La perenne questione dell’isolotto di Vivara approda all’attenzione del Parlamento e del Governo grazie al Movimento Cinque Stelle con un’interrogazione a firma dei portavoce Salvatore Micillo,
Eccola di seguito: Venerdì 26 settembre 2014, seduta n. 299
MICILLO, BUSTO, DE ROSA, DAGA, MANNINO, TERZONI, SEGONI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
la riserva naturale statale «Isola di Vivara» — il cui formale proprietario è l’opera, pia «Ospedale civico Albano Francescano» di Procida – è stata istituita con il decreto ministeriale del 24 giugno 2002 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale italiana n. 225 del 25 settembre 2002) per conseguire finalità di conservazione botaniche e faunistiche, gestione dell’ecosistema, restauro degli ambienti degradati, realizzazione di programmi di studio, ricerca scientifica e di educazione ambientale;
tale decreto istituisce:
a) un comitato di gestione permanente composto da un presidente designato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio d’intesa con la regione Campania; un rappresentante designato dalla regione Campania; due rappresentanti designati dal comune di Procida; un rappresentante designato dalle associazioni ambientaliste riconosciute ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349; un rappresentante designato dall’opera pia «Ospedale civico Albano Francescano» di Procida – formale proprietario dell’isola di Vivara —. Tale comitato, a norma del decreto ministeriale istitutivo, avrebbe dovuto avere compiti tipicamente gestionali;
tale comitato di gestione ha funzionato a singhiozzo per anni anche a causa dell’assenza del rappresentante delle associazioni ambientalistiche (lo scomparso giornalista Puccio Corona) e la perdurante assenza di quelli del comune di Procida;
solo a febbraio 2014, dopo la dichiarata decadenza per assenze ripetute, il comune di Procida ha indicato i suoi due rappresentanti;
b) una commissione di riserva costituita da tecnici qualificati e composta da: un rappresentante designato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio che la presiede; un rappresentante designato dal Ministero per i beni e le attività culturali: un rappresentante designato dalla regione Campania; un rappresentante designato dalla provincia di Napoli; un rappresentante designato dal comune di Procida; un rappresentante designato dall’università degli studi «Federico II» di Napoli; un rappresentante designato alle associazioni ambientaliste riconosciute ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349; un rappresentante dell’opera pia «Ospedale civico Albano Francescano di Procida». Tale commissione ha il compito di formulare indirizzi, proposte e pareri, anche obbligatori, come quello sul piano di gestione;
tale ultima commissione è stata operativa solo dal 2008 al 2011 e attualmente i mandati dei suoi ultimi componenti sono scaduti da anni senza che si sia proceduto alle nuove nomine;
ai sensi dell’articolo 3 comma 3 del decreto istitutivo della riserva naturale, la commissione di riserva è legittimamente insediata allorché sia stata nominata la maggioranza dei suoi componenti;
il decreto attuativo stabiliva che entro due mesi andava fatta una convenzione tra Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e comitato di gestione la quale avrebbe dovuto prevedere le relative strutture ed il personale da utilizzare nella gestione della riserva, per operare alle dipendenze dell’organismo di gestione della riserva;
tale convenzione è stata firmata solo nel novembre 2004 dal primo presidente il duca Amedeo di Savoia Aosta;
la convenzione disciplina in particolare (articolo n. 5):
a) le strutture ed il personale da utilizzare: venivano individuati un responsabile tecnico, 1 assistente tecnico 1 assistente amministrativo e dei manovali, tutti da reperire tra gli enti che partecipano al comitato. Attualmente il responsabile tecnico, peraltro funzionario regionale già in pensione, è stato nominato pro-tempore dopo le dimissioni del precedente, ma a tutt’oggi non sono mai stati nominati i previsti manovali;
b) le modalità di elaborazione del piano di gestione il quale doveva essere trasmesso al Ministero entro maggio 2005, ma a tutt’oggi non ancora approvato né dal comitato né dal Ministero né dalla regione Campania, né ovviamente dall’inesistente commissione di riserva;
c) individuava le attività di primo avvio della riserva, consentite in attesa che il piano di gestione fosse stato approvato (pubblicizzazione della riserva, tabellazione, centro visite, progetti didattici, visite guidate, manutenzioni ordinarie, attività antincendio);
di queste ultime attività, attualmente manca il centro visite e la ordinaria manutenzione, stante la decennale presenza lungo il percorso di alberi abbattuti e mai rimossi, oltre alla presenza di circa 48 punti critici da mettere in sicurezza, operazione appena avviata ma non compiutamente realizzata;
su una parte minima del sentiero principale vengono organizzate visite guidate con criteri assolutamente discrezionali, in un territorio non in sicurezza, senza un accesso per acqua potabile, senza corrente elettrica magari da energia eolica o solare, senza servizi igienici, e con una villa padronale del 600 in condizioni di estremo degrado, dopo atti di saccheggi e vandalismi;
a distanza di 12 anni dalla sua legale costituzione, la riserva di Vivara resta di fatto chiusa ad una continua regolare e regolata pubblica fruizione;
attualmente un minimo di attività viene assicurata dal direttore tecnico pro-tempore, in assenza di qualsiasi programmazione (vedasi assenza di un piano di gestione) ed in maniera del tutto estemporanea –:
non è ben chiaro se l’ente proprietario dell’isola di Vivara abbia o meno diritto a percepire un reddito dalla mancata diretta gestione dell’isola;
se i ministri interrogati, per quanto di competenza, siano a conoscenza della situazione sopra descritta e quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere per risolvere la situazione di stallo in cui si trova l’isola di Vivara;
se i ministri interrogati intendano rendicontare e giustificare tutte le somme di denaro che sono state erogate in favore del comitato ed in generale tutto quanto sia stato speso in riferimento all’isola di Vivara dalla istituzione della riserva naturale ad oggi;
quali e quanti finanziamenti siano previsti per l’isola di Vivara e quali e quanti tagli sono stati fatti nel corso degli anni dalla data di istituzione della riserva naturale ad oggi;
quali provvedimenti i Ministri interrogati intendano intraprendere per garantire l’incolumità dei visitatori dell’isola di Vivara. (4-06166)