e professionalità, conducendo immediatamente indagini accurate che hanno portato alla cattura ed alla condanna dei responsabili.”
Oggi, il 25 novembre, assume ancora di più significato.