Casamicciola. Ancora ammassati i resti del crollo alle Terme Scambitelli
IDA TROFA | Eppure il Comune di Casamicciola agli atti ha pagato una ditta per i lavori di pulizia e rimozione degli ingombri negli alvei e nelle cave del territorio. Lo ripetiamo da mesi. Inascoltati gli appelli, inascoltate le richieste di intervento. Ad oggi nulla è stato fatto, nulla per rimuovere gli ingombri dal Negroponte dopo il crollo delle antiche terme di “Scambitelli”. Un pericolo concreto per la cui risoluzione occorre intervenire.
Nella conferenza dei servizi del 14 ottobre 2014, il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) rilevò la carenza di personale comunale e l’obbligo di affidarsi ad una ditta esterna secondo la procedura del cottimo fiduciario. La spesa dell’intervento fu di 19.956,76 euro compreso oneri per la sicurezza ed IVA 22% inclusa. Dunque è lecito chiedersi dove e come sono stati spesi questi solidi.
Gli alvei erano e sono sporchi, intasi da rifiuti e detriti. Con oggi, lasciamo alle cronache l’ennesima segnalazione da Piazza Bagni da parte di Filippo Piro, da mesi sempre la stessa. Piro per tutti “Chiappino”, sollecita la rimozione degli ingombri e la messa in sicurezza: «Ormai è più di un anno che sta tutto bloccato, crollato, non possiamo raggiungere le nostre proprietà dietro la cava oltre il ponte. Non capisco a chi aspettano! Forse aspettano qualche altro morto?». Così l’energico imprenditore commenta lo stato dell’alveo di Via Ombrasco. Sporco, abbandonato ed intasato a seguito del crollo di febbraio 2015. La zona tra i punti critici del paese e tra i più danneggiati dall’evento del 2009 che, nestato, ricoprì di fango e acqua Casamicciola Terme.
Nel tardo pomeriggio del 9 febbraio (anche allora le denunce del “Il Dispari” sono rimaste inascoltate) è crollato quel che restava delle antiche terme Scambitelli a Negroponte. Il tonfo ed il rumore sordo del crollo allertò alcuni residenti della zona di Piazza Bagni, l’Ombrasco, che constatarono il crollo avvenuto proprio sull’alveo. Sul posto intervennero i Vigili del Fuoco, la Polizia Municpiale con l’Ingegner Gaetano Grasso all’epoca capo dell’UTC comunale e le squadre Enel che staccarono la corrente elettrica ancora allacciata al vecchio complesso termale. La struttura era già stata pesantemente danneggiata e demolita dai fatti del 2009 tanto da essere delimitata e messa in sicurezza con alcuni tubolari. Le piogge di questo inizio 2015 hanno fatto il resto, complice anche il fiume d’acqua che con i canali intasati è esondato dagli alvei trascinandosi tutto dietro. Ora, tutto quel dilavamento, quell’accumularsi di rifiuti e detriti resta li. Da allora, da quegli interventi tampone, nulla più. Il pericolo resta, restano i detriti e i materiali crollati che con un’altra piena e con questa pioggia potrebbero essere trascinati nell’alveo di Piazza Bagni provocando nuovi tappi e i presupposti per un nuovo disastro.
Il problema, troppo spesso, non è il reperimento delle risorse quanto lo spenderle bene o spenderli senza intascarli e basta! Un’oculatezza delle quali non sono dotati i politici e gli amministrazioni locali, e lo dimostra lo status quo e l’andazzo di decenni di incuria e selvaggia gestione delle risorse.
Le tragedie non insegnano se non a chi ha la sciagura di rimanerci coinvolto suo malgrado. Forse servono per organizzare operazioni di facciata e, per paura che qualcuno lo sottolineasse, si tengono ben nascoste. Davvero non si comprende chi e cosa si aspetti per liberare quell’alveo in fondo a via Ombrasco, cosa o chi dovrà adoperarsi per rimuovere lo stato di pericolo o quale appalto particolare dovrà affidarsi a mani basse senza risultato alcuno se non per gli incassi alle imprese e non certo per gli interessi della comunità!