venerdì, Settembre 27, 2024

L’abito (la rete) e il monaco (il conduttore) | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 26 settembre 2024



Non sempre il cambio di trasmissione o di rete televisiva o radiofonica rappresenta per il talent di turno un vero e proprio salto di qualità. Anzi, molto spesso accade che è proprio quest’ultimo a rappresentare il segreto del successo di un format che, se interpretato da altri, si scioglie come neve al sole.
Facciamo qualche esempio recente: Fabio Fazio passa dalla Rai a La7 ma la sua trasmissione non fa una piega in termini di ascolti, anzi, l’audience dimostra di aver premiato il conduttore attraverso la migrazione incondizionata di tutti i suoi aficionados della terza rete. Non si può dire, invece, lo stesso di Amadeus, il quale vantava successi stratosferici in Rai sia in occasione delle sue conduzioni abituali (“Affari tuoi” in primis) sia nelle direzioni artistiche del Festival di Sanremo. Il suo esordio a La7, invece, è stato un vero e proprio flop. Così come Stefano Di Martino, suo sostituto in Rai nel gioco dei pacchi e ritenuto una sorta di astro nascente della conduzione in peak time, finora non è riuscito ad imprimere nulla di nuovo che metta il pubblico in condizioni di non rimpiangere il suo predecessore.
Ma se ci riflettete, la storia è piena di questi corsi e ricorsi: la mia amica Antonella Clerici lasciò “La Prova del Cuoco” per due volte: la prima, quando aspettava Maelle e la seconda, quella definitiva del 2018, quando ne raccolse il testimone Elisa Isoardi. La trasmissione non era mai andata né troppo oltre né molto al di sotto dei suoi ascolti abituali, ma da quel momento il crollo fu verticale e, non a caso, nel 2020 fu eliminata definitivamente dal palinsesto per lasciare il posto al ritorno di Antonella che, a furor di popolo, cominciò un nuovo grande successo con “E’ sempre mezzogiorno!”. 
E’ evidente che il pubblico, in particolare quello fortemente incollato ai teleschermi, viva di assoluta e incondizionata fidelizzazione. Ma in men che non si dica, una scelta di comodo del beniamino di turno, una trasmissione affidatagli risultante meno popolare o, in ogni caso, poco digeribile da quella determinata fetta di telespettatori, o ancora un evento clamoroso nell’ambito della sua vita privata, possono talvolta stravolgere gradimento e abitudini in modo tanto sorprendente quanto radicale.
In radio, in realtà, questo fenomeno si verifica in modo decisamente più impalpabile. La radio è la compagnia ideale di chi la ascolta in auto o, comunque, è costretto a stare a lungo allo stesso posto. E la qualità del segnale, insieme ai contenuti musicali e informativi, risulta molto più determinante degli stessi conduttori ai fini degli ascolti, anche tenendo conto che l’avvento del DAB e dello streaming ne hanno consolidato sempre più la diffusione e l’importanza nel panorama dei media che contano.

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