Giosi Ferrandino decide la gestione diretta in economia dell’intero porto turistico ma “Cala degli Aragonesi” non ci sta e rivendica il proprio diritto sulla concessione demaniale marittima almeno fino al 30 settembre 2027 o fino al termine delle procedure di rinnovo, alla luce della normativa vigente e della situazione di fatto. Un rinnovo già richiesto fino al 31.12.2029.
L’istanza inoltrata al Comune di Casamicciola Terme dalla società in persona del legale rappresentante rag. Antonio Pinto, prima ancora dell’approvazione della delibera di Giunta che ha “ufficializzato” le intenzioni dell’Ente, è destinata a scompaginare i piani dell’Amministrazione.
Si parte dall’analisi dei fatti, da quando «la Regione Campania con concessione demaniale marittima n. 21/2008 concedeva alla Società Cala degli Aragonesi s.r.l. ed al Comune di Casamicciola Terme la contitolarità “della concessione di un’area demaniale marittima nel Porto di Casamicciola Terme del Comune di Casamicciola Terme per Mq. 45.446,15 di cui mq. 35.349,58 di aree a mare e 10.096,57 di aree a terra; allo scopo di effettuare l’adeguamento funzionale e la gestione dell’attività di ormeggio”». Una contitolarità da cui oggi Giosi vorrebbe svincolarsi.
Nell’accordo sottoscritto in regime di partenariato pubblico/privato e recepito nel titolo concessorio «le parti si impegnavano a fronte dell’affidamento congiunto della concessione alla realizzazione di talune opere infrastrutturali – atte a giustificare l’affidamento e l’affidabilità del concessionario anche per eventuali e successivi affidamenti – ed alla messa a disposizione di determinati servizi che regolavano il c.d. equilibrio economico finanziario del titolo concessorio nel suo complesso (i.e. tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti previsti dal piano economico-finanziario), sì come declinato nel PEF».
Ne discende che Comune e società risultavano e risultano tuttora coobligati in solido nei confronti dell’amministrazione concedente «quanto alle realizzande opere infrastrutturali, alla prestazione dei servizi, nonché all’equilibrio dell’economico-finanziario dell’operazione (pena l’inaffidabilità del concessionario)».
L’AFFIDAMENTO A MARINA DI CASAMICCIOLA
Il rapporto di partenariato pubblico/privato si caratterizza «dal trasferimento del rischio operativo legato alla realizzazione dei lavori o alla gestione dei servizi interamente in capo alle parti contitolari del rapporto concessorio che restano obbligati solidarmente rispetto all’amministrazione titolare dei diritti dominicali sul bene; dalla circostanza per cui il progetto in esame è dotato di una intrinseca capacità di generare reddito mediante ricavi da utenza (c.d. opera calda); dal fatto che (l’allocazione de)i rischi dell’operazione economica – intrinsecamente compendiati nell’analisi dell’equilibrio economico-finanziario – deve peraltro essere intesa “come rischio di esposizione all’alea del mercato”».
“Cala degli Aragonesi” puntualizza da subito: «In tali rischi, dunque, non sono compendiati quelli derivanti da fatti eccezionali ed imprevedibili che esulino dalla fisiologica esecuzione del partenariato e degli obblighi ivi stabiliti».
E di “fatti eccezionali” nella storia recente di Casamicciola (e non solo) purtroppo se ne sono verificati. L’istanza però non risparmia una “frecciatina” a “Marina di Casamicciola”: «La società scrivente ha gestito – e gestisce – direttamente la concessione demaniale (per la parte di relativa competenza), avendo realizzato le relative opere anche di natura infrastruttuale; laddove il Comune di Casamicciola Terme optava per il modello gestionale dell’in house providing attraverso l’affidamento delle attività oggetto della concessione (delibera di C.C. n. 11 del 19.06.2009) alla società Marina di Casamicciola; la predetta società pubblica, tuttavia, veniva messa in liquidazione dal Comune di Casamicciola Terme (deliberazione di Consiglio Comunale n. 23 del 19.09.2012), il quale prorogava, in ogni caso, l’affidamento del servizio (ivi compreso quello della c.d. elisuperficie) con successivi atti deliberativi».
SISMA, COVID E FRANA
E arriviamo ai “punti dolenti” che richiedono di riequilibrare ora la situazione economico finanziaria nell’arco di cinque anni: «Sta di fatto che per tutte le ragioni declinate nella relazione economico contabile ad oggi la durata della concessione non è stata tale da garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti per entrambe le parti essendosi verificati eventi eccezionali (terremoto del 2017, Covid e frana del 2022) che hanno determinato uno squilibrio del PEF: fatti, è bene precisarlo, che esulano dal rischio ordinario riconnesso all’operazione economica».
Qui si richiama la relazione economico-finanziaria, dove si evidenzia che «gli eventi suindicati hanno creato uno shock di mercato con un crollo della domanda a cui ha fatto seguito il “rimbalzo” del 2021 prima, e la piena ripresa dal 2022 in poi. Tale dinamica, sebbene abbia consentito dal punto di vista quantitativo picchi di ricavi analoghi a quelli pre-Covid, ha mutato il contesto competitivo comportando un’evoluzione della domanda caratterizzata da permanenze medie ridotte ed aspettative, in termini di qualità delle prestazioni, significativamente superiori rispetto agli standard precedenti. Il susseguirsi di disastri naturali ed antropici ha, per tanto, alterato il mercato nella sua interezza, provocando: una riduzione quantitativa della fruizione dell’infrastruttura; una riduzione della redditività operativa negli anni di piano, non potendo l’istante sospendere gli approvvigionamenti di servizi essenziali in modo tempestivo e correlato alla randomica riduzione della domanda; un’alterazione dei flussi di cassa, con assorbimenti nei periodi di riduzione dei ricavi che hanno comportato una revisione non programmata del quadro fabbisogni e fonti».
Questo squilibrio economico-finanziario «si è riverberato in maniera patologica sull’equilibrio del PEF», determinando «la necessità di riequilibrare lo stesso attraverso un diverso termine di efficacia del titolo concessorio per ulteriori anni 5».
IL RINNOVO PER ALTRI CINQUE ANNI
L’istanza passa quindi ad analizzare la complessa situazione normativa. Si ricorda che «la validità della predetta concessione demaniale – “insensibile” alle proroghe disposte ex lege – veniva disposta autoritativamente fino al 01.04.2023 e, poi, per effetto della nota evoluzione giurisprudenziale e normativa al 31.12.2024. Pertanto, ad oggi, legittimamente ed in virtù di provvedimenti normativi validi ed efficaci, tanto la società Cala degli Aragonesi quanto Marina di Casamicciola s.r.l. in liquidazione (come detto società in house del Comune di Casamicciola Terme) gestiscono i beni e le attività affidate con la con cessione demaniale marittima n. 21/2008».
Sta di fatto che il titolo demaniale «essendo attratto nella disciplina di cui al D.P.R. n. 509/1997 ed escluso dall’art. 4 della Legge 118/2022 e dall’art. 12 della Direttiva Bolkestein – in caso di squilibrio del PEF, per fatti non riconducibili alla volontà delle parti, è assoggettato (ed assoggettabile) alla procedura di rinnovo declinate nel D.P.R. cit., nel codice della navigazione e suo regolamento».
La proroga dell’efficacia è fissata al 30.9.2027, ma “Cala degli Aragonesi” mette le mani avanti e formula, «ferma la necessità di prorogare il titolo concessorio in via provvisoria nelle more della definizione del procedimento – istanza di rinnovo dello stesso nel suo complesso fino al 31.12.2029 secondo le risultanze degli atti tecnici ed economico/finanziari». Altri cinque anni, appunto.
Tale procedimento di rinnovo, «formulato per la concessione nel suo complesso, risulta non solo procedibile ed ammissibile, ma anche doveroso alla luce dei fatti evidenziati». Quanto alla concessione provvisoria, si richiamano la sentenza del Tar Lazio di dicembre 2020 (che dunque prendeva in considerazione l’emergenza Covid) e il Codice della Navigazione.
In proposito è stato chiarito «come il complessivo equilibrio economico finanziario delle concessioni debba essere valutato non già in una prospettiva statica come negli appalti (ove è certo il corrispettivo) ma in una prospettiva necessariamente dinamica proprio in ragione dei rischi assunti dal concessionario, da ciò derivando proprio le particolari disposizioni in materia di revisione del P.E.F.».
LA REVISIONE DEL PE.F.
La revisione del P.E.F. è basilare per il completamento delle opere infrastrutturali e dei servizi pubblici: «Il completamento dell’infrastruttura demaniale inoltre consentirebbe al Comune di Casamicciola Terme, da un lato di adempiere alle obbligazioni assunte nei confronti dell’Ente concedente e, dall’altro, di garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti previsti dal piano economico finanziario e, dunque, di dare esecuzione e portare a completamento il c.d. piano di ristrutturazione del debito approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 38 del 25 ottobre 2018 la cui debitoria, viceversa, resterebbe a totale carico delle casse comunali».
Detto “in soldoni”, «la procedura di rinnovo avviata con la presente istanza (che determina un riequilibrio del PEF) pone in linea – e fa convergere, in modo definitivo – l’interesse pubblico sotteso all’autoaffidamento del titolo concessorio e quello imprenditoriale (e di pubblico interesse) vanificato dai fatti evidenziati». Una soluzione conveniente anche per il Comune.
Tale meccanismo per il rinnovo della concessione fino al 31.12.2029 risulta in linea con i principi di matrice eurounitaria e nazionale in tema di affidamento dei beni demaniali marittimi.
Il “DECRETO SALVA INFRAZIONI”
Chiariti i termini del rinnovo, risulta lapalissiana l’efficacia fino a settembre 2027. In via gradata si richiama infatti il recente “Decreto salva infrazioni” che prevede: «Al fine di consentire l’ordinata programmazione delle procedure di affidamento e il loro svolgimento nel rispetto del diritto dell’Unione europea e secondo le modalità stabilite, continuano ad avere efficacia fino al 30 settembre 2027». Gli effetti di tale disposizione «non pregiudicano la validità delle procedure selettive nonché la decorrenza del rapporto concessorio». Anzi: «In presenza di ragioni oggettive che impediscono la conclusione della procedura selettiva, secondo le modalità stabilite, entro il 30 settembre 2027, connesse, a titolo esemplificativo, alla pendenza di un contenzioso o a difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa, l’autorità competente, con atto motivato, può differire il termine di scadenza delle concessioni in essere per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura e, comunque, non oltre il 31 marzo 2028. Fino a tale data l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima».
Di conseguenza «Alla luce delle disposizioni normative sopra richiamate (ed in via subordinata) è, dunque, evidente che al titolo demaniale in (con)titolarità del Comune di Casamicciola Terme e della società scrivente (“gestione attività di ormeggio”) – attratto nell’alveo della disciplina del demanio marittimo con finalità turistico ricreativa – si applichi comunque il diverso termine di validità di efficacia al 30 settembre 2027».
Ovviamente resta ferma la possibilità di avviare e concludere prima di tale data le procedure di assegnazione/rinnovo, «ferme le doverose valutazioni circa lo squilibrio del PEF in ragione dei fatti imprevisti ed imprevedibili sopra declinati».
PROROGA LEGITTIMA
In sintesi, «il termine di validità della concessione demaniale marittima n. 21/2008 deve ritenersi, rebus sic stantibus ed in ogni caso, “posticipato” al 30.09.2027, ovvero fino al termine di definizione delle procedure relative alla sua rinnovata assegnazione».
Di qui l’istanza affinché il Comune di Casamicciola Terme avvii le procedure di rinnovo della concessione demaniale marittima del 2008 o la proroghi in via provvisoria fino alla definizione del procedimento. Prendendo atto, in ogni caso, che il titolo concessorio continua ad avere efficacia fino al 30.9.2027 o fino alla definizione delle procedure di rinnovo richieste. E fino a tale data «la società Cala degli Aragonesi s.r.l. ed il Comune di Casamicciola Terme gestiscono legittimamente – ed in virtù di una proroga rinveniente fonte legislativa – le attività ed i servizi oggetto della concessione demaniale marittima sopra richiamata».
“Cala degli Aragonesi” si dichiara disponibile ad un incontro «onde valutare una modifica progettuale ed economico finanziaria del PEF originario, nonché ad integrare gli elaborati tecnici ed economici secondo le risultanze dell’istruttoria che l’amministrazione comunale è tenuta ad avviare». Il nuovo anno a Casamicciola sarà contrassegnato anche dalla contesa sul porto…