Enzo Sarnelli | La Scuola riapre, ma per farlo è messa sott’esame dal dibattito parlamentare e dal rispetto delle misure anticovid. Dalla dialettica democratica fino agli anatemi dei talk show mediatici, la riapertura della Scuola è un dato di fatto: oggi 24 Settembre con un ritardo di circa 10 giorni, sotto l’auspicio di una buona stella, apriranno portoni e menti che continueranno a relazionarsi nel confronto originario tra discenti e docenti.
E’ proprio così, se la famiglia incarna il primo passaggio evolutivo lungo il ciclo di vita, è nell’esperienza della seconda agenzia educativa e formativa che questo microcosmo può volgere il suo sguardo verso un macrocosmo. La Scuola rappresenta il passo vitale per il bambino, diviene il processo neuropsicologico per comprendere nuovi significati essenziali per le modificazioni nell’esperienza dell’età evolutiva. L’accudimento parentale struttura la formazione dei sistemi biochimici che afferiscono alla co-costruzione dei valori fondamentali per ogni essere umano.
E’ così che i giovani apprendono l’esempio che grazie agli adulti di riferimento, muovono l’esistenza a favore dell’esperienza continua, nonostante le asperità della vita. Se l’adulto incarna l’esempio, il bambino attiva i suoi processi psicologici per trasformare ciò che vede, ciò che percepisce, in una rappresentazione funzionale, attivando le sue risorse verso la realizzazione dei sistemi operativi interni (modelli comportamentali) che gli permettono di sperimentare e relazionarsi nella vita come essere umano. Quest’anno, nel rispetto delle norme anti-covid, per i bambini e i ragazzi il suono della campanella segnerà il tempo essenziale per poter ricominciare. Lo sprone che concede una nuova possibilità che va co-costruita tutti insieme e poi creativamente forgiata per renderla fruibile soggettivamente. Ognuno di noi partecipa individualmente alla realizzazione di un interesse comunitario che trasmette sicurezza e capacità di convivere con la realtà esterna. Un tempo a favore della Vita, inteso come luogo dell’accadere, dove l’esperienza diviene lo spazio relazionale, quel profondo confronto tra un Io ed un Tu che apre alla novità di un sentire che orienta verso la comprensione di qualcosa che prima era sconosciuto. L’attuale situazione sociale si confronta con le incognite veicolate dalla paura del virus e le ataviche insensibilità delle politiche scolastiche che gravitano intorno al mondo della formazione.
Nonostante ciò, l’intenzione saggia di coloro che vivono la realtà scolastica con dedizione e rispetto, indirizzano la loro attenzione verso la messa in sicurezza dei sistemi educativi, modelli codificati universalmente che rappresentano la porta d’ingresso verso la conoscenza, la condivisione mentale e la libertà personale. Il vero “contagio psichico” che tutti ci auguriamo di incontrare, consiste nella propria visione prospettica e costruttiva che attinge forza dall’essere consapevoli rispetto alle nostre risorse soggettive, alla nostra capacità animica: ovvero la possibilità che ci concediamo di agire nella piena responsabilità adulta di un Ego che parla e integra il linguaggio della coscienza. E’ così che ogni adulto sperimenta le criticità dell’esistenza umana, negoziando con le sue parti in ombra, quelle non accettate, frammenti che spaventano perché troppo simili a qualcuno di cui, non abbiamo una buona considerazione. Essere se stessi non è facile ma è un percorso in salita, che pone nella posizione di cambiare spesso opinione, fino a quando la confusione cede il passo all’accettazione del Sé autentico. Gli adulti pedagogicamente costruiscono esempi che i bambini imparano a processare come immagini “ecologiche” propedeutiche sulla scala evolutiva.
La Scuola è il luogo dove ogni bambino crea il proprio spazio mentale per potersi individuare: nel pieno contatto tra esperienze a favore o contro, il microcosmo sperimenta un continuum di situazioni che sollecitano l’attivazione dei complessi sistemi vitali, dalla sfera cognitivo-razionale a quella emotivo-relazionale. L’occhio attento e amorevole dei maestri che vivono la grande casa della Scuola, incarnano il co-esserci, in un rapporto nuovo tra discente e docente che supera l’accudimento di tipo maternale e orienta verso una prospettiva evolutiva che posiziona il neo-macrocosmo nel suo posto: quello di sperimentarsi come soggetto autentico, in grado di viversi la sorpresa nella relazione di una mente, che diviene più consapevole delle proprie capacità emotivo-relazionali. La Scuola segna il passo nella realizzazione della vocazione di ogni essere umano per una società più disponile alla diversità e alla sfida della convivenza: la Vita è più bella quando l’adulto evocando il tempo della Scuola, continua a sorridere.