Il dissequestro penale del porto di Lacco Ameno avvenuto dopo la decisione del GIP Commella, contro il parere del pubblico ministero Giulio Vanacore, offre lo spettacolo che si vede in foto. La decisione di rendere libero l’approdo turistico di Lacco Ameno, solo sulla scorta delle decisioni assunte dalla giunta e dal consiglio comunale di Giacomo Pascale, senza una verifica effettiva della capacità di gestione, non poteva portare che a questo declino.
“Posto occupato” è lo schiaffo sociale e civile che arriva ad un’intera comunità, al pari delle tante imbarcazioni che fanno quello che vogliono nell’approdo senza custodia, senza incassi e, c’è più di un indizio che porti a questa dichiarazione, senza una regolare autorizzazione demaniale.
E nel caos, come sempre, regna l’anarchia. Un’anarchia che consente, forse, a qualche amico dell’amministrazione, di sentirsi in diritto di applicare ai pontili il cartello dell’offesa a tutti i lacchesi: “posto occupato”.