IDA TROFA | La Corte dei Conti ha aperto un procedimento nei confronti della Giunta municipale e dei consiglieri comunali di maggioranza, in parte d’opposizione dell’allora governo di Tuta Irace. Le richieste riguardano anche il Consiglio di amministrazione delle società partecipate Marina di Pithecusa. Sempre sullo stesso filone è stata inoltrata una richiesta inerente la Lacco Ameno Servizi, della quale si vogliono conoscere i nomi e le mansioni dei vari amministratori e consiglieri succedutisi negli anni; il procedimento sembra però ancora in alto mare. L’amministrazione, all’epoca dei fatti condotta dal sindaco Tuta Irace, è finita nel mirino della magistratura contabile per un presunto danno erariale di 4 milioni di euro, 50mila solo per il concorso ad personam che portò all’assunzione di 19 dipendenti senza un bando ad evidenza pubblica.
Il procedimento è giunto in parte a definizione ed ha prodotto le deduzioni nel merito da parte della Corte dei Conti. I giudici hanno stabilito un danno erariale per 160mila euro a carico del vecchio Consiglio di Amministrazione e dell’allora sindaco Tuta Irace.
L’accusa è per gli amministratori che hanno guidato il comune di Lacco Ameno dal 2007 al 2012 attuando una politica di sperperi che hanno portato un danno alle casse comunali che ora la Corte dei Conti chiede sia soddisfatto. Questo lo sostiene il tribunale amministrativo.
Al comune di Lacco Ameno è stata richiesta agli inizia di agosto la documentazione ad integrazione agli uffici competenti che hanno dovuto produrre i certificati recanti i nomi e le qualifiche di tutti i soggetti in carica a partire dal 2007; tra questi figurano oltre al sindaco di allora, Irace, i vari Domenico De Siano, Giacomo Pascale, Giovan Giuseppe Zavota, Agostino Politico, William Vespoli, Ciro Calise , Carmine Calise, Marco Conte, Giuseppe Monti, Paolo Monti e Mattia Buonocore, il presidente Giovanni Castagna, i membri del consiglio direttivo, Dante De Luise e Sergio Trani della “Marina”. Tutti unitamente avrebbero sostenuto spesse e favorito assunzioni in contrasto con la normativa vigente.
L’autorità inquirente fonda gran parte delle richieste su di una CTU che quantifica al momento un danno erariale che ha già raggiunto la cifra di 4 milioni di euro.
Decine di personaggi politici che, se la contestazione dovesse trovare ulteriore conferma in tutti i gradi di giudizio e nel prosieguo dell’attività della Corte dei Conti, dovranno risarcire l’Ente Locale e i lacchesi per una cifra davvero considerevole.