Facile Cassandra. La morte di Manuel Calise resta un problema solo per la famiglia e per gli amici. La società civile ischitana ha messo di interrogarsi e attende il prossimo incidente. Sperando che non sia mortale.
Per ora, proprio come avevo scritto, l’emergenza strade sicure non è più un argomento di attualità. Ieri abbiamo pubblicato una reazione di Luigi Mennella a Casamicciola che, al netto delle evidenze questioni personali che emergono dal testo, sembra aver colto l’occasione per sollecitare il Comune di Casamicciola e qualche altro Ente interessato. Un atto politico, con la solita matrice di Mennella, che speriamo venga preso in considerazione.
Ma se l’atto di Mennella viene rubricato ad argomento “politica di Casamicciola” la domanda che sorge spontanea è un’altra. Che fine hanno fatto gli adulti che hanno strumentalizzato i ragazzi di Liceo e Mattei?
Che fine hanno fatto gli studenti che tanto si erano dati da fare nelle ore successive alla morte del loro amico?
Sono scomparsi dal dibattito isolano e lo hanno fatto perché hanno trovato nel loro cammino pessimi adulti. Pessimi adulti che sono la dimostrazione del fallimento della nostra società. Front man di varia inadeguatezza che, purtroppo, trovano ascolto per simpatia, rapporti personali e conoscenze dirette.
La verità è che nessuno parla più di sicurezza stradale. Che quell’urgenza era solo dettata dal dolore e che, alla fine, il guaio resta a chi soffre. L’amara verità è che trascorsi i giorni dell’attualità, l’argomento è diventato vecchio, superato e poco attuale.
La verità è che è sempre stato così e che, in qualche modo, abbiamo dimostrato di non aver avuto nessuna lezione. La verità è semplice: siamo costretti in un modo di fare, di pensare e di agire sbagliato. Sbagliato perché è sostenuto da motivazioni errate e agitato da vessilli non adatti.
Dobbiamo cambiare il nostro modo di approcciare ai problemi e, in verità, dobbiamo anche cambiare le modalità di ingaggio nei confronti dei nostri problemi. Ma il silenzio, l’apatia, la superficialità, l’algoritmo ci condannano ad essere una società che fallisce i suoi obiettivi.
Una classe dirigente incapace di affrontare i problemi con piglio e determinazione, una massa civica che insegue il proprio piacere ed è capace di mercificare il proprio diritto in ogni occasione.
Avevo una speranza (mai riposta in verità) in quello che poteva rappresentare il movimento giovanile nato tra il Liceo e il Mattei. Il tutto è finto a fare battutine fuori seduti fuori al Porto51.
Detto da chi ha “fatto il pazzo” per aprire un supermercato in una curva pericolosa è quanto meno comico…..solo che “il dispari” o certe cose non le vede o peggio, non le vuole vedere.
tutto dipende solo ed esclusivamente dalla politica, fare le cose x sicurezza non porta voti e non muove soldi, ma lei lo sa direttore, lei sa anche chi sono io, ma non puo’, purtroppo domandarmi nulla, la castigherebbero, saluti , e dispiace dirlo, con molta tristezza, al prossimo morto, saro’ sempre grato a chi come lei , almeno scrive e va al nocciolo
Purtroppo credo che anche Lei redattore dell’articolo faccia parte dei pessimi adulti a cui si riferisce e pubblicherei volentieri i suoi wapp di risposta sull’argomento.
Troppe chiacchiere, tanta demagogia e niente fatti.
Questa è la verità
E l’informazione è serva delle lobby.