domenica, Settembre 22, 2024

La targa del Municipio a Casamicciola: una tragedia sfiorata | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 21 settembre 2024



Qualche settimana fa, passando sul lungomare di Casamicciola, notai un’impalcatura con alcuni operai intenti a lavorare alla targa in ceramica con lo stemma del Comune e la dicitura MUNICIPIO, installata dall’amministrazione di Giosi Ferrandino dopo aver trasferito gli uffici presso il Convento dei Padri Passionisti.Pochi giorni dopo, in effetti, la sorpresa fu quella di non vedere più quella targa, che sembrò esser stata rimossa del tutto e non semplicemente manutenuta, nonostante la recente installazione.Fino a questa mattina non riuscivo a spiegarmi l’accaduto e, per dirla tutta, avevo ben altro da fare e a cui pensare piuttosto che informarmi da uno dei tanti amici che ho nel comune termale sul perché di questa strana novità. Poi, come sempre accade e spesso per caso, ogni verità viene sempre a galla.
Non si è trattato di un intervento di manutenzione o del vezzo di qualche pseudo-amministratore di turno che, magari, non gradiva quel tipo di iscrizione, bensì di una vera e propria tragedia sfiorata. Sì, avete capito bene: Giosi Ferrandino e compagni si sono ben guardati dal diffondere la notizia che una parte di quella targa, evidentemente realizzata male e installata peggio, si era parzialmente scollata dalla parete cadendo giù e frantumandosi in mille pezzi in un punto in cui, al di là delle finestre sottostanti, c’è il regolare passaggio del pubblico e del personale dipendente del Comune in entrata e in uscita dagli uffici. Un evento, questo, che non so a che ora sia accaduto, ma che avrebbe potuto anticipare temporalmente (con effetti peggiori, vista la consistenza del crollo) la tragedia della turista trentenne padovana Chiara Jaconis che a Napoli, nei quartieri spagnoli, pochi giorni fa è stata letteralmente uccisa dalla caduta/lancio di una statuetta.
Mi viene da chiedere, da cittadino e da opinionista al tempo stesso, se e come Giosi Ferrandino e i suoi tecnici abbiano avviato un procedimento mirato ad accertare le responsabilità di chi si è occupato dell’installazione di quella targa e con quale procedura di assegnazione lavori. E se ciò non avesse avuto ancora luogo, mi farebbe piacere se qualche rappresentante della minoranza consiliare verificasse il perché di tale eventuale condotta omertosa. Un ente pubblico, ancora più di un privato, dovrebbe pretendere l’esecuzione a regola d’arte e in totale sicurezza di qualsiasi commessa lo riguardi, in particolare quando la stessa potrebbe compromettere la pubblica e privata incolumità.
Chissà se dopo questo editoriale qualcuno avrà il buon senso (e magari anche il buon gusto) di fornire qualche spiegazione utile a chiarire come e perché si è arrivati a quella che -ribadisco- rappresenta effettivamente una vera e propria tragedia sfiorata.

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