Scrivo questa lettera per raccontare l’episodio verificatosi martedì mattina. Mia moglie, con la nostra bambina di 2 anni, ha preso il bus di linea n 16 da Piazza Marina a Casamicciola Terme, per recarsi a casa a Via Cretaio. Ebbene, a un certo punto l’autista ha fermato l’autobus e aperto le porte perché voleva far scendere mia moglie in quanto la bimba piangeva e lui sosteneva di non riuscire a guidare. A questa prima intimazione mia moglie si è rifiutata di scendere, facendo presente di abitare in Via Cretaio e quindi sarebbe dovuta salire a piedi con la bambina.
Ma quando il bus è arrivato a Piazza San Pasquale vicino alla farmacia, l’autista si è nuovamente fermato, si è alzato dal posto di guida, ha aperto le porte e con toni forti le ha detto di scendere. Mia moglie a quel punto ha avuto paura ed è scesa con la bambina che piangeva, così è stata costretta a percorrere la salita a piedi. Mi ha riferito l’accaduto piangendo. Una situazione che trovo assurda e per questo ho deciso di segnalarla.
Un lettore
A raccontarlo non ci si crede ma purtroppo è così. Ma stiamo scherzando? Ma poi mi chiedo l’autista del bus la passerà liscia? Gli dava fastidio il pianto della bambina perché lo distraeva dalla guida. Ma fammi il piacere. Per me non sei ne un’autista e né un uomo. Ti è andata bene perché hai trovato davanti a te una persona debole. Vergognati.