martedì, Gennaio 21, 2025

La regole calpestate dalla ginecologia del Rizzoli: ischitane chiuse fuori, tiktoker tutte dentro!

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Il vero scandalo non è lo stile di vita di Veronica Acquaviva che è liberissima, lo ripetiamo, di fare quello che vuole e come vuole, ma sono le regole dell’Ospedale Rizzoli che vengono calpestate

Il Rizzoli di Ischia torna al centro delle polemiche e, questa volta, l’eco mediatico che si è sviluppato viaggia sia sulla ipocrisia e sull’ignorante senso di libertà che molti provano, spesso umiliando sé stessi in commenti vari sulle scelte altrui, sia sulla inopportunità di alcuni atteggiamenti.
La vicenda vede al centro del dibattito la narrazione social della nascita del nipotino di una influencer napoletana, Very e Sasy e della narrazione che ne è scaturita.

Se non ci accodiamo al coro di quelli che parlano di “trash” e “degrado” perché non abbiamo alcuna intenzione di voler giudicare e perché crediamo in maniera convinta che l’articolo 21 della Costituzione Italiana sia valida per tutti i cittadini, crediamo che quello che è stato pubblicato diventi un argomento serio di condivisione e riflessione per un’altra questione. Sicuramente più grave!
Il vero scandalo non è lo stile di vita di Veronica Acquaviva che è liberissima, lo ripetiamo, di fare quello che vuole e come vuole, ma sono le regole dell’Ospedale Rizzoli che vengono calpestate.

Regole che offendono le tante donne di Ischia, e non solo, che sono state private di una carezza e di un affetto vicino nel momento più complesso (per la bellezza, per l’importanza, per la delicatezza) della vita di una famiglia.
Di commenti sui social che vanno in questo senso ne abbiamo ricevuti tanti, quello che, però, merita di essere ripubblicato è questo. Una storia dettagliata, raccontata con stile e educazione e che ripercorre la testimonianza di molte.
“Ti ricordi quando a noi sono stati strappati i bambini dalle braccia dei papà e messi nelle proprie cullette, diretti al nido, per mezza persona in più nell’orario di visita? Cari signori, come si suol dire “figli e figliastri”. Abbiamo partorito poco più di 5 mesi fa e possiamo assicurarvi che il trattamento da noi ricevuto non è minimamente paragonabile a quello che ha ricevuto la ragazza in questione. Abbiamo partorito sole (per sole, intendo senza supporto dei nostri cari né tantomeno dei nostri compagni, senza nemmeno poter avere il loro sostegno), tutto questo perché “NON ERA CONSENTITO” soprattutto se poi non era orario di visita, che tra l’altro va dalle 13:00 alle 14:00 e basta. Qui invece da come si evince dai video pubblicati, non solo non sono stati rispettati gli orari di visita, a queste persone è stato permesso di entrare durante la notte, di rimanere lungo il corridoio, di entrare in una sala travaglio, di rientrare nuovamente in stanza dove è ricoverata la ragazza, alle 11.00 circa di questa mattina”.

“A noi – continua – niente di tutto questo, a noi non è stato possibile avere nessuno vicino durante il travaglio, non è stato possibile avere nessuno nei corridoi nemmeno i papà, che sono stati presenti solo al momento stesso del parto, a noi le nostre madri o i nostri compagni non hanno avuto nemmeno la possibilità di rimanere seduti nella sala d’attesa dell’ambulatorio, sono stati cacciati e gli è stato detto di andare giù, fuori dall’ospedale perché era assolutamente vietato. Addirittura, non gli è stato permesso di rimanere nemmeno fuori la porta del reparto SULLE SCALE, ci hanno privato di tutte le cose che hanno permesso, invece, ieri sera ed oggi, in un momento così doloroso ma magico”.

La testimonianza continua: “Nell’orario di visita poteva entrare una persona alla volta, per non parlare poi dell’obbligo della mascherina e dell’obbligo del tampone, che è giustissimo, assolutamente per una questione di sicurezza soprattutto nei confronti dei bambini, ma non ho visto niente di tutto ciò, vi sto raccontando l’esperienza mia, ma sono sicura che è la stessa esperienza di tutte le mamme che hanno partorito lì fino ad ora da quando c’è il COVID, che poi sinceramente credo che nel rispetto di tutte le degenti lì presenti che devono vedere nello stesso momento trattamenti diversi, ma anche per una questione di sicurezza dato che nelle ultime settimane abbiamo un aumento di casi COVID e l’isola è piena di contagi, e no, non è una semplice influenza leggera come tanti continuano a sostenere”.

“Detto ciò – continua la donna -, potrei dilungarmi ancora, ma preferisco finire qui perché credo che quest’ospedale si commenti da solo, ci tengo solo a puntualizzare un ultima cosa, la mia non è una critica alle ostetriche ed ai dottori che sono davvero fantastici e professionali, né tantomeno alla ragazza che sta vivendo comunque una grande gioia, lei non ha colpe e le faccio i miei più cari auguri, ma la mia critica va a chi dirige il reparto”.

Un’altra testimonianza è questa: “Io credo che il punto che accomuna la maggior parte delle persone che stanno criticando pesantemente questo video sia solo uno, ovvero il fatto di dover essere soli in un ospedale. Mi spiego meglio: iniziano le mie contrazioni, vado in ospedale e mi fanno fare un travaglio (di più di 12 ore) da sola. Un minuto prima della nascita di mio figlio fanno entrare il mio compagno che resta in sala parto 10 minuti, e poi fuori. I giorni seguenti al parto io continuo ad essere sola fino a quando non mi mettono in uscita. Stessa sorte capita ad una persona anziana, che viene operata. Stessa sorte capita ad una ragazza di 20 anni che fa un incidente… Questo è il punto. Le regole devono rispettarle tutti, pure i tiktoker e gli influencer del momento. Scusa dimenticavo che in tutti gli ospedali del mondo è vietato fumare… al Rizzoli invece pare sia consentito”

Questa terza testimonianza, invece, ci compendia il disagio patiti da molti: “Ho fatto 2 parti da sola compreso travaglio e i giorni a seguire A mio marito non l’hanno fatto salire nemmeno per vedere i bimbi dopo nati. Li ha visti dopo 3 giorni, fuori l’ospedale dopo essere stati dimessi mentre oggi c’è un video dove fanno vedere che hanno fatto salire in camera anche il bimbo di 1 anno”

La posizione dell’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”

Questo video della tiktoker “Very e sasy” è già diventato virale ed ha fatto migliaia di followers, è stato girato all’interno del reparto di ginecologia dell’ospedale Rizzoli di Ischia. Come associazione crediamo che “certi balletti” andrebbero fatti al difuori della struttura ospedaliera, ma soprattutto fuori l’orario di servizio, è anche vero che viviamo con lo smartphone in mano, ma se vogliamo essere rispettati dobbiamo anche mantenere un contegno senza mettere i nostri atteggiamenti “goliardici” al pubblico ludibrio. Tralasciando quello che è il codice deontologico professionale. Per la tiktoker in questione: nelle strutture ospedaliere è assolutamente vietato filmare e divulgare pubblicamente immagini. Speriamo che stavolta vengano presi i dovuti provvedimenti.

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