E’ una storia di vendetta. Il comune di Ischia e la sua politica dormiente, senza una vera e propria idea o una vera rappresentanza, mangiato il panettone e illusa dalla non ricandidabilità a sindaco di Enzo Ferrandino si è svegliata. Come? Come quei giovani che vivono il loro hang over dopo una serata border line: un po’ barcollanti e un po’ sbandati.
La storia, però, deve essere riavvolta al secondo mandato di Giosi Ferrandino quando in quel settembre di quasi otto anni fa, l’attuale sindaco di Casamicciola e all’epoca primo cittadino di Ischia riconobbe ad Enzo Ferrandino il ruolo di vicesindaco lasciando a bocca asciutta sia Gianluca Trani sia Isidoro Di Meglio. E la storia che venne dopo la conosciamo tutti: Enzo Ferrandino si impose su quella che era la maggioranza al governo, Gianluca Trani prima reagì e poi ripiegò alla corte di Enzo Ferrandino e, invece, Isidoro Di Meglio scomparve dalla scena politica. Più una sorta di ibernazione che letargo. Ma passa il tempo e certi conti che restano in sospeso poi si devono saldare.
E veniamo ai giorni nostri senza restare troppo a parlare del passato che, è evidente, è stato. Ma restiamo ai conti.
Con il dente avvelenato, l’avvocato (così Isidoro Di Meglio viene identificato tra i tanti Isidoro della famiglia Di Meglio) oggi sarebbe di nuovo in campo. Il racconto di questi giorni, un po’ fra fantapolitica e mania di grandezza, è che entro Febbraio 2025 Enzo Ferrandino venga sfiduciato e un consistente gruppo di grandi elettori e consiglieri comunali si dovrebbero riconoscere in una coalizione, appunto, capitana dal candidato a sindaco Isidoro Di Meglio. La regia (non tanto) occulta di questa manovra è affidata a Giosi Ferrandino mentre il ruolo di Cardinale Richelieu, invece, a Luigi Boccanfuso (un altro che tiene una lunga lista di cose da scontare all’attuale primo cittadino).
Una manovra, stando alla realtà del consiglio comunale di Ischia fuori dai numeri e che, per avverarsi dovrebbe vedere ben nove firme depositate da un notaio per decretare la sfiducia del primo cittadino. Una impresa quasi improbabile se consideriamo la formazione attuale del civico consesso, l’abilità all’acquisto di Enzo Ferrandino, gli interessi politici esterni e, non per ultimo, la spina dorsale poco dritta di molti degli attuali consiglieri comunali.
In verità, il ruolo fondamentale in questa vicenda lo dovrebbe avere Gianluca Trani, prossimo candidato sindaco in pectore dell’attuale maggioranza già annunciato da quello che nei mesi scorsi è stato il “patto dei Plasmon” e che l’addetto stampa di Trani ha raccontato in più round con diverse interviste a consiglieri comunali che oltre al peso della loro mano in consiglio comunale non hanno.
Il conto per arrivare a nove, però, è un’impresa ardua. Sia perché a questo punto Gianluca Trani e i suoi (quelli del Patto dei Plasmon: Massimo Trofa, Gianni Elia, Giustina Mattera, Raffaella Migliaccio) non ci starebbero più, sia perché, ne mancherebbero altri 3. A questi si potrebbero contare ancora Carmen Criscuolo e Antonio Mazzella sempre che Gianluca Trani abbia definitivamente rinunciato all’idea di diventare sindaco e di accodarsi, dopo Enzo Ferrandino, ad un altro treno che passa. Ipotesi questa lontana. E’ anche vero che l’influenza di Giosi Ferrandino ha sempre il suo peso, ma crediamo che in questa fase sia molto meno influente di quanto si possa credere. Staremo a vedere senza stare troppo tempo a lambiccarci il cervello e attendiamo le manovre, a questo punto ardite della politica sveglia dopo l’hang over.
Sullo sfondo di tutta questa manovra, però, ci sarebbe un’altra importante manovra con un aspetto ben più rilevante perché si parla di ricostruzione, economia, impresa e tanti danari. Stando alle voci che circolano tra San Ciro, Via Iasolino e Palazzo Reale, infatti, sarebbe conclusa l’alienazione dell’ex Parco Edera dei Di Meglio a San Ciro dopo che il gruppo alberghiero ischitano ha partecipato all’avviso del Commissario Legnini per la ricerca di nuove cubature da destinare agli alloggi legati alle delocalizzazioni volontarie e obbligatorie che saranno definite ora che il Piano della Ricostruzione è stato adottato dalla Regione e nelle prossime settimane anche dai comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio.
Questa manovra, oltre a dotare la Struttura Commissariale di volumetrie per realizzare quasi 25 appartamenti, permetterebbe al gruppo alberghiero di risolvere qualche importante grana economica-bancaria tanto da uscire fuori dalla palude attuale. Si parla di un importo con molti zero prima della virgola ben più ampia di quanto speso per il Pio Monte della Misericordia. Certo, non si può fare il paragone tra un rudere e un’attività alberghiera, ma il paragone ci serve per dare una dimensione “fisica” a questo ragionamento.
Completata questa manovra, ovviamente, la candidatura a sindaco di Isidoro Di Meglio sarebbe non solo scontata, ma anche già indirizzata per quello che potrebbe essere il suo futuro.
Questa mossa, calata anche nel calendario degli impegni del prossimo 2025, si arricchisce anche di ulteriori dettagli. Tra i diversi non possiamo non includere le tappe del nascente processo penale che vede coinvolto il parcheggio della Siena ad Ischia Ponte e i suoi interessati (leggi, su tutti, Paolo Ferrandino) e che, senza Enzo Ferrandino con la fascia tricolore, potrebbe avere uno sviluppo diverso. E già qualcosa si è letto nelle settimane scorse con coltellini di carta poco appuntiti che hanno fatto il solletico all’UTC di Via Iasolino.
Dalla fantapolitica si passerà, davvero, alla sfiducia? Davvero Giosi Ferrandino e compagni riusciranno a trovare le nove firme per sfiduciare Enzo Ferrandino? Lo scopriremo in questo nuovo anno che ora prende il via. E, siamo certi, sarà pieno di colpi di scena. In un senso o nell’altro.