lunedì, Marzo 17, 2025

La guerra del suolo pubblico e i “Regine”. A Forio è una questione di fratelli e cugini al comune

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Quello che vi raccontiamo oggi sembra il soggetto di una serie TV. Il titolo? “I Regine”. La sinossi: c’è un comune italiano dove c’è un politico, un dirigente e un avvocato che decidono chi, cosa e come. La puntata zero si intitola: “Mezzo chilo”. Sembra un gioco e una sceneggiata. Invece è solo la vera e nuda verità. La cruda e amara verità di Forio. Ieri, con dovizia di particolari vi abbiamo raccontato l’antefatto

che vede la DACO sas, la società di Angela De Simone che gestisce lo storico chiosco del Corso di Forio vittima del sistema e delle angherie dei Regine.

Una strategia che piega la gestione dell’amministrazione pubblica al fine di favorire i potenziali (e potenti) elettori del presidente del consiglio comunale a danno di una semplice imprenditrice che porta avanti la sua azienda con sacrificio e serietà. Ieri abbiamo visto come è iniziata questa guerra, oggi vediamo non solo come termina ma anche come si è svilupperà.

La storia si riassume in breve.

I Lombardi che hanno aperto “Mezzo Chilo” vogliono prendersi lo spazio del Chiosco per metterci tavoli e sedie. E come lo fanno? Si affidano al potente politico di turno e iniziano la loro guerra al vicino sapendo di avere le spalle coperte. Lombardi presenta la richiesta di accesso agli atti del chiosco che, nonostante l’opposizione viene concesse. Il Chiosco chiede l’accesso agli atti dei Lombardi e il comune insabbia tutto. Il Chiosco li denuncia e dal comune vengono consegnati gli atti. Fine della storia.

Ma c’è di più perché c’è uno strano giro di rapporti di famiglia che merita di essere portato in evidenza.

Il politico di riferimento è Michele Regine. Il dirigente che non concede gli atti è il cugino di Michele, Nicola Regine e l’avvocato dei Lombardi è il fratello di Michele, Luca. Un sistema e un circolo di poteri che diventano pericolosi per la gestione della democrazia, del diritto e della trasparenza a Forio. Lo scorso 26 gennaio, l’avvocato Nicola De Siano, per conto di DACO chiede al segretario Noemi Martino il riesame della sua istanza di accesso agli atti. Una istanza che subito produce effetto e l’1 febbraio arriva la pec con la buona notizia.

IL TENTATIVO DI INSABBIAMENTO.

Con nota 22 novembre 2021, il Capo Settore Ragioneria e Tributi faceva pervenire alla società DACO l’istanza di accesso agli atti proposta dalla società G.A.S. s.r.l., a mezzo dell’Avv.to Luca Regine, finalizzata alla ostensione della “concessione per l’occupazione permanente di spazi ed aree pubbliche….prot. 15549 del 23.05.2018 e di ogni altro atto ad essa connesso”. (Come faceva il fratello del presidente del consiglio comunale a conoscere gli estremi della concessione della DACO che rilascia il cugino, dirigente del comune? E renderla nota anche ai suoi clienti?) L’istanza sopra richiamata – scrive l’avvocato della DACO – era palesemente inammissibile ed infondata; tant’è che con memorie inoltrate a mezzo pec in data 29.11.2021 la scrivente si opponeva al predetto accesso. Con le medesime memorie, peraltro, la DACO s.a.s. “alla luce della istanza di accesso agli atti proposta; dell’interesse pretensivo della richiedente ad ottenere il medesimo suolo pubblico in titolarità della scrivente; della necessità di tutelarsi in sede giurisdizionale contro i ripetuti atti emulativi posti in essere dalla G.A.S. s.r.l.”, radicati interesse e legittimazione a conoscere tutta la documentazione ed i provvedimenti in materia edilizia, urbanistica e paesaggistica, igienico sanitari e commerciali afferenti l’attività commerciale “Mezzo Chilo Boulangerie”, formulava, per quanto di rilievo stanza di “[….] civico generalizzato ai sensi dell’art.  5 D.lgs 33/2013, di tutta la documentazione e i provvedimenti in materia edilizia, urbanistica, paesaggistica (considerato che l’edificio di che trattasi rientra tra quelli di interesse artistico e storico del Comune di Forio ai sensi della Legge 1089/1939), igienico sanitari e commerciali afferenti l’attività “Mezzo Chilo Boulangerie”, ivi incluse eventuali ordinanze di demolizione, istanze di condono e/o di sanatoria (pendenti e/o definite) e relativi esiti, titoli abilitativi, autorizzazioni e pareri paesaggistici (anche in sanatoria), segnalazioni di inizio attività in materia edilizia ed igienico sanitaria (sia con riferimento alla concreta attività svolta – vendita al dettaglio di prodotti alimentari – sia con riferimento allo scarico dei fumi operati in apparente violazione delle norme regolamentari vigenti nel Comune di Forio)”. Siamo a novembre 2021 quando i clienti del fratello del presidente del consiglio comunale avevano gli estremi delle autorizzazioni dei vicini mentre i secondi erano costretti a scrivere al Segretario comunale che “il Responsabile del IV quanto il Responsabile del VII Settore serbavano sull’istanza di accesso civico generalizzato un rigoroso silenzio”.

Piccolo dettaglio: il dirigente è il cugino del politico e dell’avvocato della parte. Sarà solo una questione di famiglia? Sembra di no.

Passano i mesi e l’avvocato De Siano scrive: «premessa la legittimità e procedibilità del c.d. cumulo delle domande di accesso ex lege 241/90 e civico generalizzato ex D.lgs n. 33/2013, con il presente riesame la scrivente – ferma la proponenda tutela giurisdizionale avverso il silenzio rigetto formatosi sull’istanza di accesso ex lege 241/90 – intende censurate (come di fatto censura) l’illegittimo silenzio serbato dall’amministrazione comunale sull’accesso civico generalizzato proposto.

64 giorni sono tanti!

E ancora, “Nel caso di specie, è innegabile l’inosservanza dolosa e/o colposa della conclusione del procedimento laddove si consideri che l’istanza è stata presentata in data 29.11.2021 e, ad oggi, nessuna determinazione da parte dei Responsabili dei Settori competenti risulta pervenuta alla scrivente (con evidenti riflessi sulla performance individuale degli stessi” la nota inviata al Segretario Martino quale responsabile della Trasparenza si conclude così: «Affinché il Responsabile della Trasparenza del Comune di Forio, in accoglimento della presente, e nel termine di giorni 20, fornisca riscontro all’istanza di accesso civico generalizzato del 29.11.2021, consentendo la visione e l’estrazione di copia degli atti ivi richiesti” e, ancora, sempre all’attenzione del Segretario Comune, l’avvocato De Siano non nasconde la mano e attacca: “Si invita il predetto Responsabile la sussistenza di un potenziale conflitto di interessi ai sensi dell’art. 6 bis della Legge 241/90 (anche con parti politiche) tale da suggerire, nell’ambito della discrezionalità che contraddistingue l’esercizio del relativo potere, di affidare la predetta attività a personale non assegnato al Comune di Forio; e tanto, laddove si consideri che la GAS s.r.l. era a conoscenza della concessione di occupazione del suolo pubblico (estremi e riferimenti) ancor prima di essere ammessa all’accesso agli atti.»

Tutta questa storia termina, forse, in data 1 febbraio 2022, quando il settore commercio, tramite il suo responsabile, avvisava a mezzo PEC il mio avvocato che poteva avere accesso agli atti della G.A.S. s.r.l.. Ma c’è un altro atto. Tutta questa storia è stata raccontata anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Di Napoli con un atto di denuncia-querela.

LA DENUNCIA

Angela De Simone, amministratrice della Daco s.a.s., non si è stata al sistema Regine e ha deciso di difendere la sua impresa. Come? Denunciando gli atti e provando a spuntare un sistema fatto di politica e parentele che minano la terzietà dell’agire della Pubblica Amministazione. C’è un passaggio in particolare che merita di essere messo in evidenza, come tra l’altro abbiamo già fatto: “Alla scrivente – scrive la De Siano – non appare chiaro come la G.A.S. s.r.l. fosse già a conoscenza degli estremi della concessione rilasciata in favore della mia società (Daco s.a.s.), ovvero protocollo n. 15549, data di rilascio 23.05.2018 e del carattere permanente, il tutto prima ancora di accedere alla stessa concessione.”

Qualcuno direbbe scegli un avvocato con un fratello politico e un cugino dirigente. Qualcuno in mala fede, ovviamente. Ai giudici di Napoli la Daco riassume la vicenda. «La sottoscritta è amministratrice della società Daco esercente attività di bar nel comune di Forio con un chiosco-bar (granite), posto sul Corso F. Regine di fronte al supermercato Decò; con protocollo 38719 del 22.12.2021, il capo settore ragioneria e tributi del Comune di Forio, nella persona del Dott. Vincenzo Rando, notificava a mezzo PEC alla scrivente , un’istanza di accesso agli atti prot. n. 35151 del 26.10.2021— in quanto controinteressato del procedimento amministrativo. Nello specifico la G.A.S. s.r.l., chiedeva di “prendere visione ed estrarre copia della Concessione per l’occupazione permanente di spazi ed aree pubbliche rilasciata dal Responsabile del III° Settore, Dott. Vincenzo Rando, prot. n.15549 del 23.05.2018 e di ogni altro atto ad essa connesso”.

La G.a.s. s.r.l. motivava la sua richiesta di accesso agli atti col sostenere di essere essa stessa interessata a chiedere ed ottenere la concessione per l’occupazione permanente degli spazi oggi concessi alla Daco, al fine di posizionarvi sedie e tavoli coperti da ombrelloni. Successivamente, tramite il mio avvocato, ho fatto pervenire nota al Comune di Forio, nella quale ritenevo doversi negare il chiesto accesso agli atti alla G.A.S. s.r.l.. Il dirigente del III° Settore del Comune di Forio, con PEC del 16 dicembre, indirizzata anche alla mia società, concedeva alla G.A.S. s.r.l. accesso agli atti, concedendo copia della concessione di suolo pubblico n. 15549 del 23.05.2018 intestata a Daco s.a.s., non ritenendo fondate le memorie del mio legale. Il 26.01.2022, il mio avvocato ha dovuto presentare un’istanza di riesame al responsabile per la prevenzione della corruzione del Comune di Forio, al fine di ottenere l’acceso agli atti della società G.A.S. r.l., già richiesti in data 29.11.2021 -ma rispetto alla cui richiesta non era stato dato riscontro.

In data 01.02.2022, il settore commercio, tramite il suo responsabile, avvisava a mezzo PEC il mio avvocato che poteva avere accesso agli atti della G.A.S. s.r.l..”. Sempre la DACO aggiunge che “il legale che ha rappresentato la G.A.S. s.r.l., nella richiesta di accesso agli atti è l’avv. Luca Regine, fratello del presidente del Consiglio Comunale di Forio, avv. Michele Regine.”

La conclusione è amarissima: «Il 31.12.2022, la mia concessione di suolo pubblico scadrà e dovrà essere rinnovata: il mio timore, alla luce dei fatti su esposti, è che non venga rinnovata.»

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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2 COMMENTS

  1. Vergogna sindaco deve intervenire chiedere le dimissioni del presidente del consiglio .se vuole fiducia dei suoi elettori.

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