Ida Trofa | “Il tuo sorriso rimarrà sempre nei nostri cuori” così la favola di Giuseppe si chiude nel modo più drammatico e triste. 30 anni, un ragazzo buono ed umile, su ogni cosa, perde la sua sfida con la vita ed un male terribile contro cui ha combattuto per anni. Il male lo ha strappato alla sua giovane e travagliata esistenza, ma non all’amore e all’eterno sentimento di chi lo ha amato sopra ogni cosa.
La vita, breve ed intensa, non ha risparmiato tormenti al ragazzo, eppure nel suo breve dipanarsi ha saputo rendergli anche profondi sentimenti ed in essi immense gioie. Dall’infanzia nel piccolo borgo tra il Majo e La Rita nel cuore del Purgatorio, passando per il terremoto, fino al matrimonio a pochi giorni dal dramma, quando il male, feroce e subdolo, non gli ha dato scampo.
Una delle ultime cose che ha fatto è stata dire di “sì” all’amore della sua vita Rosanna che ha sposato poche settimane fa, mentre combatteva con una malattia terminale. Lo ha fatto sperando fosse per sempre, anche se sapeva che sarebbe durato poco.
Marito per 12 giorni a suggello di una storia d’amore, la loro, nata ad Ischia proprio mentre il male palesava tutta la sua violenza.
A celebrare le nozze lo scorso primo ottobre era stato Don Carlo Candido che da mesi era divenuto pastore spirituale di Giuseppe.
Don Carlo era in procinto di lascare il suo mandato ischitano e per celebrare le nozze il prelato ha allestito la cerimonia presso l’abitazione dello sposo a Forio. Così aveva commentato quel giorno e quella cerimonia Don Carlo: “Questa è una giornata bellissima perché l’ha preparata il Signore. Non era prevista la giornata di oggi così, ma Lui, poi, fa sempre e sceglie sempre dei giorni particolari”. Aveva detto l’ex parroco dell’Assunta, lasciando intendere che l’amore, la fede, il sentimento legale e limpido, possono tutto, non lasciano che il male, il dolore e il drammatico svolgersi degli eventi, li sopraffaccia.
Moment nei quali ci si sente privilegiati nel poter accompagnare, anche se con un fondo di tristezza, tappe significative della vita di un ragazzo, le belle parole di Candido. Purtroppo, qualche giorno dopo la celebrazione si è spento, ma il prete ha voluto condividere quei momenti, convinto che curare una malattia sia perdente, se non si prende a cuore la cura della persona nella sua globalità “Abbiamo prima celebrato il sacramento della Cresima celebrando la confermazione per Giuseppe, poi abbiamo atteso la sposa e celebrato le nozze mentre il maestro Gaetano Maschio intonava l’Ave Maria. È stato un momento intenso è bellissimo” ha concluso il sacerdote evidenziando il percorso di fede ed amicizia che lo ha unito a Giuseppe in questi mesi difficili di avvicinamento alla fede per fuggire la paura ed affrontare il futuro, per quanto duro ed inevitabile, con rinnovata forza e profondo coraggio. Il coraggio che non è mai mancato a Giuseppe, come testimoniano i tanti attestati giunti da ogni parte dell’isola.
Ad annunciare la morte di Giuseppe della Confusione Castaldi, 30 enne di Casamicciola sono la moglie Rosanna, i genitori Ciro e Palma, ed i fratelli Giorgio e Giulia. Loro che dal profondo dell’anima e del legame che li unisce in maniera indissolubile, oltre la morte, non smetteranno mai di cercarsi.
Così, invece, lo hanno ricordato sui social i suoi amici d’infanzia
“Ora ogni parola sarebbe superflua. Te ne sei andato leone io che con te mi sentivo al riparo. Rimarrai per sempre nel mio cuore quel cuore che fino ad oggi pregava per un miracolo. Ora vola alto amico mio e grazie per quello che siamo stati. Proteggi la tua famiglia e noi amici ad affrontare questo dolore, la mia panda azzurra sarà sempre la nostra macchina dove abbiamo passato serate e giornate indimenticabili” ha scritto Antonio postando la foto insieme.
Lacrime e trasporto per Emanuele che così ha commentato la terribile notizia: “Per sempre fedele a te Peppone la vita è stata crudele con te. Ne abbiamo fatte tante eri Il sole durante le tempeste non ti dimenticherò mai buon viaggio Riposa in pace.
Dacci la forza di andare avanti, lo faremo anche per TE!”.
“Piazza Maio, è crollata…di nuovo, questa volta nel peggiore dei modi possibili, un tassello, un pilastro importante della nostra infanzia, un toro ma nel vero senso della parola. Macinavi qualunque cosa, eri fatto di marmo, adesso qualunque cosa in quella piazza…non rende più! Quando uscivamo la sera a piedi verso Casamicciola, non riuscivo a starti dietro perché quando camminavi saltavi, e quando dicevi “faraò jamne”, faraone, e io rispondevo “capucchiò”… Peppò, io più di questo non posso scrivere, mi manca l’aria, mi manca tutto, le parole il respiro, mi manca ancora la consapevolezza che tutto questo sia realtà, non doveva andare così, ti voglio un mondo di bene amico mio cuore, che da lassù possa darci la tua forza, Peppò, dal tuo faraone !!!!!” ha sottolineato, afflitto, Nik.
Ed ancora fiumi di ricordi e affetto per il 30enne tifosissimo dell’Ischia: “Buon viaggio amico mio! Siamo stati inseparabili, ogni sera a piazza Maio, ogni domenica sul campo del Ischia Calcio (Unofficial) Buon viaggio amico mio”.
Poi l’amico Antonino “Buon viaggio gigante buono…Ti porterò sempre nel mio cuore…buon viaggio Peppó dal tuo Cast Away”.
“Voglio ricordarti sempre cosi con il tuo sorriso, con il tuo umorismo, la battuta sempre pronta, un gigante buono. Quante ne abbiamo combinate, quanto ci siamo divertiti, eppure è stato troppo breve. Mi mancherai ti porterò per sempre nel mio cuore, Ciò Peppò. RIP “scrive Domenico incanto con un cuore ed un angelo l’immagine di Giuseppe”
“Quando succedono queste tragedie rimaniamo tutti senza parole. Una cosa che raccontavo spesso di te, quando frequentavamo le scuole medie in classe insieme e durante la mensa, con le tue grandi mano e la tua forza mi salvasti la vita, mentre stavo soffocando con un pezzo di carne andato di traverso. Poi il nostro amore per l’Ischia Calcio e i tanti litigi che facevamo nei corridoi di scuola contro altri tifosi di squadre isolane. Le nostre litigate per la tua Juve e per la mia Inter. Piazza Maio e Casamicciola perdono il gigante buono, un ragazzo dal cuore d’oro. Quando batterò le mani sulla mia pancia come un tamburo da stadio, ti penserò perché questa cosa la usavamo io e te per fare casino ancora una volta nei corridoi e in classe. Adesso Tu e Pino vegliate su di noi, sulla tua famiglia e sulla tua super Moglie”
Peppò, e quando l’ Ischia segnerà (cuore). Ti porterò sempre nel mio cuore e non mi dimenticherò mai del tuo gesto nei miei confronti. Buon Viaggio Gigante del mio cuore” ha scritto Giovani che per lui ha guidato il coro dal Patalano di Lacco Ameno dove i tifosi sono ritornati per sostenere a squadra intonando poi un coro in onore di Giuseppe: “Peppe vive con noi”