23 dicembre 1984- 23 dicembre 2015 e son 31. Questi gli anni compiuti dalla Strage del treno Rapido 904, dove persero la vita la nostra giovane Federica Taglialatela (di 12 anni) e dopo un anno, anche suo padre Gioacchino (di anni 47), insieme ad altre 14 vittime: Giovanni de Simone (anni 4), Anna De Simone (9), Susanna Cavalli (22), Valeria Moratello (22), Pier Francesco Leoni (23), Luisella Matarazzo(25), Anna Maria Brandi (26), Abramo Vastarella (29), Carmine Moccia (31), Angela Calvanese in De Simone (33), Nicola De Simone (40), Maria Luigia Morini (45), Giovanbattista Altobelli (51), Lucia Cerrato (76).
Il treno partì dalla Stazione Centrale di Napoli, alle 12,55, dal binario 11 ma non arrivò mai a Milano dove i passeggeri pensavano di unirsi ai loro familiari e trascorrere le feste di Natale.
Infatti, sotto il tunnel di San Benedetto Val di Sambro, una tremenda bomba provocò l’inferno. Oltre i morti, tanti feriti. La strage non ebbe dimensioni maggiori grazie alla prontezza del macchinista del treno, Antonio Manzo, che riuscì a bloccare la corsa. L’altro giorno, il 23, proprio la figlia del macchinista, Rosaria Manzo, Presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime del treno Rapido 904, ha presieduto la cerimonia per ricordare il 31° anniversario della strage e per testimoniare l’attesa di una verità vera e completa.
La manifestazione si è svolta, come avviene ogni anno, presso la Stazione Centrale di Napoli, grazie alla collaborazione delle Ferrovie dello Stato. Presenti i gonfaloni del Comune di Napoli, della Città Metropolitana e della Regione Campania. Assenti purtroppo, i gonfaloni di tutti gli altri comuni di appartenenza delle vittime, Ischia compresa. Solo lo scorso anno, in occasione del XXX anniversario il Comune d’Ischia fu presente con il gonfalone, due vigili e due esponenti dell’amministrazione.
Fra gli ischitani presenti l’altro giorno, Gianni Vuoso, che ormai è diventato il presentatore ufficiale della manifestazione e Gennaro Savio che ha curato un servizio televisivo.
Ad affollare lo spazio riservato alla manifestazione, proprio dinanzi al binario 11, molti familiari, conoscenti e cittadini che hanno calorosamente applaudito i 40 giovani componenti la metà del Gruppo delle Voci bianche del Teatro S. Carlo di Napoli, fondato e guidato dalla Maestra Stefania Rinaldi, che si è esibito, in apertura, con una serie di canti.
Poi, la parola è passata alla Presidente Rosaria Manzo che con fermezza e senza fronzoli, ha ricordato che siamo ancora in attesa della verità e dello sviluppo delle vicende giudiziarie che in Italia, vanno sempre per le lunghe. Subito dopo, l’intervento del portavoce del Presidente della Regione Campania dr. Emilio Di Marzio per il quale “le istituzioni sono vicine alla gente” e “la memoria- ricordando Vico- serve a prendere coscienza di ciò che accade”. Analogo il tenore degli interventi del Prefetto di Napoli, dr.ssa Gerarda Pantalone e del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Presenti, fra gli altri, la CGIL di Napoli e Campania. Insieme alle istituzioni, i rappresentanti delle varie forze militari: Vigili Urbani, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza.
Vuoso ha poi dato lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella per il quale “ricordare questo atto spietato- con il quale la mafia dichiarava guerra allo Stato tentando di scoraggiarne l’impegno contro il crimine organizzato- è certamente doloroso, ma è altrettanto necessario. Un paese realmente democratico deve essere sempre in grado di interrogarsi sul proprio passato, anche nelle sue vicende più torbide”. Il problema è purtroppo, che non c’è la vera volontà di far luce su quanto accaduto e lo dimostra il fatto che, all’apertura del famoso armadio della vergogna, avvenuta lo scorso anno, vennero fuori solo cartacce ma non documenti decisivi.
Quindi è stata data lettura anche del messaggio del Presidente della Camera Laura Boldrini, secondo cui “fare memoria di quanto è accaduto è un’opera preziosa rivolta alle giovani generazioni che, in questo modo, rafforza le basi su cui poggiano la democrazia e la libertà” ed “è giusto continuare a cercare sempre la verità, ovunque restino zone d’ombra su mandanti, complicità, finalità”. E infatti c’è da cercare perché le zone oscure sono ancora tante. Una ricerca che continua attraverso le pubblicazioni che si succedono, fra le quali l’ultima di Giuliana Covella “Una strage dimenticata” e altri due filmati trasmessi dalla Rai, proprio la sera del 23 dicembre.
A conclusione delle cerimonia, dinanzi al binario 11, la deposizione, accompagnata dal suono delle sirene dei treni, di una corona di fiori alla memoria delle vittime, offerta dal Comune di Napoli.