Più passano i giorni e, forse complici i 40 anni, inizi a capire che ti trovi in mezzo a tanti piccoli orticelli. Ma proprio tanti. Un intero paese dove abitano tutte persone con il collo a u. Si, guardano tutti in basso e osservano, per tutta la loro vita, solo quello che riescono a vedere da quella posizione.
Senza voler allungare la lista dei “nemici” o di quelli che mi evitano volutamente, la considerazione che farò è una fotografia impietosa della pochezza di quasi tutti i politici attivi dell’isola. Evito i nomi così si nessuno si sente più di tanto preoccupato e, almeno, limito i danni.
E così, con estrema serenità, mi consolo con la certezza che ogni popolo si merita il governo che elegge. E se, ad esempio, a Casamicciola si eleggono tipi come Loredana Cimmino e Ignazio Barbieri o a Forio, gente come Stani Verde o come tutti gli altri fino ad Isidoro Di Meglio (evito la lista perché è lunga, ma non ho elencato i peggiori!) allora, il popolo ha scelto di voler vivere negli orticelli e si compiace di aver amministratori che sanno solo guardare dove mettono i piedi. Mai un centimetro più in là del proprio naso.
Questa volta, però, gli orticelli si chiamano anche opportunità di visibilità, iniziativa politica, finanche operazione demagogica e, lo stesso, restiamo col vuoto in mano anche se tutti si riempiono la bocca della parola “comune unico”. Ma per piacere…
Se la signora in Piazza Marina si può permettere di rispondere a Luisa De Siano che “la prendono per pazza se butta le scorze delle noccioline nel cestino” è anche perché sà che fino ad oggi si è sempre dovuta interfacciare con chi le ha fatto capire che “tanto risolve un altro” e che il popolo non deve pensare più di tanto. Da questo humus, però, credo che non possa venir fuori nulla di buono e che la caduta nel baratro del comune unico ci potrebbe provocare solo fratture e ferite guaribili in molti anni, ma non voglio parlare del Comune Unico, bensì della miopia di politici, possibili politici, ex politici, cittadini e socialist (quelli che stanno sui social, non i socialisti).
E’ vero, ogni orticello ha il suo problema grande o piccolo che sia. Ora questo, ora quello e il contadino (vi prego contadini, non inveitemi contro, perché vi paragono a consiglieri comunali, assessori e sindaci) se ne deve occupare, ma è mai possibile che questo “contadino” non abbia mai la voglia di alzare un po’ il collo e guardare un po’ più avanti? Non capita mai.
Vi faccio qualche esempio. Da giorni vi raccontiamo gli sforzi, chiamiamoli così, di alcuni consiglieri comunali ischitani per salvare la sede INPS di Ischia. Enzo Ferrandino, Gianluca Trani, Isidoro Di Meglio, Carmine Barile, Ciro Ferrandino a modo suo eppure, non c’è nessun altro consigliere comunale isolano che abbia colto l’occasione di poter conquistare un po’ di spazio su un qualsiasi media, sul proprio profilo social per dire “salvate l’INPS”? E’ possibile che Paolino Buono, Rosario Caruso, Francesco Del Deo e Giovan Battista Castagna se ne debbano fottere altamente se l’INPS chiude o meno?
E, tra un frizzo e un lazzo, credete sia giusto che Giovan Battista Castagna possa decidere di far morire da solo l’Eliporto e nessun consigliere comunale o sindaco dell’isola debba poter chiedere, ovviamente non al telefono: “Che stai facendo? Lo salvi il servizio o muore?” e lo faccia in maniera pubblica?
I nostri amministratori, tutti, nessuno escluso, non hanno visione periferica tant’è che quando stanno insieme e l’isola intera diventa “orticello” riescono a calcolare, ognuno per se, lo stesso il proprio pezzetto di terra e basta (la propria nomina, il proprio affidamento, il proprio interesse spicciolo). Che l’orticello si chiami Evi, Cisi, Regno di Nettuno non cambia. E’ sempre e solo, una gestione che guarda i propri piedi. Allo stesso modo, diciamocelo, è il modo in cui si affrontano i problemi. Vogliamo parlare dei porti? Dei trasporti marittimi? Dei Bus? Degli aliscafi? Dei traghetti? Intervengono solo quando vengono sollecitati dai propri intimi. Ma se questo è ciò che vale per i nostri amministratori, lo stesso si può dire per la gente comune, per i socialist e per quanti riescono, ancora, a dividere Ischia in 6 parti.
Per esperienza personale, vi posso garantire, che non sono mai stato sollecitato fuori comune. Nel bene e nel male, so bene che ad “uno” di Ischia non interessa quello che capita a Casamicciola e al contrario. I nemici sono nominali e territoriali, così come le accuse e così come gli scandali.
Ritorno su quello Miragliuolo a Casamicciola. Uno scandalo politico inaudito. Ve lo racconto in breve, in senza nomi.
C’è la sorella di un assessore il cui marito fa parte di una commissione comunale e spesso si aggira o nell’UTC di un comune o come accompagnatore dei funzionari della Soprintendenza di Napoli. Spesso insieme al fratello dell’assessore ex consigliere comunale. Alla sorella dell’assessore vengono revocate in autotutela ben due ordinanze di demolizione o similari.
Sarebbe opportuno, a questo punto, considerare il concetto di notorietà e di scandalo relativo alla notorietà, ma il ruolo politico e istituzionale non cambia. Immaginate se lo stesso “regalo” fosse stato elargito alla sorella di Giosi Ferrandino o di Isidoro Di Meglio o di Dionigi Gaudioso o di Francesco Del Deo o di Nicola Monti o di Domenico De Siano. Quale reazione avrebbe avuto il popolo di Ischia? L’isola intera?
L’INPS chiude e nisciun se ne fott. Ci chiudono lo PSAUT e stanno zitti. Castagna fa morire l’eliporto e loro giocano con le palline di Natale. Non c’è nessuna reazione comune. Non c’è nessuno che alzi un po’ lo sguardo e inizi a guardare un po’ più in là del proprio naso. Per carità, non parlo di “domani”, di avere un progetto per Ischia Isola, di avere una visione da perseguire o un obiettivo comune da raggiungere, sarei uno che non si rende conto di dover camminare, ogni mattina, tra un filare e l’altro, di tanti piccoli, ridicoli, orticelli che fanno sempre più schifo.
@ildisparilive
Inps e dintorni: è un problema solo di “Ischia comune” Editoriale di Gaetano di Meglio