Fede e tradizione. Politica e potere. Chiesa e guerre sante. Quella che era iniziata come la vittoria di Don Agostino Iovene su Don Carlo Candido si è trasformata in un’altra cosa. La fuga in avanti dei frati minori non sarebbe piaciuta al Vescovo Pascarella ed è arrivata la virata.
Ieri sera, poi, la dimostrazione di forza del Parroco di Ischia Ponte che ha mostrato i “muscoli” o, per dirla con Paolo ha stretto la “cintura dei vostri fianchi” e con una foltissima partecipazione alla processione si è preso la sua soddisfazione.
Dopo il porto e salendo per Salita San Pietro, quelli del “Ponte” (tra canonici e altri partecipanti) hanno mostrato al parroco della zona che il “santo” è ancora loro. Amministrazione a completo e clero al completo hanno seguito Don Carlo Candido che, nel frattempo, organizza anche la “Festa della Bambinella” e il cambio al vertice della Parrocchia tra Ponte e Sant’Antonio attende ancora per essere vissuto.
Qualcuno parla che il “santuario”, la cui gestione sembra essere stata concessa da Lagnese ai “Canonici” in maniera totale, sarà affidato al Capitolo della Cattedrale non seguirà la nascente nuova parrocchia dei frati minori. E come successe per Casamicciola, quando Don Gino disubbidì a Lagnese, ora è iniziata la guerra del diritto canonico e su chi deve avere questo e quello.
Ci vorrebbe qualcuno potente che arrivi con la “sferza” e liberi tutta la zona dai venditori di tori e di uccelli.
Nel frattempo, ecco il trionfo di Don Carlo nella fotogallery di Franco Trani