domenica, Ottobre 13, 2024

La Madonna di Zaro, il nutrimento ordinario e il consumismo spirituale | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 13 ottobre 2024



Il Vescovo d’Ischia, Mons. Carlo Villano, mi piace sempre di più. Così come Goebbels per la propaganda elettorale, anche il nostro Pastore, in undici e ben circostanziati punti, ha finalmente disciplinato il culto della Madonna di Zaro e, cosa più importante, non solo per i fedeli, ma anche e principalmente per il clero locale. Un mio carissimo amico sacerdote, su mia precisa richiesta di parere al riguardo, mi ha scritto: “È perfettamente in linea con quanto la Santa Madre Chiesa sta delineando a livello universale”. Gioco-partita-incontro, per dirla alla tennis maniera!
Non ho mai partecipato a uno dei rituali religiosi in onore della Madonnina venerata in quello splendido bosco che per l’ottimo passo di tordi e beccacce fu tra le mie prime mete da cacciatore di appostamento alla migratoria. Lo fanno, invece, tantissimi amici a me cari, insieme a diversi conoscenti. Una scelta voluta, la mia, perché convinto che la fede a Maria sia già alla portata di tutti presso qualsiasi delle tante “sedi ufficiali”, qui ad Ischia come ovunque, compreso nell’intimità di ciascuno. Ma anche perché, a differenza di tanti creduloni di professione, pseudo-mariani/speculatori dell’ultim’ora (quelli del cosiddetto consumismo spirituale) o novelli San Tommaso, la sistematicità delle apparizioni e dei messaggi della Vergine attraverso la condizione estatica delle due veggenti e dei rituali con cui li riceverebbero (mi si perdoni il condizionale), svenendo, prontamente raccolte e adagiate in terra da chi le affianca, non mi ha mai né affascinato né attratto e, men che meno, convinto.
Ritengo magistrale, ritrovandomici in pieno, la sintesi con cui Don Carlo Villano (così si presenta tuttora su Facebook) ha suffragato il suo intervento sull’argomento nell’intervista rilasciata al nostro giornale: “Il nutrimento ordinario della nostra spiritualità deve venire da ciò che viviamo quotidianamente. Certamente le presunte apparizioni sono eventi straordinari. Quello che intendo dire è che non dobbiamo nutrirci esclusivamente di questi eventi straordinari. Lo straordinario può sostenere la nostra fede, il nostro percorso, ma ciò che davvero ci nutre è l’ordinario.”
Sarò forse noioso nel continuare ancora a ripetere che di certo la Chiesa Cattolica, per cercare di riavvicinare la gente (i giovani in particolare) alla frequentazione delle parrocchie e delle messe, avrebbe bisogno di un processo di avvicinamento e di svecchiamento che parta dai rituali ormai pesanti e obsoleti e giunga fino al comportamento e alla capacità propositiva e di ascolto del clero. Ma in questi casi, come in quelli delle beatificazioni e canonizzazioni, ben venga un po’ di sana burocrazia all’antica, prima di legittimare indicazioni, circostanze e fenomeni di non meglio comprovata veridicità.Chiudo con due citazioni ad hoc:
«Vi sarà mai alcun progresso della religione nella Chiesa di Cristo?
Vi sarà certamente e anche molto grande.
[…] Devono però rimanere sempre uguali il genere della dottrina, la dottrina stessa, il suo significato e il suo contenuto.
[…] È anzi giusto e del tutto logico escludere ogni contraddizione tra il prima e il dopo».
(S. Vincenzo di Lérins, Primo Commonitorio, cap. XXIII, PL 50,667-668).
“…Non occupatevi più di questi uomini, lasciateli andare: perché se la loro pretesa e la loro attività sono cose solamente umane scompariranno da sé; se invece Dio è dalla loro parte, non sarete certamente voi a mandarli in rovina. Non correte il rischio di dover combattere contro Dio”
(Gamaliele, dagli Atti degli Apostoli)
 

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