Ida Trofa | Questioni di qualifica e di equilibri, quelle addotte qualche anno fa, ormai, da Giacomo Pascale, il guru delle elezioni lacchesi, al momento della sofferta nomina dell’esecutivo con la consegna di varie e diversificate deleghe senza portafoglio. Ad oltre un anno, archiviate le pendenze giudiziarie con il voto, il gruppo degli esclusi, con un cospicuo pacchetto voti, non ci sta più a cedere il passo, lasciando assessorati e stipendio ai nomi altisonanti del governo Pascale e ora vogliono sedere al tavolo e spartirsi la torta anche loro. Oggi il consiglio verità!
Le questioni di “qualifica” e “competenze”, giunti a questa fase, sono soprattutto quelle che si sono aperte all’interno del gruppo di maggioranza quando si è diffusa la notizia che ci sarebbe stata la nomina del presidente del Consiglio con relativo stipendio a fine mese.
E’ questo, dunque, il motivo per il quale da giorni si assistono a tensioni, scontri e liti tra le varie fazioni. Tra chi vuole avere un posto da mille euro al mese e chi si accontenta, invece, di restare a guardare e continuare a ricoprire il ruolo di giullare a corte. Stando agli accordi preliminari dovrebbe essere il poco votato Giacinto Calise a cedere il posto di assessore in favore del votatissimo, ma poco qualificato secondo Pascale, Piero Monti. Un candidato, una new entry, la cui mole di consensi ha però scompigliato tutti i piani di potere. E questo non è una garanzia.
Prima delle nomine nell’ormai lontano autunno 2020 si era stabilito che, fatto spazio in giunta con l’istituzione della presidenza del consiglio (ah… se potessero avere tutti 1000€ al mese!), Piero Monti avrebbe coronato il suo sogno di Assessore. Fin qui così non è stato e ad essere nominata è stata solo l’architetto Carla Tufano.
Una nomina che ha provocato non pochi mal di pancia al Piero che da mesi scalpita. A nulla sono valsi i buoni auspici del “Barbiere” Ciro Calise che non sa più che candidati pigliare, dalla stanza del sindaco alla Piazza. Non passa giorno che il buon Ciro non debba rincorrere l’uno o l’altro scontento.
Ed è proprio Ciro che ieri ha dovuto sedare l’animo di un altro candidato poco accomodante, quel Dante De Luise che, “ben” gestito da papà Vincenzo, dichiara di “non aver avuto niente” dal voto. Chiede, così, di avere un posto e magari l’emolumento mensile.
Ieri in piazza c’è voluto il buono e il cattivo tempo perché Ciro Calise riuscisse a rasserenare papà Vincenzo sul futuro della promessa politica lacchese.
Ciro, per ora, è stato l’unico a tendergli la mano, “stai tranquillo per te ci sarà sempre un posto” magari qualche piccolo rinforzo alle fondamenta, non solo dell’alleanza politica… Intelligenti pauca.
Buoni sentimenti insomma, lavoretti ed incaricucci qua e la, ma nel cuore delle nuove leve del panorama politico del Fungo batte un cuore ferito. Chi sarà il fortunato? Vedremo anche una nuova giunta dopo il rimpasto ai vertici con il cambio del Vicesindaco? Manca poco per poter sciogliere definitivamente le riserve e dare campo libero alle nuove scelte del primo cittadino Giacomo Pascale.
Oggi il consiglio verità
Come abbiamo avuto modo di anticiparvi, attraverso queste pagine, anche il comune di Lacco Ameno avrà il presidente del Consiglio Comunale. Spaccature, malumori interni e tensioni di maggioranza hanno portato ad un nuovo riassetto del governo del Fungo. Tanto che il piccolo campanile con poco più di 4mila abitanti, avrà più graduati di governo che cittadini.
Gli eletti, specie quelli saliti al municipio con una messe di voti, non ci stanno più a restare fuori dalla Giunta, non vogliono più restare a guardare.
Tutto pronto, dunque, per la nomina. Cambiato lo statuto, il comune del Fungo si appresta al suo nuovo assetto istituzionale la seduta verità è fissata per questo mercoledì 29 settembre alle 18,00. Ah, se potessero avere 1000€ al mese sarebbe un altro equilibrio! Vero Giacomo?
Quesiti e domande demagogiche a parte, ormai a Lacco Ameno è lotta istituzionale tra Piero Monti e Dante De Luise. Tutti vogliono il posto di Giacinto Calise e l’emolumento fisso…
E’ il caso di Piero Monti. E’ il caso dei frequenti dissidi con chi pretendeva e pretende di piazzare fratelli e affini con un posto fisso in comune. E’ il caso, un esempio su tutti di Giacinto Calise. Ora è ufficiale.
E’ il caso di Dante De Luise che di fare il giullare a corte proprio non ne può più. Tra un bilancio, una ratifica e la presa in giro delle demolizioni, il sindaco Giacomo Pascale mette a tacere i suoi, almeno ci prova, istituendo la figura del Presidente con relativo stipendio. E’ ovvio. L’esecutivo del Barone sta per cambiare palla, ma non la sostanza. A meno di nuovi e possibili colpi di scena. Cinque i punti all’ordine del giorno, su tutti, ovviamente, il tema del presidente, buttato li, tra un documento contabile e un po’ di fumo politico propagandistico sul tema abbattimenti.
L’Ordine del giorno
In primis si discuterà la variazione al bilancio di previsione finanziario 2021- 2023 con la ratifica della deliberazione di giunta comunale numero 83 del 12 agosto 2021. A seguire l’armonizzazione dei sistemi e degli schemi contabili con la resa d’atto della facoltà di non predisporre il bilancio consolidato 2020 per i comuni sotto i 5000 abitanti. Al terzo punto il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio nei confronti della società “Fantasy tour Srl”.
Poi la discussione in merito agli ordini di demolizione della procura della Repubblica sull’esecuzione delle sentenze penali di condanna passata in giudicato. E, dulcis in fundo, l’elezione del presidente del consiglio comunale ai sensi del vigente statuto comunale.
